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Hagakure. Il libro segreto dei samurai
Pubblicato per la prima volta nel 1906, ma composto due secoli prima, Hagakure è una delle opere più famose e controverse tramandateci dalla letteratura giapponese. Esso racchiude l’antica saggezza dei samurai sotto forma di brevi aforismi. L’autore, Yamamoto Tsunetomo, vissuto in un’epoca di pace e di conseguente decadenza della figura del samurai, si chiuse in un monastero buddhista, dove per sette anni ammaestrò all’antico codice d’onore il giovane Tashiro Tsuramoto. L’allievo trascrisse le conversazioni avute con il maestro e le raccolse negli undici volumi che compongono “Hagakure”, preziosa testimonianza di un pensiero complesso e positivo, ben diverso dallo stereotipo del kamikaze votato all’annullamento di sé ancora vivo nell’immaginario occidentale. La scelta di aforismi operata dalle curatrici di questo volume mira a far conoscere al pubblico italiano l’attualità e l’universalità dell’etica samurai, e vuole essere un invito alla riflessione e uno strumento per la ricerca inferiore.
Samurai. Dall’Ukiyoe alla cultura pop. Ediz. a colori
Un viaggio nel tempo per scoprire tutto sui samurai o bushi, i leggendari guerrieri giapponesi. Per centinaia d’anni vari clan rivali combatterono, complottarono e tramarono l’uno contro l’altro, riuscendo infine nell’impresa di unificare la nazione e dominarla per secoli. E anche quando, con il graduale smantellamento di questa classe culminato nel XIX secolo, i bushi non poterono più mettere alla prova sui campi di battaglia coraggio, virtù e abilità marziali, la loro eredità non si esaurì ma resto più viva che mai: divennero uno dei pilastri della cultura popolare giapponese, andando a influenzare gli ambiti più svariati, dallo sport alle arti marziali, dal campo della strategia militare (e non) a quello del business. Grazie a un’iconografia accuratamente selezionata, che ha il suo fulcro nelle straordinarie stampe dell’ukiyoe, questo libro guida alla scoperta del mondo dei samurai anche attraverso le loro rappresentazioni in film, serie televisive, anime, manga, videogiochi e altri media della cultura pop in Giappone e altrove.
Il codice dei samurai. Hagakure
Composto in un’epoca di decadenza militare da un singolarissimo monaco eremita samurai, l’Hagakure (letteralmente: “Al riparo del fogliame”) è la rievocazione di un tempo in cui l’onore guidava ogni istante della vita di un samurai, la cui peggiore situazione era quella di trovarsi rònin, senza padrone; ed è permeato di filosofia confuciana, della profonda conoscenza della “via del guerriero”, il rituale che guida la vita di chi ha abbracciato l’ideale del bushidò.
Filosofia Giapponese: 4 libri in 1: Ikigai, Kaizen, Shinrin-yoku, Kintsukuroi Migliora la tua crescita personale e rivela il samurai che è in te attraverso la millenaria cultura giapponese
Il samurai solitario. Miyamoto Musashi
A tredici anni, Miyamoto Musashi uccise un uomo nel primo dei molti duelli che sostenne nella sua vita. A trent’anni aveva affrontato più di sessanta scontri, senza perderne nemmeno uno. Sarebbe vissuto altri trent’anni senza uccidere nessuno, bensì limitandosi a soffocare qualsiasi azione dell’avversario fino a costringerlo ad ammettere la sua superiorità. Nello stesso periodo cominciò a espandere i propri orizzonti, dedicandosi al Buddhismo Zen e alla pittura a olio di china in cerca della vera Via. Musashi fu una leggenda della sua epoca. La sua arma preferita era una spada di legno, e raramente combatté usandone una vera. Sconfisse i suoi avversari giocando d’astuzia, o ritorcendo contro di essi la loro stessa forza. Raggiunto lo sviluppo massimo delle sue abilità, iniziò a evolversi artisticamente e spiritualmente, diventando uno dei pittori e dei calligrafi più abili del Paese e al contempo intensificando la sua pratica dello Zen. Riuscì a incanalare le sue capacità marziali nella ricerca di qualcosa di più profondo, rimanendo sempre un viaggiatore solitario, rifuggendo il potere, la ricchezza e le comodità che gli sarebbero derivate da un impiego al servizio di un signore feudale, e preferendo la ricerca costante della verità, della perfezione e della vera Via. Giunse infine a comprendere che la perfezione in un’arte, fosse questa di pace o di guerra, permetteva di raggiungere una comprensione spirituale più profonda.
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