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Carcere. L’alternativa è possibile
Lo Stato italiano spende 3 miliardi l’anno per il sistema penitenziario. Si calcola che il costo di un detenuto sia di circa 200 euro al giorno. Tutti i giorni dalle carceri italiane escono circa 140 persone dopo aver scontato la pena: di queste circa il 75% torna a delinquere, spesso commettendo reati peggiori di quelli per cui vi erano entrati. Attualmente manteniamo dunque un sistema costoso e fallimentare: perché non favorisce la rieducazione del condannato, come indica l’art. 27 della nostra Costituzione; perché non garantisce la sicurezza dei cittadini. È possibile un’alternativa? L’autore è convinto che esista. E lo può dimostrare perché da anni è in prima linea con la Comunità Papa Giovanni XXIII nella sperimentazione di forme alternative al carcere con il progetto CEC, comunità educante con i carcerati, che riduce la recidiva al 15%. In questo libro – ricco di aneddoti e storie vere – accompagna il lettore tra le contraddizioni del sistema carcerario, per scoprire come si può aiutare davvero un “delinquente” a cambiare vita. Per passare – è questa la tesi di fondo – dalla certezza della pena alla certezza del recupero. L’unica in grado di garantire davvero la sicurezza dei cittadini.
I delitti dello Zodiaco: Dalla California arriva il più feroce serial killer mai apparso sulla scena. E a dargli la caccia è il commissario Maspero (Giungla Gialla)
Gli angeli di Lucifero (I romanzi noir di Fabrizio Carcano Vol. 1)
Quaderni dal carcere
“I Quaderni costituiscono un classico del pensiero politico del Novecento. Gramsci fu un uomo politico e nella politica è da cercare l’unità della sua opera. Anche negli anni del carcere fascista, che ne logorò irrimediabilmente la fibra e ne spense prematuramente la vita, Gramsci fu “un combattente politico”, un grande italiano e un riformatore europeo. Nel movimento comunista egli fu l’iniziatore della critica più pregnante dello stalinismo e del marxismo sovietico. Ma il suo pensiero trascende l’orizzonte storico-politico del suo tempo e, quando più passano gli anni e le sue opere si diffondono in contesti culturali lontani da quello in cui furono originariamente concepite, tanto più la sua ricerca si afferma come un “crocevia” delle maggiori “questioni” del nostro tempo: i delemmi della modernità, la soggettività dei popoli, le prospettive dell’industrialismo, la crisi dello Stato-nazione, il fondamento morale della politica”.
Lettere dal carcere
Quando queste “Lettere” apparvero per la prima volta nel 1947, l’emozione fu intensa. Tra gli altri, Benedetto Croce rilevava che “il libro appartiene anche chi è di altro o opposto partito politico”, e affermava che “come uomo di pensiero Gramsci fu dei nostri, di quelli che nei primi decenni del secolo in Italia attesero a formarsi una mente filosofica e storica adeguata ai problemi del presente”. Monumento umano e letterario, documento di un rovello intellettuale, di una esperienza culturale e politica vitale per la nostra cultura, le “Lettere” sono entrate a far parte della coscienza degli italiani. Prefazione di Michela Murgia.
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