Questa è la pagina dedicata a scrittori svedesi contemporanei.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Pastorale americana”.
Gli ansiosi
Lazarus: Le indagini di Joona Linna
Autunno tedesco (Narrativa)
Pastorale americana
Seymour Levov è alto, biondo, atletico: al liceo lo chiamano «lo Svedese» Ebreo benestante e integrato, ciò che pare attenderlo negli anni Cinquanta è una vita di successi professionali e di gioie familiari. Finché le contraddizioni del conflitto in Vietnam, esplose negli Stati Uniti, non coinvolgono anche lui, e nel modo più devastante: attraverso l’adorata figlia Merry, decisa a «portare la guerra in casa» Letteralmente. Ma Pastorale americana non si esaurisce nell’allegoria politica; è un libro sulla vecchiaia, sulla memoria, sull’intollerabilità di certi ricordi. Lo scrittore Nathan Zuckerman, fin dall’adolescenza affascinato dalla vincente solarità dello Svedese, sente la necessità di narrarne la caduta. E ciò che racconta è il rovesciamento della pastorale americana: un grottesco Giudizio Universale in cui i Levov, e i lettori, assistono al crollo dell’utopia dei giusti, al trionfo della rabbia cieca e innata dell’America.
Opinioni:
Vincitore premio Pulitzer per la narrativa 1998 – LaFeltrinelli
Un libro che demolisce ogni stereotipo sulla grandezza dell’America e getta una luce sinistra sui suoi valori fondanti. La guerra, la famiglia, il fanatismo, la crisi, sono raccontati da Philip Roth con profondo acume. Un libro che è stato definito da tutti “Il grande romanzo americano”. E lo è. – LaFeltrinelli
“Pastorale americana” è un romanzo di quattrocento pagine che finisce con un punto interrogativo. Questo è ciò che lo rende grande? – The New Yorker
Diario svedese (con accompagnamento blues)
Nella moderna ed efficiente Göteborg nulla è scontato. L’imprevedibile e il selvaggio riemergono all’improvviso e mutano le vite, il paesaggio e il futuro. Dietro l’apparente calma della città, esplodono conflitti, ma anche amori. In una banale festa aziendale si incontrano Gustav, un manager dell’azienda del trasporto pubblico, vedovo, padre di due figli e Lars, un giovane autista di tram di appena ventiquattro anni, con la passione per l’hockey e i film con gli zombie. Serio, responsabile e posato, Gustav si esibisce come drag queen con il nome di Erika, mentre Lars, segnato da un padre violento e omofobo, convive con Amir un ex amante di origini iraniane. Il loro incontro è vivace ed eccitante, ma conosce alcune complicazioni, soprattutto con l’entrata in scena di Nils, un giovane neonazista, membro del famigerato Movimento di Resistenza Nordico, che incarna le fratture e le contraddizioni della società svedese, sempre sul punto di ricomporsi o disgregarsi.
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