Questa è la pagina dedicata a Paolo Cavagnaro.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Dalla centralità dell’ospedale alla centralità della persona. La cura in situazioni di terminalità e la formazione degli operatori”.
Dalla centralità dell’ospedale alla centralità della persona. La cura in situazioni di terminalità e la formazione degli operatori
Gli operatori che oggi lavorano in sanità (medici, psicologi, infermieri, operatori addetti all’assistenza) o nel sociale (assistenti sociali, assistenti domiciliari), i volontari che si integrano con questi operatori, incontrano spesso malati in situazioni di terminalità e familiari, che richiedono non solo un intervento tecnico (assistenza a lungo termine, terapie più o meno complesse che talvolta possono durare anche anni) ma anche un impegno “relazionale” sempre più intenso e coinvolgente. Questo volume intende fornire un “piccolo” aiuto proprio a questi operatori e volontari che sono occupati quotidianamente in questo difficile compito.
Nothing is real. E se un bel giorno i Beatles tornassero?
La continuità assistenziale nei rapporti tra ospedale e territorio
Tratas atlánticas y esclavitudes en América. Siglos XVI-XIX: 380
Quanto dura un attimo
“Ho anche pensato di lasciare l’Italia e smettere di giocare. Mi ha salvato la consapevolezza di essere innocente” La storia di Pablito è una favola a lieto fine, intrisa di successi eclatanti alternati a dolori laceranti, di forti impennate e rovinose cadute, di sogni realizzati e ferite profonde, di ambìti riconoscimenti e ingiustizia subita. È il bianco e nero di un’esistenza eccezionale, il copione perfetto di un film che ha incantato generazioni e continua a essere rivisto e rivissuto dal pubblico. Scritto a quattro mani con Federica Cappelletti, Quanto dura un attimo è l’autobiografia di un ragazzo che ha sfidato la sorte fino a diventare leggenda, realizzando il suo sogno di bambino e scrivendo pagine immortali di storia del calcio universale: Paolo Rossi è l’unico calciatore al mondo che con tre gol ha fatto piangere il Brasile stellare di Zico e Falcão, che ha stregato Pelé (che lo scoprì durante il mondiale d’Argentina), è uno dei quattro Palloni d’Oro italiani (insieme a Gianni Rivera, Roberto Baggio e Fabio Cannavaro), capocannoniere al Mondiale di Spagna 1982 (miglior giocatore, miglior marcatore), Scarpa d’Oro 1982, Scarpa d’Argento 1978 e Collare d’Oro (massima onorificenza per uno sportivo). Uno dei pochi che, a distanza di anni, continua a rimanere un brand Made in Italy: che sia Paolino, Pablito o Paolorossi tutto attaccato, in ogni angolo del mondo il suo nome rievoca gol e vittorie a chi ama il calcio giocato. La sua storia, che parte dal fantastico rumore dei tacchetti negli spogliatoi del Santiago Bernabeu in attesa della finalissima, può essere d’esempio per tutti, per accendere gli entusiasmi e insegnare ai giovani che da ogni difficoltà si può venire fuori e diventare anche campioni. Esattamente come quando in campo rubava il tempo agli avversari, la leggenda di Pablito sfugge all’oblìo delle masse perché tutti abbiamo ancora bisogno di sognare e di credere nelle imprese impossibili.
Opinioni:
Era un idolo e fu squalificato. Tornò e diventò il Pablito del Mundial di Spagna ’82. Questa è in sintesi la parabola di Paolo Rossi, che dal 1980 al 1982, dalla condanna per il calcio scommesse alla vittoria sulla Germania, visse i due anni più duri ed esaltanti della sua vita. – LaFeltrinelli
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