Questa è la pagina dedicata a Elena Pulcini.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Cura ed emozioni. Un’alleanza complessa”.
Tra cura e giustizia. Le passioni come risorsa sociale
Perché ci prendiamo cura degli altri anche quando non siamo legati da rapporti personali? Perché lottiamo per la giustizia anche quando non ci riguarda direttamente? Quali sono, insomma, i fondamenti motivazionali che ci spingono ad agire eticamente e ad adottare comportamenti socialmente empatici? La risposta a questa domanda richiede di interrogarsi sul ruolo delle passioni, per gettare un nuovo sguardo sui due paradigmi nei quali si riassume di fatto la proposta etica del nostro tempo. Partire dalle passioni (come invidia e indignazione, paura e compassione, risentimento e amore), purché affrancate da ogni sospetto di irrazionalità, ci consente in primo luogo di pensare un’idea di giustizia diversa da quella che fonda il paradigma razionalistico corrente, per mostrarne piuttosto i fondamenti affettivi e distinguere tra pretese legittime e pretese illegittime di giustizia. In secondo luogo, ci consente di sottrarre la cura a una visione altruistico-assistenziale per mostrarne, insieme alla complessità emotiva non priva di aspetti perturbanti, le potenzialità di una forma di vita. Infine, permette di riaffermare, contro ogni riduzione unilaterale, la complementarità tra le due prospettive etiche, tanto più necessaria quanto più esse sono chiamate a misurarsi con le sfide radicali del nostro mondo globale: prima fra tutte, l’ampliamento dell’idea stessa di altro attraverso le due figure inedite dell’altro distante nello spazio (lo straniero, il diverso) e dell’altro distante nel tempo (le generazioni future). Muovendosi attraverso i grandi classici della «simpatia» (Hume e Smith), la riflessione filosofica del Novecento (da Anders a Jonas, da Arendt a Derrida, da Mauss a Ricœur) e il dibattito contemporaneo (da Rawls a Sontag, da Gilligan a Nussbaum, fino a Foucault e Sloterdijk), Elena Pulcini si chiede quali passioni presiedano alla lotta contro l’ingiustizia e quali alimentino la capacità di una buona cura, confidando nella genesi di un soggetto emozionale: un soggetto che attraverso la dinamica interminabile della relazione con l’altro, sappia distillare dalle passioni la qualità etica e generativa capace di promettere un mondo migliore.
Opinioni:
Muovendosi attraverso i grandi classici della «simpatia», la riflessione filosofica del Novecento e il dibattito contemporaneo, Elena Pulcini si chiede quali passioni presiedano alla lotta contro l’ingiustizia e quali alimentino la capacità di una buona cura, confidando nella genesi di un soggetto emozionale: un soggetto che attraverso la dinamica interminabile della relazione con l’altro, sappia distillare dalle passioni la qualità etica e generativa capace di promettere un mondo migliore. – LaFeltrinelli
La cura del mondo. Paura e responsabilità nell’età globale
Se il mondo è un insieme plurale di esseri singolari – come scandisce una nota formula filosofica -, un’etica all’altezza del fenomeno che chiamiamo “globalizzazione” non potrà che far valere sino in fondo le buone ragioni di questa coappartenenza, intervenendo sugli sviluppi disturbati, tipici della modernità e dei suoi esiti ultimi, e caratterizzati dalla cattiva polarità tra ossessione dell’Io e ossessione del Noi: individualismo illimitato nella sua versione tarda, narcisistica, e comunitarismo immunitario, che trova difensivamente alimento nel bisogno di un legame sociale ormai eroso. Entrambi configurano una patologia del sentire, l’uno per assenza, l’altro per eccesso di pathos. Secondo Elena Pulcini è appunto dalle passioni, dalla loro funzione cognitiva e comunicativa, che occorre ripartire. Si rivelerà decisivo riuscire a governare la paura, fondamentale passione della vita associata da riattivare attraverso una metamorfosi virtuosa, che al tempo stesso ne costituisca il risveglio emotivo e la ponga come precondizione dell’agire morale. Essere consapevoli della propria vulnerabilità di soggetti non sovrani e prendere atto della realtà della contaminazione sono i presupposti che insegnano, al di là di un astratto doverismo e di un malinteso altruismo, ad avere paura per, invece che ad avere paura di. E paura per il mondo significa cura del mondo.
L’individuo senza passioni. Individualismo moderno e perdita del legame sociale
«Specchio, specchio delle mie brame…». Bellezza e invidia. Ediz. integrale
A partire dal mito del pomo della discordia, la bellezza di cui tratta il saggio di Elena Pulcini è quella intorno alla quale si innesca la competizione riferita da secoli al mondo femminile come una sua caratteristica. Perciò essa si intreccia con l’invidia, passione triste per eccellenza, unico vizio senza piacere. Attraverso letteratura, cinema e famosi serial televisivi, l’Autrice cerca di verificare se quest’idea sia davvero soltanto uno stereotipo. Sicuramente esso è corrispondente al senso di impotenza femminile prodotto dalla società nella sua storia. Così l’invidia si diffonde maggiormente tra le donne perché è una passione “democratica”, cioè prospera solo tra eguali. E come la bellezza, ossessiva e competitiva, aumenta di valore nella società dello spettacolo, così cresce anche l’invidia. Ma una resistenza è sempre possibile: rivendicare l’unicità della propria storia e della propria identità, una specie di resistenza melvilliana à la Bartleby, col suo “preferirei di no”.
Cura ed emozioni. Un’alleanza complessa
Fin dalle sue origini, negli anni ottanta, l’etica della cura parte dal presupposto che vi siano evidenti connessioni tra cura ed emozioni. Eppure sono molto pochi gli studi dedicati all’approfondimento di questo tema. L’obiettivo di questo volume è di esplorare tali connessioni, muovendo da una riflessione filosofica attenta alla prospettiva multidisciplinare, e considerando la cura sia come attività pratica sia come disposizione morale. I contributi qui raccolti analizzano il modo in cui le emozioni – come attenzione, empatia, pietà, amore – possono alimentare o contrastare le motivazioni alla cura e le sue pratiche, sia nella sfera privata che nella dimensione sociale e globale. Nel porre attenzione a temi cruciali come il nesso tra cura di sé e cura dell’altro, o il ruolo della sfera affettiva nel favorire una «buona cura», il volume non manca di evocare anche le emozioni più oscure – risentimento, rabbia, orgoglio – per lo più trascurate dalla riflessione teorica, che possono manifestarsi nella relazione di cura. Ne emerge un mosaico suggestivo che, riflettendo sulle complesse interazioni tra cura ed emozioni, riesce anche a illuminare la particolare complessità di entrambe.
Se volessi saperne di più, dai un’occhiata al nostro canale Youtube!
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.