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Io sono l’ultimo. Lettere di partigiani italiani
A sessant’anni da “Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana”, la più grande epopea della nostra storia dalle voci dei suoi ultimi protagonisti. Oltre cento lettere piene di amore, amicizia, di odio e violenza. Un racconto corale sul fascismo, la libertà e la democrazia. I partigiani, prima di tutto, erano giovani. Si innamoravano, scoprivano di avere paura e coraggio. In queste lettere, raccolte con la collaborazione dell’Anpi, i testimoni viventi della Resistenza raccontano le torture, le bombe, i rastrellamenti. Ma anche la nascita di un bambino, un bacio mai dato, il piacere di mangiare o ridere in classe del Duce. Un racconto vivo, collettivo che arriva dal passato per parlare al presente. Il ricordo della guerra di Liberazione diventa giudizio sull’Italia di oggi.
Guerra alle donne. Partigiane, vittime di stupro, «amanti del nemico» 1940-45
Per secoli bottino degli eserciti invasori, tra il 1940 e il 1945 le donne si ribellano alla cultura di guerra che usa lo stupro per umiliare il nemico sconfitto. Attraverso le lettere private del fondo Rai – “La mia guerra” e dell’Archivio della memoria delle donne di Bologna, il libro di Michela Ponzani ricostruisce la resistenza delle donne che vollero combattere la “guerra totale”. Dietro la retorica del martire antifascista, la lotta armata al nazismo e al fascismo di Salò è per le partigiane un momento attraversato da tormenti interiori, da incertezze e paure. Ma è anche una guerra privata per l’emancipazione femminile, una sfida ai pregiudizi della società italiana e degli stessi compagni di banda. Oltre questo piccolo esercito che sceglie con coscienza la lotta antifascista, il libro ricostruisce le tattiche di sopravvivenza delle vittime della “guerra ai civili”: sole con i mariti inviati al fronte, dispersi o deportati, le donne rompono il muro del silenzio sugli stupri di massa, commessi dalle truppe occupanti tedesche e dai marocchini nel Basso Lazio. Ma la guerra è fatta anche di “contatti tra nemici”: molte donne s’innamorano del “tedesco invasore”, da cui avranno anche dei figli. Considerate nel dopoguerra le “amanti del nemico”, la loro storia sarà cancellata dalla memoria nazionale in nome del mito dell’eroina e madre, simbolo della nuova Italia democratica.
Il coraggio della signora maestra, ovvero, Storia partigiana di ordinario eroismo
La guerra sporca dei partigiani e dei fascisti
I liberali non hanno canzoni. Maria Giulia Cardini. Storia di una partigiana
Militante dell’Organizzazione Franchi di Edgardo Sogno, combattente nelle Divisioni Beltrami e Di Dio in Val d’Ossola, capocellula dell’intelligence partigiana (Simni) nell’ambito della Missione Chrysler d’intesa con le truppe americane. Sono stati questi i ruoli fondamentali ricoperti nella Resistenza italiana dalla ortese Maria Giulia Cardini. Questo volume ricostruisce la sua vicenda, a lungo sottovalutata o ignorata dalla storiografia, attraverso documenti inediti, che confermano l’apporto del PLI alla lotta di liberazione nazionale e avvalorano ulteriormente la centralità del contributo femminile alla lotta armata.
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