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Ahnenerbe. Appunti su scienza e magia del Nazionalsocialismo
Ahnenerbe. Ordine esoterico? Organizzazione scientifica? A questa domanda, attraverso l’analisi delle ricerche di esponenti quali Karl Maria Wiligut, Friedrich Hielscher, Hermann Wirth e la cronaca delle spedizioni scientifiche più o meno conosciute, cerca di dare una risposta la prima parte dell’articolata opera di Gianfranco Drioli. Ma cosa è rimasto dell’Ahnenerbe dopo la guerra? La risposta la troviamo nella seconda parte dell’opera, dove l’autore prende in esame tutte quelle ricerche che, essenzialmente in ambito antropologico-razziale, sono state proseguite o da ex-esponenti dell’organizzazione o da scienziati che ne hanno ripreso tematiche e metodologie quali Jurgen Spanuth, Jacques De Mahieu, Hermann Munk ed il meno conosciuto N. C. Doyto. Julius Evola, Savitri Devi, Miguel Serrano e un’intervista a un misterioso esponente dell’Ahnenerbe in esilio in Sud America, concludono questa interessante e curiosa opera.
La guerra civile europea 1917-1945. Nazionalsocialismo e bolscevismo
Secolo di straordinarie rivoluzioni politiche e sociali, di scoperte scientifiche e fondamentali conquiste tecnologiche, il Novecento è stato anche il tempo dei grandi sistemi totalitari. Emblematicamente, i gulag e i lager nazisti sono impressi nella coscienza collettiva come luoghi simbolo del “male assoluto”, della più brutale sopraffazione dell’uomo sull’uomo. Ernst Nolte, uno dei più significativi studiosi del secolo scorso, divise l’opinione pubblica con un testo controverso e dirompente: bolscevismo e nazionalismo non furono solo due moti antitetici, ma il primo si rivelò per l’altro un modello da imitare e contrastare. Da semplici movimenti a regimi totalitari repressivi, entrambi fondati sul terrore e sull’oppressione, l’Unione Sovietica e il Terzo Reich non abbandonarono le proprie ideologie, originate da un clima sociale storico-politico comune, entrando in un rapporto di reciproca interazione e modificandosi vicendevolmente. La Seconda guerra mondiale fu così per Nolte una vera e propria “guerra civile”, risultante dell’incontro e dello scontro tra le due dittature. “La guerra civile europea 1917-1945”, uscito in Germania nel 1987 e subito al centro di furiose polemiche, intende documentare l’evolvere del complesso rapporto di odio, terrore e fascinazione tra nazionalsocialismo e bolscevismo.
Il nazionalsocialismo
Il volume analizza l’intero edificio dell’ideologia del Terzo Reich: i presupposti storici, la dinamica strutturale, il modo in cui essa è penetrata nella vita quotidiana, nel diritto e nella filosofia, nella scienza e nell’arte, nella religione e nella scuola, le applicazioni nell’eugenetica e nell’antisemitismo, nella concezione di un impero ariano e nella conduzione della guerra, nonché nei maniacali obiettivi di geopolitica. Infine, con un occhio alle sue sopravvivenze e ai necessari antidoti, si tenta un bilancio storico-politico di questo formidabile esempio di populismo. Scorrevole come un reportage ma rigoroso e documentato, il volume è arricchito da un glossario, da una cronologia ragionata e da un’ampia bibliografia.
Il nazionalsocialismo. Origini. Lotta. Weltanschauung
La politica economica del nazionalsocialismo
Contrariamente a quanto accadeva nei maggiori paesi capitalisti dopo la Grande Depressione, in Germania il regime nazionalsocialista ha intrapreso una politica di prelievo fiscale e ha trasferito la proprietà statale e i servizi pubblici al settore privato per avere a disposizione le risorse necessarie al programma del Lebensraum ossia per la conquista dello spazio vitale verso est per il popolo tedesco. L’orientamento generale della politica economica dei nazionalsocialisti era l’esatto opposto di quella dei paesi dell’Unione Europea alla fine degli anni ’90: considerando che le moderne privatizzazioni nell’UE avvenivano in parallelo con le politiche di liberalizzazione, nella Germania nazista le privatizzazioni sono state realizzate in un quadro di controllo crescente dello Stato su tutta l’economia attraverso la regolamentazione e le ingerenze politiche. Conoscere le dinamiche economiche e sociali del nazionalsocialismo è quindi utile ai fini di un ulteriore approfondimento relativo alla natura del totalitarismo così da eliminare qualsiasi paura, che viene diffusa regolarmente, di un ritorno al passato, a un periodo storico unico che non avrà mai alcuna possibilità di ripetersi.
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