Questa è la pagina dedicata a saggi sul comunismo.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Comunisti immaginari. Tutto quello che c’è da sapere sul PCI”.
Nostalgia. Saggi sul rimpianto del comunismo
Se gli anni ottanta e novanta hanno significato enormi cambiamenti nell’Europa centrale e orientale, hanno allo stesso tempo stimolato speranze di un nuovo e migliore futuro per le nazioni appena coinvolte nei processi di democratizzazione. Dalla prospettiva del giorno d’oggi è evidente che questi processi sono ancora in pieno svolgimento. Prova ne sia la diffusa nostalgia per il passato recente, che getta ombre sulla realtà politica e sulle attuali condizioni sociali ed economiche. A questa si va inoltre ad aggiungere il rimpianto per i vecchi tempi: il passato è divenuto oggetto di disputa, ma sempre più anche di nostalgia. Questa antologia è un tentativo di mostrare le diverse facce del fenomeno nostalgia, che negli ultimi anni ha coinvolto sempre più le idee, i valori, la sfera politica, sociale, culturale e artistica. Nella forma della raccolta di saggi qui presentata è possibile confrontare i diversi punti di vista e, nella moltitudine di prospettive e voci, tracciare il percorso seguito dalla memoria collettiva nelle società dell’era post-comunista.
Saggio sul comunismo e sul socialismo (Classici della libertà Vol. 6)
Comunisti immaginari. Tutto quello che c’è da sapere sul PCI
Dal 2008 per la prima volta fuori dal Parlamento italiano. Dal 2009 fuori anche dal Parlamento europeo. Vent’anni dopo la caduta del muro di Berlino e diciotto anni dopo il crollo dell’Unione Sovietica i comunisti sembrano scomparire anche dalla scena politica italiana, tanto che nemmeno Berlusconi ne parla più. Quali sono le ragioni di una così lunga persistenza e di una tanto repentina scomparsa? Il comunismo di oggi è ancora reale o sopravvive solo nel nostro immaginario? Cundari ricostruisce, con tratti a volte tragici, a volte esilaranti, l’esperienza di dirigenti, quadri di partito, militanti e intellettuali che nel comunismo hanno creduto; le loro speranze, l’immaginario che hanno proiettato sul partito e la rappresentazione che hanno fatto di sé. L’autodifesa convinta di Amedeo Bordiga davanti al Tribunale speciale, il drammatico colloquio fra Togliatti e Lajolo sulle responsabilità del Migliore nei crimini dello stalinismo, una strofa dimenticata di Bandiera rossa… un racconto che abbraccia l’intera storia del Pci, fino al nuovo Partito democratico, con aneddoti curiosi e risvolti inaspettati. (Prefazione di Giuseppe Vacca)
Il dio che è fallito. Testimonianze sul comunismo
Lo spazio del margine. Prospettive sul femminile nella comunità antica
Lo “sguardo sul margine”, ossia sugli aspetti periferici delle società greco-antiche, rappresenta l’inconsueto punto di vista assunto dall’autrice come filo conduttore di questo volume. Il risultato è un’ampia e accurata ricognizione sulle manifestazioni cultuali e mitiche rivelative della presenza sotteranea, ma non per questo meno efficace, di “voci dal margine”, soprattutto femminili, che hanno lasciato nella cultura greca tracce profonde. Claudia Montepaone segue queste tracce, delineando un percorso che si snoda intorno a testimonianze letterarie, filosofiche e archeologiche, sapientemente intrecciate allo scopo di dipingere un grande affresco della cultura e della società antiche, sul modello di quello composto dal Lorenzetti nel Palazzo Pubblico di Siena e riportato in copertina. Anche in quel caso si tratta di una rappresentazione a posteriori che intende offrirci uno spaccato della società antica, in cui le donne, con i loro rituali, vengono collocate al centro della scena, entro l’universo della vita politica cittadina, per eccellenza maschile. Dunque, i protagonisti di questa ricostruzione sono personaggi da tratti distintivi “anomici” rispetto al “nomos” della “polis”, espressione della razionalità e dell’ordine. Ma non c’è ordine e non c’è razionalità che non si costituisca proprio esorcizzando ciò che è stato previamente raccolto sotto la categoria del caos e dell’irrazionale. Questo universo, che si autodefinisce in termini di opposizione alla città, è idealmente popolato di figure mitiche espressive di situazioni sociali e politiche al limite della normalità: non solo donne, ma anche adolescenti matricidi e folli (Oreste), personaggi per lo più giovani, dominati da forme di delirio di onnipotenza e asocialità (le figlie di Preto, Ippolito). E, sopra di essi, divinità anch’esse “diverse”, prima fra tutte Artemis, chiamate a sciogliere i loro intricati destini terreni.
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