Questa è la pagina dedicata a Fabrizio Biggio.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Mea culpa. Voglio che mio figlio sia orgoglioso di me”.
I soliti idioti
“Mi presento. So’ Ruggero de Ceglie, imprenditore. C’ho pure un fijo che se chiama Gianluca ed è un po’ stronzo. Sta sempre su Facebruk a premè i bottoni e pensa solo ai bruchi. Ogni tanto lo guardo e penso: ‘Fai quarcosa, esci, divertiti, vai a puttane, qualunque cosa! Dai cazzo, Gianluca!!!’ C’è Ruggero, ovviamente, in questo primo libro dei Soliti Idioti. Ma ci sono anche Patrick e Alexio che discutono sul senso della vita: Minchia… figa… la vita! Cioè… figa! L-a v-i-t-a! Figa! Minchia e la morte?! Porco dighel… la morte… Minchia la morte ammazzati! Figa la morte ucciditi. Minchia e dopo la morte? Minchia boooh. Ci sono Niccolò e Gigetto con i loro temini: Titolo: Il mio migliore amico. Svolgimento: Il mio migliore amico è la droga. I due preti che propongono un piano di marketing per rilanciare la Chiesa con il Vangelo secondo Boi-Giorgio. Giampietro e Marialuce nel torneino di tennissino, un fotoromanzo immoralista e imperdibile. La postina che tortura il povero Sebastiano con i suoi dica… fra le strisce di un divertentissimo fumetto. E poi i quindi-quindi, il precario, la ministra… E Fabio e Fabio che rispondono alla rubrica ‘Il mammo’ sulla gravidanza omosessuale. (Sì! Hai letto bene: Omosessuale. Be’?! Che c’è?! Per caso ti dà fastidio la parola o-m-o-s-e-s-s-u-a-l-e?!)”. I Soliti Idioti hanno raccolto in questo libro il meglio della loro dirompente creatività, della loro splendida cattiveria, del loro anarchico cinismo.
Dài cazzo, Gianluca! (XS Mondadori)
Le avventurine di Pene e Vagina
Dopo il successo su MTV e su Youtube, arrivano su carta le “mini” avventure di Pene e Vagina. I due organi sessuali incarnano i caratteri tipici di uomo e donna e il differente rapporto col sesso. Fabrizio Biggio affronta in maniera originale, ma senza scadere nel volgare, i problemi e i desideri di lui e di lei.
Mea culpa. Voglio che mio figlio sia orgoglioso di me
“Quando si decide di vivere una vita spericolata, sempre di corsa, quando si vuole avere tutto e subito, quando si riescono a ottenere facilmente le cose che hai sempre desiderato e la tua preoccupazione è cercare di avere ancora di più, quando sei ‘drogato’ di adrenalina e non riesci ad ascoltare niente e nessuno perché metti te stesso sempre avanti a tutto, quando scegli di sacrificare i tuoi affetti per i successi personali, quando ti ami troppo e ti senti onnipotente e decidi di camminare sempre su un cornicione, prima o poi cadi.” Per anni Fabrizio Corona ha condotto una vita sopra le righe, sprezzante di ogni regola e limite, si è imposto come uno dei protagonisti della cronaca e del gossip, ha suscitato l’ammirazione incondizionata di molti, ma anche l’avversione, persino l’odio, di tanti altri. Oggi, condannato a tredici anni di carcere e recluso dal 25 gennaio 2013, il bad boy si trova a fare i conti con il passato e con l’immagine pubblica che lui stesso si è costruito. Fra tentativi di dare un senso alla condanna e moti di ribellione, fra progetti ambiziosi e momenti di sconforto, emerge una semplice verità: finora il personaggio Corona ha soffocato l’uomo Fabrizio. Così, attraverso lettere a uomini pubblici e amici personali, scritte con la sincerità di chi non ha più nulla da nascondere, e squarci della sua tormentata esperienza dietro le sbarre, Fabrizio getta la maschera e mostra il suo vero volto, i valori, i sentimenti e gli affetti… Con una testimonianza di Franco Bolelli.
L’Eredità delle Stelle (Le Profezie di Aurilium Vol. 1)
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