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Critiche a Montessori da «Rivista Pedagogica»
Era il 1909 quando a Città di Castello, con la casa editrice Lapi, Maria Montessori dava per la prima volta alle stampe Il metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini. Il libro può considerarsi come la prima tappa di un lungo viaggio che la studiosa di Chiaravalle intraprese tra importanti affermazioni, promozioni e non poche critiche. Noti sono i tanti eventi che nei primi decenni del Novecento fecero dell’autrice una figura di primo piano, non tanto in Italia quanto e soprattutto in alcuni paesi esteri che l’accolsero e l’avvalorarono dando ad essa un certo spessore pedagogico. Meno note sono invece le dure critiche che si succedettero negli anni tanto da costituirsi a simbolo di una “consuetudine antimontessoriana” in grado di produrre quando entusiasti sostenitori, quando strenui oppositori. Come Mario Montessori scrive: «le persone religiose la combattevano per il suo positivismo, i positivisti la condannavano per l’uso di un linguaggio religioso, gli scienziati la ridicolizzavano per la sua mancanza di seria obiettività, i pedagogisti la accusavano di orgoglio megalomane» Col fine di ripercorrere i motivi delle resistenze al pensiero di Maria Montessori, il presente lavoro, svolto su uno dei più influenti periodici del tempo: Rivista Pedagogica (1908-1939), restituisce alcune critiche di importanti pedagogisti e filosofi italiani rivolte al metodo e al pensiero dell’autrice già nei primi decenni del Novecento.
Scholé. Rivista di educazione e studi culturali. Ripensare le pedagogie (2018) (Vol. 1-2)
La Rivista intende essere trasversale rispetto ai diversi settori pedagogici (tre dei condirettori rappresentano le aree della storia dell’educazione, della pedagogia generale, della ricerca didattica e sperimentale) e discipline (il quarto condirettore è un filosofo). Il riferimento agli Studi Culturali, poi, non è causale. Esso fa riferimento a un preciso posizionamento teorico della Rivista che riconduce al lavoro dei Cultural Studies, dalla loro nascita all’Università di Birmingham fino agli sviluppi attuali in differenti Paesi. Di quell’esperienza e di quell’approccio Scholé riprende: il rifiuto del determinismo e di soluzioni semplici, nel rispetto della complessità che è propria delle situazioni educative; la trasversalità e la contaminazione dei metodi e delle discipline; l’impegno critico che comporta il rifiuto di soluzioni preconfezionate e la volontà di contribuire al dibattito culturale per apportarvi un contributo trasformativo.
Encyclopaideia. Rivista di fenomenologia, pedagogia, formazione (Vol. 18)
Encyclopaideia. Rivista di fenomenologia, pedagogia, formazione (Vol. 17)
Encyclopaideia. Rivista di fenomenologia, pedagogia, formazione (Vol. 15)
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