Questa è la pagina dedicata a Walter Bonatti.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “K2. La verità. Storia di un caso”.
Bonatti è stato un alpinista, esploratore, giornalista, scrittore e fotoreporter italiano. Soprannominato «il re delle Alpi», è stato una delle figure più eminenti dell’alpinismo mondiale. Oltre che alpinista e guida alpina, fu autore di libri e numerosi reportage nelle regioni più impervie del mondo, molti dei quali come inviato esploratore del settimanale Epoca.
I miei ricordi
Grigna e Monte Bianco, Grand Capucin e Lavaredo, e poi K2, Dru, Cerro Torre, G4, Grandes Jorasses, Cervino: bastano pochi nomi per capire che il protagonista di queste pagine è Walter Bonatti, il grande alpinista che qui racconta le proprie imprese più entusiasmanti ma anche quelle più tragiche, come l’odissea tra le nevi del Pilone Centrale, o amare, come quella legata alla spedizione del 1954. Scalate ed emozioni estreme, dunque, e non solo: a questa appassionante antologia Bonatti volle aggiungere, oltre al racconto dei suoi ultimi viaggi in Patagonia, le sue riflessioni sulla montagna come fonte di incanto e di saggezza, di etica e di bellezza, sul potere della solitudine, sull’alpinismo come strumento di ricerca interiore. E sulla necessità di inseguire, consapevolmente e per tutta la vita, i propri sogni.
K2. La verità. Storia di un caso
Il 30 e il 31 luglio del 1954, fra i 7345 metri di quota del settimo campo e gli 8616 della cima, il K2 fu il palcoscenico di una grandiosa vittoria dell’alpinismo italiano, che piantò il tricolore sulla seconda vetta del mondo. Ma quelle pareti di ghiaccio furono anche testimoni di una vicenda dai contorni molto meno eroici. Un lato oscuro che il passare degli anni non solo non fece dimenticare, ma anzi trasformò in una rovente polemica e in un «giallo d’alta quota» che emozionò il mondo intero. Contro la versione ufficiale, contro le calunnie che lo avevano colpito (lui, che per dare il suo contributo alla vittoria aveva rischiato la vita), Walter Bonatti oppose per mezzo secolo la propria irriducibile ricerca di giustizia, accumulando, pagina dopo pagina, testimonianze e documenti, svelando manipolazioni e ipocrisie. Fino a riscrivere la storia, nel nome della verità. «Consegno queste mie testimonianze in eredità a un futuro più attento ai valori, affinché con maggiore responsabilità di quanto non ha avuto la mia epoca, possa dare compimento all’impegno che ha segnato gran parte della mia vita: dare verità e giustizia, quindi dignità, alla storia ufficiale della conquista del K2»
La montagna dentro
Hervé Barmasse è protagonista di scalate e avventure estreme. A sedici anni abbandona lo sci agonistico dopo un terribile incidente e deve reinventarsi. Il Cervino lo vede crescere e diventare uomo. Dopo ogni viaggio, dopo ogni salita su cime inviolate in terre lontane, ritorna alla sua montagna, scalandola in ogni stagione dell’anno e inventando nuove vie. Hervé racconta se stesso, la sua storia, la passione, la fatica, l’emozione delle scalate. L’alpinista viene dopo l’uomo, che pure affronta imprese straordinarie. Queste pagine non sono la scontata esaltazione di un campione dell’estremo, piuttosto il racconto di cosa c’è dietro l’avventura dell’alpinismo, dove il coraggio delle decisioni è sempre intrecciato alla fragilità e alla paura. In parete, come nella vita.
Un mondo perduto. Nelle terre più remote del pianeta
Crateri infuocati e foreste incontaminate, isole perdute e popoli primitivi, fiumi e scogli leggendari, ghiacciai, savane e deserti sconfinati, paradisi nascosti. E poi, animali preistorici, leoni e coccodrilli, orsi e serpenti. I racconti di Walter Bonatti ci riportano al suo fianco, nei suoi fantastici viaggi ai confini della Terra. Le sue sembrano cronache di un altro secolo e di un altro mondo… e lo sono. Ma riescono ancora a raccontarci la meraviglia della scoperta e a risvegliare, oltre alla nostalgia, anche la voglia di cercare, incontrare, conoscere. Perché, come insegna Bonatti, «il bello dell’avventura è sognarla», e il viaggio è sempre anche alla scoperta di noi stessi. «In quelle severe solitudini ho vissuto paure e speranze, sconforti ed esaltazioni. Vi ho ascoltato gli assoluti silenzi, gli uragani, ho respirato i miasmi dei vulcani, gli umori delle giungle. La ricerca di questi ultimi frammenti di mondo intatto mi ha condotto in un viaggio a ritroso nel tempo, a contatto con l’anima selvaggia del pianeta.»
Walter Bonatti. Il fratello che non sapevo di avere
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