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Guarire con la terapia dei Marma
I marma sono particolari punti energetici classificati dalla medicina ayurvedica, collegati ai chakra e alle nadi (i centri e i canali di energia sottile descritti nei testi dello Yoga). Vengono descritti minuziosamente i 107 punti marma più importanti, la loro collocazione, le loro proprietà, i metodi per utilizzarli efficacemente e curare così gli organi a essi collegati con molteplici approcci terapeutici, anche occidentali e moderni, oltre che con le antiche e collaudate praticheyogiche e ayurvediche. Imparando a manipolare correttamente il potere dei punti marma, possiamo equilibrare il corpo e la mente e dirigere il nastro prana, o energia vitale, in modo da favorire la salute, il benessere e la trasformazione personale.
Morte dei Marmi
Crescendo in Versilia, un bambino impara subito che al mondo esistono differenze clamorose. Differenze tra le stagioni – in un paese che d’estate è Las Vegas e nel resto dell’anno ricorda Bucarest – e differenze sociali, sbattute in faccia senza pietà dalle sfarzose vite dei bambini villeggianti, biondi e viziati e senza dubbio migliori di noi. Una cosa deve essere chiara da subito, sennò di questo posto non si capisce nulla. Perché uno dice Versilia e pensa al lusso sfrenato, alle ville con la pista per gli elicotteri, ai furgoni con scritto “caviale”, agli hotel cinque stelle per cani e al citofono per ordinare lo champagne senza doversi alzare dalla sdraio. Ma non è sempre stato così. Mio babbo faceva l’idraulico, e andava a lavorare a casa di Mina. Cioè, il mio babbo era l’idraulico di Mina. E certe volte, siccome lui si chiama Giorgio, lei passando gli cantava Giorgio, Giorgio del lago di Como… Il mio babbo aggiustava lo scarico della fognatura e intanto Mina cantava per lui. Una volta l’ho raccontato a un arredatore di Bologna e si è dovuto mettere a sedere perché sveniva. E invece il massimo commento del mio babbo, quando gli chiedo di quei giorni, è “Mi pare che cantava bene”. Dire che vivi qua è una scelta abbastanza impegnativa. Va tutto liscio se stai a Roma o Milano o Ponte Biscottino. Ma se dici che vivi a Forte dei Marmi la gente va fuori di testa e non ti lascia più andare. Perché al Forte ci sono stati tutti, almeno una volta. Però d’estate, per le vacanze.
Pietre e marmi antichi
Il volume può essere considerato come un trattato di petro-archeometria in quanto contiene le informazioni di base utili alla conoscenza della natura, proprietà, storia d’uso, diffusione e collezionismo delle più importanti pietre e marmi utilizzati in antico. Esso consta di quattro capitoli introduttivi di mineralogia generale, di genesi e classificazione delle rocce, dei loro metodi di studio, con particolare riferimento alla porosità, alla proprietà fisica di gran lunga più importante dei materiali lapidei utilizzati come pietra da taglio. Seguono due capitoli metodologici utili alla determinazione dell’origine delle pietre e dei marmi costituenti manufatti antichi. Il “cuore” è costituito da una descrizione sintetica per schede delle principali qualità lapidee ornamentali impiegate in età romana e riutilizzate successivamente, seguita da un’analisi approfondita della loro diffusione nel mondo antico. Vengono pure presentati due esempi di studio e rilievo di pavimenti romani in opera sectilia. Conclude il volume un capitolo sul collezionismo di marmi e pietre pregiate dall’antichità ai nostri giorni.
Marmi antichi
I leoni di marmo
Napoli, 1979. Michele Massa esce dopo aver scontato una condanna a Poggioreale e trova una realtà completamente diversa da quella che ha lasciato. La città è ora preda della camorra. Per difendere un suo amico commerciante, decide di sfidare i “nuovi padroni” di Napoli, entrando senza rendersene conto in un tunnel senza via di uscita. Sono gli anni del conflitto tra la Nuova Camorra Organizzata e gli oppositori di Cutolo. Massa, fedele al suo codice di rapinatore, sceglie una terza via, offrendo la propria vita pur di far rispettare quella degli altri: non “legge d’onore” ma onore che si fa legge. In un racconto dal ritmo serrato e coinvolgente, dove tutte le verità scomode sono messe a nudo, e il bene e il male “ufficiali” mostrano le loro inquietanti ambiguità, Michele imparerà a fidarsi del terrorista compagno d’ora d’aria molto di più che del giudice in udienza. Una “zona grigia” fatta di carceri-lager e processi truccati, fino al ruolo oscuro dei servizi segreti: nessuna prova gli sarà risparmiata. I Leoni di marmo cavalcati con la fresca e pulita fantasia dell’infanzia, per liberare la sua regina senza nome, vengono ancora cavalcati dall’uomo perché la sua regina, ora, ha un nome: “libertà”.
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