Questa è la pagina dedicata a romanzi di formazione.
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Il romanzo di formazione
Nel secolo d’oro della narrativa europea, da Goethe a Puskin, da Stendhal a Jane Austen, da Manzoni a Dickens e Flaubert, la gioventù sale prepotentemente alla ribalta della scena letteraria: è la gioventù problematica e inquieta che nasce dallo sfaldarsi delle società tradizionali, divenendo figura simbolica alla quale la cultura occidentale si affida per rappresentare l’idea di modernità, con il suo carico di grandi speranze e illusioni perdute che l’Europa ottocentesca dovette imparare a percepire e leggere come fosse in un romanzo.
Il latino e la formazione delle lingue romanze
L’autore ricostruisce il processo che condusse il latino – originariamente una varietà di indoeuropeo parlata nell’VIII secolo a.C. nella bassa valle del Tevere e sui colli Albani – a differenziarsi geograficamente in una serie di varietà linguistiche, le lingue romanze, che sono oggi in uso in gran parte dell’Europa, nell’America centrale e meridionale e altrove. Di questo processo l’autore illustra le diverse fasi, offrendo un quadro sintetico delle caratteristiche linguistiche degli idiomi che ne derivarono e fornendo alcuni possibili modelli d’interpretazione delle innovazioni avvenute.
Il romanzo francese di formazione
Un romanzo di formazione è, per definizione, il racconto dell’evoluzione di un personaggio, inizialmente giovane e inesperto, che attraverso un percorso spesso tortuoso e denso di ostacoli arriva a comprendere e a inserirsi nella realtà. Tradizione vuole che il “Wilhelm Meister” di Goethe, pubblicato nel 1796, sia l’opera che ha inaugurato il genere e ne ha fissato i canoni. Tuttavia, se si restringe il campo alla struttura totale goethiana (ovvero: raggiungimento conclusivo dell’equilibrio inferiore del protagonista e ruolo di primo piano giocato dal contesto esterno – famiglia, società civile, nazione) forse nessuno dei più importanti romanzi francesi tra Sei e Novecento potrebbe rientrare nella categoria. Da “Manon Lescaut” a “La Nouvelle Héloise”, da “Le Rouge et le Noir” a “Illusions perdues”, dall'”Education sentimentale” fino alla “Recherche” proustiana, gli eroi francesi non sono mai piccoli santi o martiri, anzi, talvolta sono cinici e deboli di fronte alle tentazioni, per poi diventare, nell’Ottocento, apertamente amorali (si pensi a Stendhal). In una fase storica in cui le rivoluzioni si susseguono e un nuovo ordine tarda a stabilirsi, ai romanzieri di Francia non interessa infatti tanto la schematica contrapposizione tra bene e male quanto la ricerca di nuovi valori in base a cui orientarsi.
Autocoscienza e autoinganno. Saggi sul romanzo di formazione
Letteratura per l’infanzia. Fiaba, romanzo di formazione, crossover
Un percorso sistematico attraverso la letteratura per l’infanzia occidentale che definisce generi e sottogeneri – dalla fiabistica popolare al fantasy -, offre ricostruzioni storiche complete delle singole tradizioni nazionali e di testi celebri – dal Piccolo principe a Cappuccetto rosso -, costituisce una strumentazione didattica per l’analisi delle forme verbali e visive, per approdare infine ai mutamenti apportati dal successo mondiale di Harry Potter.
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