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G8. Genova 2001. Storia di un disastro annunciato
Il racconto in presa diretta di un uomo della Digos nella città trasformata in una zona di guerra/p>«Il G8 di Genova fu una guerra civile durata ininterrottamente due giorni. Non si può evitare l’argomento solo per togliersi il fastidio di spiegarlo e raccontarlo» – Gianluca Prestigiacomo Il G8 di Genova è un pezzo di storia della Repubblica. Una storia nera che ha lasciato un segno indelebile. Due giorni di violenze perpetrate dalle forze dell’ordine e da gruppi organizzati di manifestanti. Una città messa a ferro e fuoco. E poi anni di processi, condanne, proscioglimenti, prescrizioni, reintegrazioni in servizio di molti dei protagonisti. Due decenni dopo i fatti che hanno cambiato per sempre le forme della contestazione e del dissenso, smantellando un intero movimento che voleva opporsi a quel modello di sviluppo economico e sociale che oggi mostra tutti i suoi disastri, un operatore della Digos torna a quei giorni di luglio del 2001 e racconta per la prima volta che cosa accadde. Dalla sua testimonianza emerge la storia di una complicità istituzionale. Una complicità trasversale che ha costruito le condizioni affinché a Genova saltasse tutto. Gianluca Prestigiacomo porta il lettore tra le vie di una città in fiamme, ripercorrendo momento per momento i tre giorni del G8 e raccontando cosa fu a scatenare l’inferno, l’istante in cui partirono le cariche scellerate e lui – tra i pochi autorizzati ad accompagnare il corteo – fu costretto ad allontanarsi, circondato dai Black Bloc e incalzato da uomini di un fantomatico servizio d’ordine, chiaramente legati ai servizi. Dopo vent’anni sono ancora molte le circostanze da chiarire. Troppe, dato il tempo trascorso.
Genova, vent’anni dopo.. Il G8 del 2001, storia di un fallimento
G8. Genova 2001
Testimone diretto delle imponenti manifestazioni avvenute a margine del G8 di Genova, nel 2001, Giulietto Chiesa, incaricato di seguire l’evento per conto de “La Stampa”, restituisce in queste pagine la cronaca di quanto accaduto nelle strade del capoluogo ligure in quelle torride giornate di fine luglio. Dalle prime manifestazioni pacifiche all'”assalto alla zona rossa” da parte delle tute bianche, passando per l’inaudita repressione delle forze dell’ordine, fino alla morte di Carlo Giuliani e alle violenze perpetrate dalla polizia su manifestanti inermi. Il racconto in presa diretta dell’autore regala al lettore una testimonianza storica di quei fatti, un invito per chi c’era a non dimenticare e per chi non c’era a comprendere la gravità di quello che successe. In appendice Mirko Mazzali, avvocato difensore dei manifestanti no-global portati in giudizio per devastazione a seguito degli scontri, illustra la controversa storia processuale scaturita dai fatti del G8 negli anni successivi.
G8 Genova 2001: La notte della democrazia
Nel 2001 la democrazia italiana ha subito uno dei suoi più gravi blackout. Questo saggio è un viaggio attraverso le carte processuali che hanno portato alla condanna dei responsabili dei fatti di Genova quando, in occasione del G8, i ragazzi radunati per la notte presso la scuola Diaz furono malmenati selvaggiamente dalle forze di polizia e poi torturati nella caserma di Bolzaneto. È un racconto drammatico e avvincente dei fatti, così come ricostruiti dalla giustizia, che si è trovata a dover punire proprio coloro che avrebbero dovuto difendere i cittadini. “Immaginate una stanza in cui ci troviamo tutti noi cittadini: è la nostra società. Questa stanza è illuminata da una lampadina: la democrazia. A volte la luce si fa più fioca, tremolante. Riesce a rimanere accesa solo grazie all’intervento di un tecnico. Il suo compito è proprio questo: fare sì che la stanza sia sempre illuminata. Quel tecnico è la polizia. Nel 2001 a Genova accadde qualcosa che, in Italia, non si era mai vista: il tecnico, anziché provvedere a mantenere accesa la luce, la spense. E nell’oscurità tutto può accadere.”
Gli autonomi. I «padovani». Dagli anni Ottanta al G8 di Genova 2001 (Vol. 9)
Gli autonomi del Veneto sono generalmente conosciuti come «i padovani» Una nominazione che qui viene orgogliosamente rivendicata, a sottolineare una storia e una tradizione rivoluzionarie che si è snodata per quarant’anni tra vittorie e sconfitte, fortunati percorsi di aggregazioni di massa e forti repressioni. Un pezzo importante della storia dei conflitti sociali del nostro paese. Dopo il volume V della serie Gli autonomi, dedicato all’autonomia vicentina e il volume VI, concentrato sulle vicende dei collettivi politici veneti negli anni Settanta, questo è il racconto dell’evoluzione dei movimenti autonomi del Nord-Est dagli anni Ottanta agli anni Duemila, fino agli eventi delle giornate del G8 di Genova. La narrazione corale, da parte di alcuni dei protagonisti di questi decenni densi di lotte, racconta la vicenda politica di un movimento che dalla città di Padova arriva a diffondersi in Italia e in Europa, fino a intrecciarsi con il movimento zapatista del Chiapas messicano e con l’insieme delle lotte globali del nuovo millennio. Forti di una elaborazione teorica che ha le sue radici nella tradizione dell’«operaismo italiano» e dell’Autonomia operaia, gli autonomi «padovani» hanno assunto nel decennio Novanta le denominazione di «Tute bianche» prima e di «Disobbedienti» poi, arrivando alla mobilitazione internazionale del G8 di Genova con una presenza egemone nell’attivismo italiano.
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