Questa è la pagina dedicata a romanzi sulla Russia.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Il peso dell’anima”.
Il peso dell’anima
Io, comandante di Wagner. Una testimonianza unica sull’armata segreta di Putin
Diario russo: Un reportage culturale unico sulla Russia della Guerra Fredda
Nel 1946 Winston Churchill annunciò che una “cortina di ferro” era calata sull’Europa orientale. Già l’anno seguente poteva dirsi iniziata la Guerra fredda, che sarebbe durata più di quarant’anni. In quel clima lo scrittore John Steinbeck e l’amico fotografo Robert Capa decisero di partire insieme per un viaggio alla scoperta di quel nemico che era stato l’alleato più forte nella seconda guerra mondiale: l’Unione Sovietica. Ne emerse un resoconto onesto e privo di ideologia sulla vita quotidiana di un popolo che non poteva essere più lontano dall’American way of life. Le pagine del diario e le fotografie che raccontano la vita a Mosca, Kiev, Stalingrado e nella Georgia sono il distillato di un viaggio straordinario e un documento storico unico di un’epoca, salutato dal New York Times come «un libro magnifico» A settant’anni dalla prima edizione in America, torna in libreria in tutta la sua bellezza questo reportage culturale sulla gente comune di uno dei paesi meno esplorati dai giornalisti e reporter mondiali. Steinbeck e Capa riescono nel loro intento di «dare un volto al nemico» troppo spesso disumanizzato nella retorica politica. Una notevole lezione di umanità ed empatia che ci ricorda ancor oggi l’importanza di conoscere concretamente luoghi e persone per superare pregiudizi e ignoranza.
Opinioni:
Un reportage culturale sulla gente comune di uno dei paesi meno esplorati dai giornalisti e reporter mondiali. Una lezione di umanità ed empatia che ci ricorda l’importanza di conoscere concretamente luoghi e persone per superare pregiudizi e ignoranza. – LaFeltrinelli
Ci accorgemmo che c’erano cose che nessuno scriveva mai sulla Russia, cose che ci interessavano più d’ogni altra. Che abiti indossa la gente da quelle parti? Che cosa mangia a pranzo? Si danno anche feste e ricevimenti? E che genere di cibi si mangia? E come si fa all’amore e in che modo la gente va all’altro mondo? Di che parlano di solito, in Russia? Si balla, si canta, si gioca? E i ragazzi vanno a scuola? Ci parve che sarebbe stato bello scoprire tutte queste cose, fotografarle, scriverne. La politica russa è importante quanto la nostra, ma ci deve essere poi tutto il resto, laggiù, esattamente come c’è qui. Deve pur esserci una vita privata dei russi, della quale non sapevamo nulla solo perché nessuno ne scriveva mai o la fotografava mai. – Anonimo
Un anno sull’altipiano
Scritto nel 1936, apparso per la prima volta in Francia nel ’38 e poi da Einaudi nel 1945, questo libro è ancora oggi una delle maggiori opere che la nostra letteratura possegga sulla Grande Guerra. L’Altipiano è quello di Asiago, l’anno dal giugno 1916 al luglio 1917. Un anno di continui assalti a trincee inespugnabili, di battaglie assurde volute da comandanti imbevuti di retorica patriottica e di vanità, di episodi spesso tragici e talvolta grotteschi, attraverso i quali la guerra viene rivelata nella sua dura realtà di «ozio e sangue», di «fango e cognac» Con uno stile asciutto e a tratti ironico Lussu mette in scena una spietata requisitoria contro l’orrore della guerra senza toni polemici, descrivendo con forza e autenticità i sentimenti dei soldati, i loro drammi, gli errori e le disumanità che avrebbero portato alla disfatta di Caporetto.
Opinioni:
Con uno stile asciutto e a tratti ironico Lussu mette in scena una spietata requisitoria contro l’orrore della guerra senza toni polemici, descrivendo con forza e autenticità i sentimenti dei soldati, i loro drammi, gli errori e le disumanità che avrebbero portato alla disfatta di Caporetto. – LaFeltrinelli
Tra i libri sulla Prima guerra mondiale “Un anno sull’Altipiano” di Emilio Lussu è, per me, il più bello – Mario Rigoni Stern
Buio sulla città. Un romanzo ufficiale di Stranger Things
Hawkins, Natale 1984. Il capo della polizia Jim Hopper ha sempre odiato il Natale: troppo dolorosi i ricordi, troppo pesante la solitudine. Ora con lui c’è Undici, e Hopper vuole darle serenità e protezione, come un buon padre. Ma la figlia adottiva ha trovato una scatola con scritto «New York», piena di documenti, fotografie, e ora vuole sapere tutta la verità sul suo passato. New York, estate 1977. Reduce dal Vietnam, Hopper è riuscito a ricostruirsi una nuova vita: una famiglia che adora e un posto da detective alla squadra Omicidi. Quando Jim si mette sulle tracce di uno sfuggente serial killer, un black-out avvolge la città e, proprio a un passo dalla verità, getta Hopper in un abisso da cui nessuno può riemergere indenne.
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