Questa è la pagina dedicata a Leonardo Sinisgalli.
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Tutte le poesie
Ore di bassa luce, di nutrita/Felicità. Sazio è il fuoco e sul volto/Lo stupore maturo di questo sole/Tenebroso
Se, come ha scritto Leonardo Sinisgalli, «il poeta è autore di un unico libro che comincia con la prima poesia e finisce con l’ultima», se «non c’è uno stacco tra un libro e il successivo», e se «i titoli delle raccolte sono come i nomi delle contrade di una stessa mappa», allora questo volume è un vero e proprio “atlante” della sua produzione in versi. Comprende infatti tutte le poesie da lui pubblicate in vita sia in raccolte sia in plaquette, a partire dalla “preistorica” Cuore, che si ristampa per la prima volta dal 1927. In questi testi – che per il poeta costituiscono la risposta a una profonda crisi della poesia, della cultura, della società – è profuso un intenso amore per la vita, un francescano senso di fratellanza con il creato che sfocia in un’etica, e un’estetica, precocemente ecologica. Mai dimentico della propria formazione scientifica, Sinisgalli assegna al poeta il compito di esercitare il ricordo e il sentimento, ma anche la più profonda comprensione dei fenomeni, che conduce alla facoltà anticipatrice del poeta-indovino. Autentico “designer” della letteratura, raffinato creatore di una poesia “senza chiodi”, Sinisgalli anima i suoi versi, non meno delle prose, di quell’ineguagliabile sincretismo intellettuale che, unendo canto e parlato, natura e tecnologia, fa di lui un protagonista di estrema attualità della cultura italiana.Calcoli e fandonie
«Queste prose brevissime hanno l’aria di echi da un altro mondo, captati per caso da un radiotelescopio, che ci parlano di antimateria, eventi tra veglie e sonno, meriti delle civiltà delle macchine e segni ineffabili» – Vanni Santoni, la Lettura
«La matematica, la geometria, l’algebra, le macchine eccetera sono state e sono per Sinisgalli una continua, lucida e insieme un po’ febbrile metafora (…). In Calcoli e fandonie attraverso diciotto capitoli ripartiti in capoversi brevi e spesso brevissimi, con quel tipico genio sinisgalliano di fondere la precisione tecnica o paratecnica (le applicazioni, le distorsioni segnano i suoi punti più felici) e lo sfumato, lo scrittore costruisce una frammentaria e come distratta poetica, che è in fondo quella “poetica dei minimi”, del “millesimo di millimetro”, delle infinitesime percezioni slargate a norma fulminea dell’Essere e del Mondo.» (Giuliano Gramigna)Leonardo per gioco. L’uomo vitruviano
Racconti
L’infanzia in una Lucania arcaica e mitologica; gli anni di collegio tra insegnanti e compagni memorabili; la vocazione per i numeri e quella per le parole; le feconde amicizie con pittori e poeti; le avventure amorose e quelle militari, fino all’esistenza clandestina nella Roma occupata. Sono soprattutto questi i temi dei racconti pubblicati da Leonardo Sinisgalli nelle tre raccolte comprese in questo volume – Fiori pari fiori dispari (1945), Belliboschi (1948) e Un disegno di Scipione e altri racconti (1975): narrazioni autobiografiche nelle quali il dato vissuto, il dettaglio minuzioso sfociano nell’onirico, elevando la natia Montemurro, i suoi luoghi e i suoi personaggi, a nucleo d’ispirazione primigenio di una delle esperienze letterarie più significative e originali del Novecento italiano.
Opinioni:
L’infanzia bisogna scontarla con lunghi anni di solitudine. – LaFeltrinelli
Furor mathematicus
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