Questa è la pagina dedicata a scrittori americani contemporanei.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Il ritmo di Harlem”.
So big. Una storia americana
“La vita è tutta una grande avventura”: così diceva Simeon Peake, di professione giocatore d’azzardo, a Selina, la figlia adolescente. Erano gli anni Ottanta dell’Ottocento a Chicago, dove i due vivevano in balìa dei capricci della fortuna, ma con brio. Quando Simeon muore, Selina si rimbocca le maniche e diventa maestra in una minuscola scuola di campagna. L’attende un mondo duro ma autentico, fatto di campi sconfinati che brillano come giada sotto il sole e di fattorie isolate abitate da robusti immigrati olandesi, contadini di poche parole e ancora meno fantasie. Qui, con la tempra dei grandi sognatori incapaci di disincanto, Selina vive la sua breve ma intensa storia d’amore. E plasma la “grande avventura” per se stessa e il figlio Dirk, mentre intorno a loro pulsa una nazione in tumultuosa crescita, spietata e generosa, percorsa dai fremiti del sogno americano e dell’imminente crisi mondiale. Prefazione di Melania G. Mazzucco.
Pastorale americana
Seymour Levov è alto, biondo, atletico: al liceo lo chiamano «lo Svedese» Ebreo benestante e integrato, ciò che pare attenderlo negli anni Cinquanta è una vita di successi professionali e di gioie familiari. Finché le contraddizioni del conflitto in Vietnam, esplose negli Stati Uniti, non coinvolgono anche lui, e nel modo più devastante: attraverso l’adorata figlia Merry, decisa a «portare la guerra in casa» Letteralmente. Ma Pastorale americana non si esaurisce nell’allegoria politica; è un libro sulla vecchiaia, sulla memoria, sull’intollerabilità di certi ricordi. Lo scrittore Nathan Zuckerman, fin dall’adolescenza affascinato dalla vincente solarità dello Svedese, sente la necessità di narrarne la caduta. E ciò che racconta è il rovesciamento della pastorale americana: un grottesco Giudizio Universale in cui i Levov, e i lettori, assistono al crollo dell’utopia dei giusti, al trionfo della rabbia cieca e innata dell’America.
Opinioni:
Vincitore premio Pulitzer per la narrativa 1998 – LaFeltrinelli
Un libro che demolisce ogni stereotipo sulla grandezza dell’America e getta una luce sinistra sui suoi valori fondanti. La guerra, la famiglia, il fanatismo, la crisi, sono raccontati da Philip Roth con profondo acume. Un libro che è stato definito da tutti “Il grande romanzo americano”. E lo è. – LaFeltrinelli
“Pastorale americana” è un romanzo di quattrocento pagine che finisce con un punto interrogativo. Questo è ciò che lo rende grande? – The New Yorker
Americana
L’affascinante David Bell incarna la realizzazione del sogno americano. Nonostante sia poco piú che ventenne è già manager di una grande rete televisiva. All’apice del successo il giovane trova però davanti a sé un vuoto insopportabile che lo spinge ad allontanarsi da Manhattan per intraprendere un viaggio nel cuore dell’America, a bordo di un vecchio camper e con la cinepresa sempre a disposizione, accompagnato da tre stravaganti soggetti. Scopo del viaggio è riprendere la vita della gente comune nelle piccole città di provincia, catturando i volti veri, la rabbia, i conflitti che animano il paese, tutto quello che la televisione ignora o mimetizza, cioè la realtà. È il film della sua vita, il tentativo folle, e commovente al tempo stesso, di scrivere un pezzo di storia americana.
Opinioni:
L’America, i suoi miti, i suoi fantasmi e le sue ossessioni nel romanzo d’esordio dell’autore di Underworld. – LaFeltrinelli
Il ritmo di Harlem
«Dopo due premi Pulitzer, il successo della serie tratta da La ferrovia sotterranea, e le grandiose incursioni narrative negli orrori dello schiavismo e del razzismo, ecco Il ritmo di Harlem. Il Colson Whitehead che non ti aspetti» – Giancarlo De Cataldo, Robinson
Per i suoi clienti e vicini su 125th Street, Ray Carney è un commerciante serio: sgobba da bravo padre di famiglia nel suo negozio dove vende mobili a prezzi contenuti. Sua moglie Elizabeth aspetta il secondo figlio e, sebbene i suoceri non mostrino di apprezzare granché il fatto che la figlia e i nipoti vivano in un piccolo appartamento vicino ai binari della sopraelevata, Ray sembra soddisfatto così. Ma dietro questa apparente normalità si aprono delle crepe: sono in pochi a sapere che suo padre era un membro piuttosto temuto della criminalità locale. Per giunta, con tutti quei divani venduti a rate, i soldi cominciano a scarseggiare. Per cui, se suo cugino Freddie occasionalmente gli porta in negozio qualche anello o una collana, Ray non vede la necessità di informarsi sulla loro provenienza; inoltre conosce un gioielliere in centro, anche lui molto poco propenso a fare domande e assai discreto. Inizia così il conflitto interiore tra Ray l’onesto commerciante, padre di famiglia, e Ray il malvivente. Ma quando Freddie decide di prendere parte alla rapina allo storico Hotel Theresa, una serie di terribili malavitosi irrompe nella vita di Carney: dal gangster Chink Montague, «noto per la sua abilità con il rasoio a mano libera», a Pepper, reduce della Seconda guerra mondiale dalla pistola facile, fino al micidiale Miami Joe con i suoi eleganti completi viola. Barcamenarsi in questa doppia vita diventa sempre più difficile e pericoloso: riuscirà il nostro eroe a evitare di essere ucciso, a salvare suo cugino e ottenere la sua parte del colpo grosso? Ma, soprattutto, riuscirà a mantenere intatta la sua reputazione?Opinioni:
Questo ennesimo exploit letterario di Whitehead non è solo un esilarante dramma morale mascherato da poliziesco: è anche un romanzo sociale su razza e potere. Ma è in primo luogo una lettera d’amore nella quale Harlem – animata da una sfilata dickensiana di personaggi colorati e originalissimi – ha la stessa vivacità e ricchezza della Dublino di Joyce. – LaFeltrinelli
L’americana
Un romanzo di grande intensità e forza. Una storia d’amore e di conoscenza, di voglia di scoprire il mondo e capire, di sofferenza e gioia di vivere. E una lingua italiana luminosa, fresca, amata e reinventata da questa scrittrice di incredibile talento.
Mi dà conforto non soltanto la sua bellissima risata irrefrenabile, ma anche la vaga sensazione, o meglio la speranza, che i suoi rimproveri siano in verità degli sfoghi di affetto, il suo dialetto una canzone d’amore, il volume della sua voce una carezza. «Non lo so ancora, ma il fine settimana in cui Anita Palomba trova me, la sua figlia americana, è lo stesso in cui perde l’uomo della sua vita…» Frida ha sedici anni quando dall’Illinois approda a Castellammare di Stabia per uno scambio culturale. È un mondo di contrasti quello che la aspetta, un paesaggio in cui la schiuma bianca dell’acqua batte sulla sabbia nera vulcanica, in cui la roccia, gli alberi scuri del monte Faito incontrano il mare azzurro del golfo di Napoli, in cui la pastasciutta deborda dai negozi di Gragnano con le insegne schiarite dal troppo sole… È un mondo in cui gli opposti interagiscono e si completano, proprio come vuole il Tao: terra e acqua, giorno e notte, bene e male, italiano e dialetto. Un anno di scuola e di vita in una famiglia italiana rappresenteranno per lei una stagione di scoperte, di shock culturale, di entusiasmo, di amore, di dolore e di crescita, in un sovvertimento di sensi che, ancora una volta dopo Perduti nei Quartieri Spagnoli, affascina e spiazza il lettore italiano offrendo un punto di vista empatico, sorprendente, su di noi e sulle nostre vite. Ma su tutti, da subito, Mamma Anita s’impone come un personaggio grandioso: estroversa, carnale, priva di schemi, un ciclone di donna che afferra Frida con impeto eppure, a suo modo, con delicatezza, portando una ragazza che è poco più di una bambina nel mondo delle donne adulte, dei sentimenti, delle passioni, dei tormenti interiori, una formazione anche dura, in cui gli schiaffi si alternano alle carezze. Così Frida cresce, attraverso l’educazione di Anita e la storia d’amore con Raffaele, un ragazzo lontano dal suo mondo e vicino a quello della camorra, e che però, più di tutti, porta impresso il marchio di una ferita, di una bruciante dolcezza.Se volessi saperne di più, dai un’occhiata al nostro canale Youtube!
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