Questa è la pagina dedicata a riviste di cinema.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Monologhi e scene del cinema. Antologia critica ad uso di attori e scrittori”.
Homo eroticus. Cinema, identità maschile e società italiana nella rivista «Playmen» (1967-1978)
Questo libro vuole proporre uno studio della rivista «Playmen», una delle riviste erotiche destinate ad un pubblico maschile più distintive del periodo compreso tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Ottanta, particolarmente significativa per obiettivi e contenuti editoriali, ed espressione di un intento modernizzatore all’interno del sistema culturale e mediale dell’epoca. la ricerca prende in esame i rapporti tra il cinema, la rappresentazione mediale e l’identità maschile veicolata dai differenti contenuti del periodico, attraverso un ventaglio di prospettive metodologiche che si muovono tra storia culturale del cinema, scavo d’archivio, star e celebrity studies, men’s studies, storia dell’editoria popolare. Il mensile «Playmen» è così impiegato come caso emblematico di studio e come reagente privilegiato delle strategie di discorsivizzazione di fenomeni decisivi della società italiana dell’epoca, come il cambiamento dei ruoli di genere, il mutamento dei modelli di mascolinità, la progressiva erotizzazione del sistema culturale e di quello mediale e il conseguente posizionamento delle audience, messi in costante relazione con l’immaginario cinematografico, l’evoluzione del resto della stampa popolare ed erotica, i cambiamenti della percezione del maschile nella società.
Bianco e nero. Rivista quadrimestrale del centro sperimentale di cinematografia. Marco Bellocchio. Francesca Calvelli. L’ora di cinema (2022) (Vol. 603)
Monologhi e scene del cinema. Antologia critica ad uso di attori e scrittori
Questo volume, il primo dedicato in Italia all’argomento, si propone di fornire non solo un ampio e variegato repertorio di pezzi per provini o esercizi per attori ma anche una serie di modelli, molto diversificati, per gli sceneggiatori che vogliano cimentarsi nella non facile arte del monologo. Costituisce anche un utile strumento per gli studiosi di cinema e una godibile esperienza per i lettori che vogliano rivivere sulla pagina le emozioni vissute nella sala cinematografica. Tratti da film contemporanei appartenenti alla produzione mainstream o a cinematografie aliene e ribelli, gemme estrapolate da classici o nuclei infuocati di opere d’autori contemporanei, allineano un repertorio che va da Persona a Pulp Fiction, da Apocalypse Now ad Americani, da Quinto potere a Good night and good luck… Drammatici, ironici, patetici, caustici, introspettivi, accusatori, sarcastici, nichilistici, visionari, utopistici, ideologici, elegiaci: questi monologhi ci rivelano una parte poco indagata della drammaturgia cinematografica, che si esplica solitamente nel rapporto duale del dialogo e che viene invece qui a presentarsi come un continente vasto e complesso dove l’arte del monologo consente al drammaturgo/sceneggiatore (e all’attore) di instaurare un rapporto empatico e immediato con lo spettatore. Fra gli autori di cui presentiamo i monologhi: David Mamet, Peter Schaffer, Sam Shepard, David Benioff, Ariel Dorfman, Quentin Tarantino, Bernardo Bertolucci, Coppola-Milius…
Cinema e storia. Rivista di studi interdisciplinari. La guerra delle immagini nel XXI secolo. Cinema, televisione, web (2020) (Vol. 1)
A quasi vent’anni dall’attentato terroristico dell’11 settembre 2001 la tendenziale mediatizzazione degli eventi di guerra ha imposto una urgente riflessione sul valore testimoniale delle immagini. Questo numero di «Cinema e Storia», pertanto, intende riflettere sui rinnovati regimi di rappresentazione della guerra (cinematografica, seriale, videoludica) facendo il punto su una serie di dibattiti teorici nati intorno ai nuovi mediascapes digitalizzati e convergenti. I saggi qui raccolti si interrogano innanzitutto sulla contemporanea riconfigurazione delle guerre del passato, soffermandosi poi sul post-11 settembre e sui nuovi scenari della guerra globale al terrore tra cinema e nuovi media, per riflettere infine sui regimi di visione in era postmediale che sfruttano le potenzialità dei portable device e dei droni a pilotaggio remoto. Come di consueto, il numero monografico vuole adottare un approccio apertamente interdisciplinare (spaziando dalla storiografia contemporanea all’estetica, dai film studies ai media studies, dall’iconologia critica ai cultural studies) per fornire un contributo utile all’urgente riflessione sui profondi mutamenti esperienziali avvenuti nell’odierna cultura visuale.
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