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Spostare il femminismo verso l’intersezionalità: Per un femminismo decoloniale
Il femminismo delle zingare: Intersezionalità, alleanze, attivismo di genere e queer
Dalla parte delle bambine
La tradizionale differenza di carattere tra maschio e femmina non è dovuta a fattori “innati”, bensì ai “condizionamenti culturali” che l’individuo subisce nel corso del suo sviluppo. Questa la tesi appoggiata da Elena Gianini Belotti e confermata dalla sua lunga esperienza educativa con genitori e bambini in età prescolare. Ma perché solo “dalla parte delle bambine”? Perché questa situazione è tutta “a sfavore del sesso femminile”. La cultura alla quale apparteniamo come ogni altra cultura si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere dagli individui dei due sessi il comportamento più adeguato ai valori che le preme conservare e trasmettere: fra questi anche il “mito” della “naturale” superiorità maschile contrapposta alla “naturale” inferiorità femminile. In realtà non esistono qualità “maschili” e qualità “femminili”, ma solo “qualità umane”. L’operazione da compiere dunque “non è di formare le bambine a immagine e somiglianza dei maschi, ma di restituire a ogni individuo che nasce la possibilità di svilupparsi nel modo che gli è più congeniale, indipendentemente dal sesso cui appartiene”.
Opinioni:
«Le radici della nostra individualità ci sfuggono; altri le hanno coltivate per noi, a nostra insaputa.» – LaFeltrinelli
Campo di battaglia: Le lotte dei corpi femminili (Saggi pop)
Invisibili: Come il nostro mondo ignora le donne in ogni campo. Dati alla mano. (Einaudi. Stile libero extra)
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