Questa è la pagina dedicata a Paolo Biondani.
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Il cavaliere nero. La vera storia di Silvio Berlusconi. Nuova ediz.
Il racconto finalmente definitivo di un sistema che ha condizionato un intero paese e arricchito una sola famiglia, quella di Silvio Berlusconi. Un sistema che oggi può essere ricostruito non a partire da fatti presunti ma attraverso sentenze definitive, carte ufficiali e incontestabili sulla base delle quali gli autori, con chiarezza e passione, raccontano un’avventura incredibile che si legge come un romanzo. Una storia che ha impegnato per anni magistrati e investigatori, tra mille ostacoli, archivi che improvvisamente spariscono, testimoni corrotti, personaggi da film, avvocati senza scrupoli, affaristi e faccendieri spregiudicati. Fino a due sentenze defi nitive che avrebbero cancellato dalla scena della politica qualsiasi fi gura pubblica; non in Italia, non con Silvio Berlusconi. La sentenza Mediaset racconta con prove certe il gigantesco patrimonio nero immagazzinato negli anni nei più impenetrabili paradisi fiscali. La sentenza che ha portato in carcere Marcello Dell’Utri, condannato per mafia, documenta tutti i rapporti riscontrati con Cosa nostra. Un libro indispensabile per conoscere chi è davvero il leader indiscusso della destra italiana.
Opinioni:
Il primo libro che racconta tutta la storia di Silvio Berlusconi attraverso le sentenze definitive dei tribunali: fatti certi, comprovati e riscontrati. Un prezioso apparato di prove documentali in Appendice. Un grande racconto italiano che arriva fino a oggi. – LaFeltrinelli
I medici si raccontano. Voci dai confini del sapere
Tutto sembra cominciare tra il malato e il medico con un “semplice” scambio di informazioni per risolvere un malessere. Quando questo scambio diventa un dialogo nasce una “storia di cura”. Ci sono storie dietro ogni appuntamento, ogni malattia, ogni persona. Come in tutte le storie ci sono tanti attori e… il destino. Sullo sfondo ci sono i tagli alla sanità, la spersonalizzazione del malato e l’esaltazione della diagnostica fatta di esami di laboratorio, di specialisti, di troppi dati obiettivi. C’è soprattutto la preoccupazione, la speranza, la sofferenza, il dolore fisico e quello psichico vissuti dal malato e dalla sua famiglia, raccolti da un medico che ascolta. Ci sono nuove domande. Alcuni medici di famiglia veronesi ed emiliani hanno deciso di formare un gruppo di “narrazione medica”, al cui interno leggere e discutere le storie dei pazienti che più li hanno colpiti, coniugando la scienza alle storie dei malati. Dal loro dialogo, e fra quello di curanti e curati, è maturata un’intensa condivisione di casi umani, di relazioni che diventano parte della cura, di problemi irrisolti o irrisolvibili, a cui si cerca di far fronte con nuove risposte.
Capitalismo di rapina. La nuova razza predona dell’economia italiana
Le manovre intorno a Telecom Italia, il crac della Parmalat di Tanzi, l’ascesa dei nuovi finanzieri e non solo: il libro racconta la storia sotterranea del “capitalismo di rapina”. I percorsi occulti del denaro, un sottobosco poco illuminato dagli articoli dei giornali, che secondo gli autori spesso non vanno oltre i semplici verbali d’interrogatorio o le intercettazioni telefoniche. Gli autori seguono le tracce dei soldi, entità resa ormai sempre più astratta, tra conti bancari e giochi di sponda in Borsa, fino a ipotizzare complicità ad altissimo livello nelle grandi banche, nelle istituzioni, nel mondo politico, nelle autorità di controllo. Un’affollatissima galleria di personaggi: Fazio, Fiorani, Ricucci, Coppola, Gnutti, tutti finiti sotto i riflettori dei media per effetto delle inchieste giudiziarie, alle cui spalle vive e lavora una folla di banchieri, avvocati, fiduciari. Sono loro a essere definiti come i gran sacerdoti del capitalismo di rapina.
Capitalismo di rapina. La nuova razza predona del capitalismo italiano
Le manovre intorno a Telecom Italia, il crac della Parmalat di Tanzi, l’ascesa dei nuovi finanzieri e non solo: il libro racconta la storia sotterranea del “capitalismo di rapina”. I percorsi occulti del denaro, un sottobosco poco illuminato dagli articoli dei giornali, che secondo gli autori spesso non vanno oltre i semplici verbali d’interrogatorio o le intercettazioni telefoniche. Gli autori seguono le tracce dei soldi, entità resa ormai sempre più astratta, tra conti bancari e giochi di sponda in Borsa, fino a ipotizzare complicità ad altissimo livello nelle grandi banche, nelle istituzioni, nel mondo politico, nelle autorità di controllo. Un’affollatissima galleria di personaggi: Fazio, Fiorani, Ricucci, Coppola, Gnutti, tutti finiti sotto i riflettori dei media per effetto delle inchieste giudiziarie, alle cui spalle vive e lavora una folla di banchieri, avvocati, fiduciari. Sono loro a essere definiti come i gran sacerdoti del capitalismo di rapina.
Piazza Fontana. Noi sapevamo. Golpe e stragi di Stato. La verità del generale Maletti
Cosa accadde veramente in piazza Fontana alle 16.37 di quel 12 dicembre 1969? Per quale motivo i servizi segreti intervennero per depistare le indagini? Chi furono i responsabili di questa e delle molte altre stragi che si susseguirono in una micidiale escalation di violenza a cavallo tra la fine degli anni Sessanta e dei Settanta? Perché lo Stato, pur sapendo, non reagì? Dopo oltre 35 anni di latitanza sudafricana, l’ex generale del S.I.D. (Servizio Informazioni Difesa) Gian Adelio Maletti, unico condannato in via definitiva nei processi per la strage di piazza Fontana, accetta finalmente di raccontare la sua verità ai giornalisti Andrea Sceresini, Maria Elena Scandaliato e Nicola Palma. Superata la soglia dei novant’anni, Maletti rende noti per la prima volta nomi e cognomi di mandanti ed esecutori, complici e conniventi, sfogliando le pagine più oscure di un album di ricordi che attraversa un’intera, tragica stagione della storia italiana. I sette chili di tritolo alla Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana, la bomba nel cestino di piazza della Loggia, i quattro colpi di pistola con cui venne freddato Mino Pecorelli, si intrecciano alle trame della Loggia P2, alla storia di Ordine Nuovo e dell’Avanguardia Nazionale, “lo so i loro nomi”, afferma Maletti in un passaggio dell’intervista. L’indagine dei tre giornalisti riapre gli archivi del generale e uno spiraglio di verità lontano dalle versioni ufficiali. Prefazione di Paolo Biondani.
Opinioni:
L’indagine dei tre giornalisti riapre gli archivi del generale e uno spiraglio di verità lontano dalle versioni ufficiali. – LaFeltrinelli
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