In questo articolo vediamo insieme una selezione dei migliori libri sugli Zombie.
Se avessi esperienza con un romanzo dove gli antagonisti sono i zombie, non esitare a suggerirli con un commento.
Libri con Zombie da leggere
Diario di un Sopravvissuto agli Zombie #1
Apocalisse Z
Ha trent’anni. È un avvocato. Vive in una cittadina della Galizia, in Spagna. Come tutti, apprende la notizia dalla televisione: in una piccola repubblica del Caucaso, un gruppo di guerriglieri ha preso d’assalto una base militare russa. Un “normale” atto terroristico in una delle zone più turbolente e instabili del pianeta? Così sembra. Ben presto, però, s’insinua il sospetto che sia successo qualcosa di più grave. Qualcosa che non può essere controllato. Un’esplosione atomica? Un virus? Tra lo sconcerto generale, la Russia annuncia la chiusura delle proprie frontiere e, nel giro di pochi giorni, tutti i Paesi dell’Unione Europea fanno lo stesso. Poi intere città vengono isolate e messe in quarantena. Poi entra in vigore la legge marziale. Ma è tutto inutile. Ormai niente è più come prima. Non c’è elettricità, manca l’acqua potabile, la benzina è finita, gli scaffali dei negozi sono vuoti. Nessun uomo gira per le strade. Perché chi lo fa non è più un uomo. È diventato uno zombie. Ha trent’anni. È un avvocato. Vive in una cittadina della Galizia, in Spagna. E forse è l’unico sopravvissuto all’Apocalisse Z…
Manuale per sopravvivere agli zombi
Questo libro è scritto seguendo fedelmente lo stile dei manuali di sopravvivenza best seller, con tanto di disegni che illustrano il testo: dalle armi alle trappole a ogni tipo di attrezzo e tattica anti-zombie. Si trova prima il capitolo “I non-morti, miti e realtà”, completa filologia e antropologia zombie. Poi, “Tecniche di combattimento”, “Difesa”, “Attacco”, “Come vivere nel mondo dominato dagli zombie”, e infine, la storia esilarante dei più celebri attacchi zombie sulla terra.
ZOMBIE – Guida universale alla sopravvivenza
Inferno (apocalisse zombie)
Il cecchino aveva un unico colpo a disposizione, ed era consapevole che un errore poteva significare la fine della loro missione, o peggio ancora, poteva significare una morte orribile per tutti loro. Non gli era concessa una seconda chance, non in quell’occasione per lo meno. Tutti loro avevano bisogno di un lavoro preciso e pulito, fatto a regola d’arte e soprattutto svolto nel massimo silenzio. Il silenzio doveva portare la morte rapidamente e senza sbavature. Il tiratore doveva chiamarsi “morte” e la morte doveva chiamarsi “silenzio”.
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