Questa è la pagina dedicata a Edgardo Sogno.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “La mia guerra per la libertà. La resistenza azzurra al fianco di Edgardo Sogno”.
Testamento di un anticomunista. Dalla Resistenza al «golpe bianco»
È il 1998 quando Edgardo Sogno chiede ad Aldo Cazzullo di collaborare alla stesura delle sue memorie. Nasce così questo libro, nel quale rivivono le tradizioni di una famiglia risorgimentale, la Torino fascista e quella antifascista, la guerra di Spagna, la Resistenza. Ma soprattutto il progetto di quel “golpe bianco” che, negli anni Settanta, avrebbe dovuto fare dell’Italia una Repubblica presidenziale. Testamento di un anticomunista, riproposto, a vent’anni dalla scomparsa di Sogno, con una nuova introduzione di Aldo Cazzullo, è un libro fondamentale per capire un ampio capitolo del nostro recente passato («Finalmente un mistero italiano risolto» ebbe a dire Michele Serra), ma anche la figura di un uomo che ha attraversato le vicende della nazione.
Opinioni:
Riproposto, a vent’anni dalla scomparsa di Sogno, con una nuova introduzione di Aldo Cazzullo, Testamento di un anticomunista è un libro fondamentale per capire un ampio capitolo del nostro recente passato («Finalmente un mistero italiano risolto» ebbe a dire Michele Serra), ma anche la figura di un uomo che ha attraversato le vicende della nazione. – LaFeltrinelli
Credo sia arrivato il momento di non tacere più nulla. Iniziando l’organizzazione militare per lo strappo al vertice sul modello gollista, io non avevo dubbi di compiere un atto dovuto. – Anonimo
Testamento di un anticomunista. Dalla Resistenza al golpe bianco: storia di un italiano
La Torino fascista e quella antifascista, la guerra di Spagna, la Resistenza, l’anticomunismo militante degli anni Cinquanta. Ma soprattutto il progetto di un’azione politico-militare, passata alla storia come “golpe bianco”, che avrebbe dovuto fare dell’Italia una Repubblica presidenziale tagliando fuori i comunisti. A dieci anni dalla scomparsa di un protagonista della nostra storia del Novecento, ritorna un libro fondamentale per capire un ampio capitolo del passato. E riemerge la figura di un uomo che ha attraversato le vicende della nazione, non sottraendosi mai alle battaglie – giuste o sbagliate – che i valori in cui credeva gli imponevano di portare avanti. Il suo testamento è il racconto di chi ha creduto alla politica tanto da affidarle la vita, una confessione senza reticenze né rimpianti il cui apice sta proprio nella rievocazione di quel golpe fallito, che – caso più unico che raro, nell’Italia dei misteri – oggi non ha più segreti né zone d’ombra. Salvo quelle che “negazionisti” e complottasti di varia natura ancora vogliono vedere, a costo di negare la verità.
Esecuzione capitale. Edgardo Sogno e il delitto Moro
Il 23 marzo 1971, a Milano, Edgardo Sogno (durante la Resistenza fiduciario dei Servizi alleati e capo della organizzazione Franchi) sottoscrive, insieme a una ventina di ufficiali dell’esercito, un giuramento anticomunista comprensivo di impegno omicidiario: «Mi impegno [a compiere], nei modi e tempi che mi verranno indicati, l’esecuzione capitale degli esponenti politici di partiti democratici responsabili di collaborazionismo coi nemici della democrazia e di tradimento verso le libere istituzioni» In pratica, l’impegno a uccidere i leader della Democrazia cristiana che avessero stretto intese governative col Partito comunista italiano. Nella primavera del 1970 Sogno ha organizzato, con l’aiuto degli ex comunisti Roberto Dotti e Luigi Cavallo, i “Comitati di resistenza democratica” per combattere l’avanzata elettorale del Partito comunista. Proprio mentre si sono costituite le prime Brigate rosse di Renato Curcio, Alberto Franceschini e Mara Cagol. E la triade anticomunista Sogno-Dotti-Cavallo incrocia, a colpi di coincidenze, la biografia del futuro capo brigatista Mario Moretti (il più sfuggente terrorista dell’intera storia della lotta armata), originando l’humus politico-terroristico del delitto Moro. «Quando la storia d’Italia del secolo appena concluso sarà riscritta al di fuori della contingenza politica, mi sarà riconosciuto il merito di aver contribuito alla lotta per sottrarre lo Stato alla morsa mortale del clerico-marxismo» [Edgardo Sogno, Testamento di un anticomunista, 2000]
La mia guerra per la libertà. La resistenza azzurra al fianco di Edgardo Sogno
Riordinando gli archivi dell’Organizzazione “Franchi” insieme a Edgardo Sogno, Piero Stroppiana ritrova una sua vecchia relazione del giugno 1945, stesa quindi poco dopo la fine della guerra. È ripensando a quei giorni e al suo impegno nella lotta partigiana che decide di ripercorrere quegli eventi attraverso il racconto del secondo conflitto mondiale e della lotta di liberazione dal nazifascismo che lo vide protagonista tanto nelle operazioni di antisabotaggio per la salvaguardia del patrimonio industriale italiano, come nel “furto” di timbri dal comando tedesco di Torino per la falsificazione di documenti. Le pagine più nere della nostra storia rivivono nel lucido racconto di Stroppiana, alfiere della libertà.
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