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Libri di Francesco De Filippo Migliori da leggere e Consigliati

Questa è la pagina dedicata a Francesco De Filippo.

In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Ma perché siamo ancora fascisti?”.

Guida semiseria per aspiranti storici social

Guida semiseria per aspiranti storici social
autore
Francesco Filippi
editore
Bollati Boringhieri
Ean: 9788833941202 Asin: 8833941205 Isbn: 8833941205 Tipologia: Libro Pagine: 128 Formato: Copertina flessibile Edizione: 1 Editore: Bollati boringhieri Lingua: Italiano Prezzo: 9.5
Sinossi:

Fino a poco tempo fa la «mentalità storica» diffusa si alimentava di libri, giornali e talvolta programmi televisivi. Con l’avvento dei social è avvenuto un mutamento epocale: Facebook, Twitter, Instagram e TikTok sono diventate arene pubbliche di discussioni muscolari, nelle quali la storia fa capolino continuamente. Perché frequentando i gruppi online una cosa è certa: agli italiani piace moltissimo parlare del passato; il problema è che troppo spesso ne parlano male, senza strumenti adeguati, piegando ogni argomento alla propria preconcetta visione del mondo, ignari dei pericoli che tutto ciò comporta per il presente. Francesco Filippi si rivolge a questo ecosistema digitale con un libro ironico e al tempo stesso terribilmente serio, mettendo in luce tutte le storture del discorso storico online e delineando per punti le fallacie e le incongruenze di buona parte del chiacchiericcio della Rete. Ma non tutto è da buttare: il mondo social è variegato e, soprattutto, ha le sue regole; e chi si occupa di storia non può ignorarle, se vuole interagire col mondo in cui vive.

Ingegneria Informatica Sistemi digitali per la vita quotidiana Guide a internet Servizi online Società Politica e comunicazione Argomenti d'interesse generale Studi culturali Cultura popolare Studi sui mezzi di comunicazione di massa Storia Archeologia
Opinioni:

Il mondo social è variegato e, soprattutto, ha le sue regole; e chi si occupa di storia non può ignorarle, se vuole interagire col mondo in cui vive. LaFeltrinelli

Noi però gli abbiamo fatto le strade. Le colonie italiane tra bugie, razzismi e amnesie

Noi però gli abbiamo fatto le strade. Le colonie italiane tra bugie, razzismi e amnesie
autore
Francesco Filippi
editore
Bollati Boringhieri
Ean: 9788833937021 Asin: 883393702x Isbn: 883393702x Tipologia: Libro Pagine: 208 Formato: Copertina flessibile Editore: Bollati boringhieri Lingua: Italiano Prezzo: 9.6
Sinossi:

Tra i molti temi che infiammano l’arena pubblica del nostro Paese ne manca uno, pesante come un macigno e gravido di conseguenze evidenti sulla nostra vita qui e ora. Quando in Italia si parla dell’eredità coloniale dell’Europa si punta spesso il dito sull’imperialismo della Gran Bretagna o su quello della Francia, ma si dimentica volentieri di citare il nostro, benché il colonialismo italiano sia stato probabilmente il fenomeno più di lunga durata della nostra storia nazionale. Ma è una storia che non amiamo ricordare. Iniziata nel 1882, con l’acquisto della baia di Assab, la presenza italiana d’oltremare è infatti formalmente terminata solo il primo luglio del 1960 con l’ultimo ammaina-bandiera a Mogadiscio. Si è trattato dunque di un fenomeno che ha interessato il nostro Paese per ottant’anni, coinvolgendo il regno d’Italia di epoca liberale, il ventennio fascista e un buon tratto della Repubblica nel dopoguerra, con chiare ricadute successive, fino a oggi. Eppure l’elaborazione collettiva del nostro passato coloniale stenta a decollare; quando il tema fa timidamente capolino nel discorso pubblico viene regolarmente edulcorato e ricompare subito l’eterno mito autoassolutorio degli italiani «brava gente», i colonizzatori «buoni», persino alieni al razzismo. Siamo quelli che in Africa hanno solo «costruito le strade» Se la ricerca storiografica ha bene indagato il fenomeno coloniale italiano, a livello di consapevolezza collettiva, invece, ben poco sappiamo delle nazioni che abbiamo conquistato con la forza e ancora meno delle atroci violenze che abbiamo usato nei loro confronti nell’arco di decenni.

Storia Archeologia Dalla preistoria al presente 4. storia contemporanea: dal 1700 al 1900 5. storia del xx secolo: dal 1900 al 2000 Specifici eventi Argomenti Colonialismo Imperialismo Storia regionale Nazionale Storia d'italia
Opinioni:

In questo libro Francesco Filippi ripercorre la nostra storia coloniale, concentrandosi anche sulle conseguenze che ha avuto nella coscienza civile della nazione attraverso la propaganda, la letteratura e la cultura popolare. L’intento è sempre quello dichiarato nei suoi libri precedenti: fare i conti col nostro passato per comprendere meglio il nostro presente e costruire meglio il futuro. LaFeltrinelli

Il nuovo saggio di Francesco Filippi racconta la rimozione collettiva della sanguinaria occupazione italiana in Africa. E la “favola bella” che ci siamo raccontati: di aver agito per il bene degli occupati Maurizio Crosetti, Robinson

Anche quando, all’interno del più ampio discorso postcoloniale, si identificano gli italiani come parte attiva dell’imperialismo bianco e violento, ci si trincera spesso dietro agli stessi argomenti pensati dagli invasori: di fronte alle brutalità dell’invasione bianca si obietta appunto che “però gli abbiamo costruito le strade…”. Come se queste infrastrutture – peraltro all’epoca utili più agli occupanti che agli occupati – potessero compensare i massacri, la cancellazione di intere culture e la perdita di indipendenza di milioni di persone. Anonimo

Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo

Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo
autore
Francesco Filippi
editore
Bollati Boringhieri
Ean: 9788833932743 Asin: 8833932745 Isbn: 8833932745 Tipologia: Libro Pagine: 160 Formato: Copertina flessibile Editore: Bollati boringhieri Lingua: Italiano Prezzo: 9.6
Sinossi:

«L’idea che nel Ventennio ci sia stato un “regime buono” è dura a morire. Dalla mafia al welfare, uno storico smonta le bufale fascistissime. Che sottotraccia (neanche troppo) sono ancora tra noi» – Robinson

Tutti i luoghi comuni sul duce smontati uno a uno, perché mai come oggi è necessario smentirli (ancora una volta). Una bussola essenziale per capire il presente Dopo oltre settant’anni dalla caduta del fascismo, mai come ora l’idra risolleva la testa, soprattutto su Internet, ma non solo. Frasi ripetute a mo’ di barzelletta per anni, che parevano innocue e risibili fino a non molto tempo fa, si stanno sempre più facendo largo in Italia con tutt’altro obiettivo. E fanno presa. La storiografia ha indagato il fascismo e la figura di Mussolini in tutti i suoi dettagli e continua a farlo. Il quadro che è stato tracciato dalla grande maggioranza degli studiosi è quello di un regime dispotico, violento, miope e perlopiù incapace. L’accordo tra gli studiosi, che conoscono bene la storia, è piuttosto solido e i dati non mancano. Ma chi la storia non la conosce bene – e magari ha un’agenda politica precisa in mente – ha buon gioco a riprendere quelle antiche storielle e spacciarle per verità. È il meccanismo delle fake news, di cui tanto si parla in relazione a Internet; ma è anche il metodo propagandistico che fu tanto caro proprio ai fascisti di allora: «Dite il falso, ditelo molte volte e diventerà una verità comune» Per reagire a questo nuovo attacco non resta che la forza dello studio. Non resta che rispondere punto su punto, per mostrare la realtà storica che si cela dietro alle «sparate» della Rete. Perché una cosa è certa: Mussolini fu un pessimo amministratore, un modestissimo stratega, tutt’altro che un uomo di specchiata onestà, un economista inetto e uno spietato dittatore. Il risultato del suo regime ventennale fu un generale impoverimento della popolazione italiana, un aumento vertiginoso delle ingiustizie, la provincializzazione del paese e infine, come si sa, una guerra disastrosa. Basta un’ora per leggere questo volume, e sarà un’ora ben spesa, che darà a chiunque gli strumenti per difendersi dal rigurgito nostalgico che sta montando dentro e fuori il chiacchiericcio sguaiato dei social.

Società Politica e comunicazione Politica Governo Ideologie politiche Fascismo Nazismo Struttura Processi politici Leader politici Leadership Storia Archeologia Dalla preistoria al presente 5. storia del xx secolo: dal 1900 al 2000 Storia regionale Nazionale Storia d'italia
Opinioni:

Basta un’ora per leggere questo volume, e sarà un’ora ben spesa, che darà a chiunque gli strumenti per difendersi dal rigurgito nostalgico che sta montando dentro e fuori il chiacchiericcio sguaiato dei social. LaFeltrinelli

Ma perché siamo ancora fascisti?

Ma perché siamo ancora fascisti?
autore
Francesco Filippi
editore
Bollati Boringhieri
Ean: 9788833934686 Asin: 8833934683 Isbn: 8833934683 Tipologia: Libro Pagine: 256 Formato: Copertina flessibile Editore: Bollati boringhieri Lingua: Italiano Prezzo: 9.6
Sinossi:

Com’è possibile – ci si chiede in molti – che dopo tutto quello che è successo – dopo una guerra disastrosa, milioni di morti, l’infamia delle leggi razziali, la vergogna dell’occupazione coloniale, una politica interna economicamente fallimentare, una politica estera aggressiva e criminale, un’attitudine culturale liberticida, una sanguinosa e lunga guerra civile… -, oggi ci guardiamo intorno, ben addentro al terzo millennio, e ci scopriamo ancora fascisti? Ma cos’altro avrebbe dovuto succedere per convincere gli italiani che il fascismo è stato una rovina? Eppure ancora si moltiplicano le svastiche sui muri delle città, cresce l’antisemitismo, un diffuso sentimento razzista permea tutti i settori della società e il passare del tempo sembra aver edulcorato il ricordo del periodo più oscuro e violento d’Italia: a quanto pare la storia non ci ha insegnato abbastanza, non ci ha resi immuni. Per aiutarci a capire perché, Filippi in questo libro ci racconta molte cose: ci racconta com’è finita la guerra, cosa è stato fatto al termine del conflitto e cosa non è stato fatto, quali provvedimenti sono stati presi nei confronti dei responsabili, quali invece non sono stati presi, cosa hanno scritto gli intellettuali e gli storici e cosa non hanno scritto, cosa è stato insegnato alle nuove generazioni e cosa invece è stato omesso e perché. Soprattutto, ci mostra come noi italiani ci siamo raccontati e autoassolti nel nostro immaginario di cittadini democratici, senza mai fermarci a fare davvero i conti col passato. Che, infatti, non è passato.

Società Politica e comunicazione Politica Governo Ideologie politiche Fascismo Nazismo Storia Archeologia Dalla preistoria al presente 5. storia del xx secolo: dal 1900 al 2000 6. storia del xxi secolo: dal 2000 Storia regionale Nazionale Storia d'italia
Opinioni:

Dopo il grande successo di Mussolini ha fatto anche cose buone, Francesco Filippi è ormai riconosciuto come una voce importante nel dibattito sul fascismo in Italia. Avendo effettuato il suo meticoloso e definitivo lavoro di «debunking» sulle numerose e ostinate leggende relative al ventennio fascista e alla figura del duce, ancora così diffuse nel nostro paese, Filippi dirige ora la sua affilata analisi verso i motivi che hanno portato tanti nostri concittadini a cadere vittime, ancora oggi, di una propaganda iniziata oltre due generazioni fa. LaFeltrinelli

Prima gli italiani! (sì, ma quali?)

Prima gli italiani! (sì, ma quali?)
autore
Francesco Filippi
editore
Laterza
Ean: 9788858143841 Asin: 8858143841 Isbn: 8858143841 Tipologia: Libro Pagine: 176 Formato: Copertina flessibile Editore: Laterza Lingua: Italiano Prezzo: 13.3
Sinossi:

Quando diciamo: «Prima gli italiani!» cosa intendiamo? Chi ha la cittadinanza italiana o chi in Italia ci abita? Chi parla italiano? Chi ha genitori italiani o chi in Italia ci è nato? E non è la prima volta che ci poniamo questa domanda: ha cominciato Dante con la “serva Italia”; poi d’Azeglio con gli “italiani da fare”; e ancora, i “santi, poeti e navigatori”; gli “italiani nuovi” fascisti o “gli italiani brava gente”. Urliamo questo slogan in un paese dai confini incerti, diviso tra nord e sud, est e ovest, città e campagna. Un paese che ha faticato a parlare la stessa lingua, che racconta a sé stesso una storia composta di micromemorie di parte. Un paese in cui i momenti più divisivi della vita pubblica sono proprio le feste nazionali. Ora questa identità frammentata è messa ulteriormente sotto stress dalle generazioni di ragazze e ragazzi nati in Italia da genitori “forestieri”. E negli stadi, con la realtà attorno a smentire l’ennesimo precario schema identitario, si grida: «Non ci sono negri italiani»

Società Politica e comunicazione Argomenti d'interesse generale Studi culturali Cultura popolare Storia Archeologia Dalla preistoria al presente 6. storia del xxi secolo: dal 2000 Specifici eventi Argomenti Storia culturale Sociale
Opinioni:

“Prima gli italiani” è uno slogan di grandissimo successo. Lo abbiamo sentito ripetuto migliaia di volte e lo troviamo in rete in ogni dove. Prendiamolo sul serio, allora: chi sono questi italiani che devono venire prima? Gli eredi dei Romani o quelli che abitano la nostra penisola? Insomma, quand’è che siamo diventati italiani? E perché? LaFeltrinelli

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