Questa è la pagina dedicata a libri sul dopoguerra.
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Struttura e architettura. Indagini sul dopoguerra italiano
L’architettura italiana del dopoguerra è fortemente influenzata dalla struttura. E non solo quando deve fare i conti con problemi statici impegnativi. La struttura entra nel linguaggio architettonico, lo genera, lo modifica, sia nella piccola palazzina romana che nei grattacieli milanesi, nei seri palazzi istituzionali ma anche nelle ville al mare. Questo libro si concentra su sei opere famose nate dalla collaborazione tra architetti e ingegneri celebri: Pier Luigi Nervi, Sergio Musmeci, Arturo Danusso, il meno noto Silio Italico Colombini con Adalberto Libera, Luigi Moretti, Gio Ponti, i BBPR. E lo fa con una lettura anatomica della struttura in cemento armato – esibita o nascosta, reale o ideale – svelando cosí diverse declinazioni dei modernismi italiani.
Le sei anime di un fascismo ancora vivo. Appunti e riflessioni sul fascismo del ventennio, del dopoguerra e di oggi
La comprensione delle dinamiche che hanno portato all’affermazione del fascismo in Italia fornisce spunti attuali per riflettere sui fascismi di oggi, che imperversano e prolificano in tutto il mondo. Anime molteplici di un fascismo che meglio può essere interpretato attraverso la rilettura in chiave psicologica delle biografie di alcuni protagonisti del fascismo mussoliniano, ma anche di altre figure di spicco legate in misura diversa all’ideologia fascista. Il saggio propone anche un’analisi della determinante influenza sul sistema di potere globale dei principali servizi segreti internazionali e delle Borse mondiali. Infine si tracciano in maniera sintetica i profili di sei diverse anime del fascismo e di varie anime dell’antifascismo.
Lezioni sul secondo dopoguerra
Il volume raccoglie le lezioni tenute al corso di storia contemporanea organizzato dalla Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio, di concerto con il Provveditorato agli Studi della Provincia di Roma. Il secondo dopoguerra è, sotto molti aspetti, uno dei periodi più complessi della storia italiana contemporanea. Con questa iniziativa, la F.I.A.P. ha voluto contribuire non tanto ad una ricostruzione del periodo, quanto alla interpretazione di alcuni elementi costitutivi di quel quadro ed al riassunto di quanto emerso nel ciclo di incontri.
Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi
I momenti cruciali della Resistenza, la nascita della Repubblica sotto il dominio della Democrazia cristiana, il miracolo economico, il centrosinistra e il Sessantotto, le lotte politiche e sindacali degli anni Settanta, il terrorismo: un affresco storiografico ricco di suggestioni e spunti critici che sottolinea il drammatico passaggio da un Paese fascista distrutto dalla guerra a una grande e opulenta nazione democratica. Nella complessa architettura del libro fatti politici, dati economici e analisi della famiglia e della società si intersecano, dando vita a un quadro globale dell’Italia contemporanea. Attingendo a metodi e fonti diversificate – dalla storia orale, alle analisi sociologiche, alle commissioni parlamentari – Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi ricostruisce il tessuto più quotidiano della vita degli italiani in una narrazione di grande leggibilità e rigore storico, il lavoro di Paul Ginsborg, pubblicato per la prima volta nel 1989, ha suscitato immediatamente un acceso dibattito, e ha assunto un posto di grande rilievo nella storiografia dedicata all’Italia repubblicana.
La via del ritorno
Quattro anni trascorsi in trincea, in un inferno di orrori, in un lembo di terra tutta buchi e distruzione, tra brandelli di divise, lampi d’artiglieria e missili che solcano il cielo come fiori colorati e argentei… e poi in un giorno del 1918 ecco, improvvisa, la pace. Niente più mitragliatrici, niente più spari, nessun sibilo di granate. Comincia la ritirata e il ritorno in Germania per Ernst e la sua compagnia. Trentadue uomini, su più di cinquecento fanti partiti all’inizio della Grande guerra. Attraversano la Francia camminando lentamente, con le loro divise stinte e sudicie, i volti irsuti sotto gli elmetti d’acciaio. Magri e scavati dalla fame, dalla miseria, dagli stenti. Anziani con la barba e compagni smilzi non ancora ventenni, coi lineamenti che segnano l’orrore, il coraggio e la fine, con occhi che ancora non riescono a capire: sfuggiti al regno della morte, ritornano davvero alla vita? Lungo la strada incontrano i nemici, gli americani. Indossano divise e mantelli nuovi, scarpe impermeabili e della misura giusta. Hanno armi nuove e tasche piene di munizioni. Sono tutti in ordine. Al loro confronto Ernst e i suoi hanno l’aspetto di una vera banda di predoni. Eppure, una sola parola sgarbata e si lancerebbero all’assalto, selvaggi e sfiatati, pazzi e perduti. Arrivano in Germania di sera, in un grosso villaggio. Qualche festone appassito pende sopra la strada.
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