In questo articolo vi presentiamo una selezione dei migliori libri sul Suicidio.
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Nella lista seguente invece trovi quelli che ad oggi sono i migliori libri sul suicidio in termini di vendite e gradimento dei lettori.
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Migliori Libri sul Suicidio
Il suicidio. Eziopatologia, valutazione del rischio e prevenzione
Il suicidio è un fenomeno complesso che affonda le radici in diversi contesti, mietendo nel mondo ogni anno oltre 800.000 vittime. Questo libro nasce dall’esigenza, non soltanto di professionisti del settore affermati ma anche in formazione, di comprendere meglio un fenomeno ancora troppo sconosciuto, di essere supportati nella valutazione del rischio suicidario oltre che di poter approntare una corretta e mirata azione preventiva. Ma si presenta anche come strumento utile per conoscere i processi cognitivi coinvolti nella mente suicida e per riconoscere, in tempo, i segnali di allarme. Il libro è di supporto anche ai cosiddetti “altri significativi”, o survivors, cioè familiari e amici delle vittime, offrendo loro spunti riflessivi per combattere lo stigma sociale e per superare il dolore mentale che a volte può essere più forte e insopportabile di quello fisico. La ricerca di senso della vita costituisce il file rouge dell’opera, attraverso un elogio alla vita e ai valori ad essa legati.
Suicidio occidentale. Perché è sbagliato processare la nostra storia e cancellare i nostri valori
Se un attacco nel cuore dell’Europa ci ha colto impreparati, è perché eravamo impegnati nella nostra autodistruzione. Il disarmo strategico dell’Occidente era stato preceduto per anni da un disarmo culturale. L’ideologia dominante, quella che le élite diffondono nelle università, nei media, nella cultura di massa e nello spettacolo, ci impone di demolire ogni autostima, colpevolizzarci, flagellarci. Secondo questa dittatura ideologica non abbiamo più valori da proporre al mondo e alle nuove generazioni, abbiamo solo crimini da espiare. Questo è il suicidio occidentale. L’aggressione di Putin all’Ucraina, spalleggiato da Xi Jinping, è anche la conseguenza di questo: gli autocrati delle nuove potenze imperiali sanno che ci sabotiamo da soli. Sta già accadendo in America, culla di un esperimento estremo. Gli europei stentano ancora a capire tutti gli eccessi degli Stati Uniti, eppure il contagio del Vecchio continente è già cominciato. Nelle università domina una censura feroce contro chi non aderisce al pensiero politically correct, si allunga la lista di personalità silenziate, cacciate, licenziate. Solo le minoranze etniche e sessuali hanno diritti da far valere; e nessun dovere. L’ambientalismo estremo, religione neopagana del nostro tempo, demonizza il progresso economico e predica un futuro di sacrifici dolorosi oppure l’Apocalisse imminente. I giovani schiavizzati dai social sono manipolati dai miliardari del capitalismo digitale. L’establishment radical chic si purifica con la catarsi del politicamente corretto. È il modo per cancellare le proprie responsabilità: quell’alleanza fra il capitalismo finanziario e Big Tech pianificò una globalizzazione che ha sventrato la classe operaia e impoverito il ceto medio, creando eserciti di decaduti. Ora quel mondo impunito si allea con le élite intellettuali abbracciando la crociata per le minoranze e per l’ambiente. La questione sociale viene cancellata. Non ci sono più ingiustizie di massa nell’accesso alla ricchezza. C’è solo «un pianeta da salvare», e un mosaico di identità etniche o sessuali da eccitare perché rivendichino risarcimenti. In America questo è il Vangelo delle multinazionali, a Hollywood e tra le celebrity milionarie dello sport. In Europa il conformismo ha il volto seducente di Greta Thunberg e Carola Rackete. Le frange radicali non hanno bisogno di un consenso di massa; hanno imparato a sedurre l’establishment, a fare incetta di cattedre universitarie, a occupare i media. Possono imporre dall’alto un nuovo sistema di valori. La maggioranza di noi subisce quel che sta accadendo: non abbiamo acconsentito al suicidio.
Opinioni:
Questo pamphlet è una guida per esplorare il disastro in corso; è un avvertimento e un allarme. – LaFeltrinelli
Il rischio di suicidio. Valutazione e gestione
Un panorama completo delle nozioni e delle problematiche inerenti al rischio di suicidio e alla sua prevenzione, secondo i riferimenti e i pareri condivisi dalla letteratura internazionale. Gli esempi, le argomentazioni e le indicazioni che leggerete sono il frutto di ricerche approfondite, ma soprattutto del confronto clinico con il fenomeno suicidario in tutta la sua complessità: i dati ricavati dalla letteratura sono certamente fondamentali, ma nella maggior parte dei casi non abbiamo a disposizione terapie standardizzate, algoritmi decisionali o dati strumentali che permettano al clinico un processo di analisi condiviso. Obiettivo di questo volume è incoraggiare una riflessione e un dialogo tra professionisti per arrivare, anche con il supporto di una documentazione clinica, a una visione del fenomeno suicidario che contrasti valutazioni improprie e riduzionistiche.
Opinioni:
Il suicidio non è un atto ineluttabile. – LaFeltrinelli
La prevenzione del suicidio
La disperazione, l’incapacità di vedere un’alternativa, una via di uscita, il dolore, la solitudine sono aspetti emotivi che colpiscono tutti noi, ma che, se non adeguatamente affrontati e trattati, comportano livelli di sofferenza tali da condurre a decisioni estreme come quella di togliersi la vita. Contrariamente a quanto ancora oggi il senso comune può ritenere, il suicidio non è affatto un atto imprevedibile e ineludibile. In questo volume l’autore, grazie alla propria profonda esperienza clinica e di ricerca, affronta il tema del suicidio e fornisce gli elementi fondamentali per la valutazione del rischio e le relative e idonee misure di intervento.
Il suicidio dell’Occidente
L’uomo occidentale, soprattutto quello europeo, è prigioniero di una tendenza che lo porta a negare la propria identità storica e culturale e a cercare sempre nuovi riferimenti in un non meglio definito universo dei diritti. Prigioniero di una società sempre più edonistica e priva di riferimenti al sacro, sta cedendo alle suggestione teoriche dei negatori della tradizione e si trova a doversi misurare con le pulsioni antioccidentali dell’Islam e delle sue degenerazioni. Una intervista graffiante sui temi più scottanti dell’attualità politico-culturale rilasciata da uno dei maggiori pensatori contemporanei.
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