Questa è la pagina dedicata a Lorenza Foschini.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Plaisirs d’amour, Jours d’amitié: De Marcel Proust et Reynaldo Hahn”.
L’attrito della vita. Indagine su Renato Caccioppoli matematico napoletano
Napoli, 8 maggio 1959. Renato Caccioppoli, genio della matematica, pianista prodigioso, affascinante affabulatore, coltissimo e poliglotta, ritenuto nipote del fondatore del movimento anarchico Michail Bakunin, si uccide sparandosi un colpo di pistola alla nuca nella sua casa di Palazzo Cellammare. Adorato da studenti e colleghi, modello di libertà e anticonformismo per un’intera generazione, Caccioppoli ha incantato con il suo carisma e la sua intelligenza non solo alcuni tra i più celebri intellettuali del secolo – André Gide, Pablo Neruda, Eduardo De Filippo, Benedetto Croce, Alberto Moravia, Elsa Morante – ma anche e soprattutto il popolo napoletano, che da sempre guarda a lui con stupita ammirazione. Perseguitato dal regime fascista, afflitto da quello che la scrittrice e amica Paola Masino definirà “l’attrito della vita”, la sua morte lo consegna definitivamente alla storia della città. Questa indagine meticolosa e documentata ci racconta chi fu realmente Caccioppoli e ci restituisce un’immagine non stereotipata, e per certi versi inedita, di una Napoli leggendaria.
Il vento attraversa le nostre anime. Marcel Proust e Reynaldo Hahn. Una storia d’amore e d’amicizia
«Il vento attraversa le nostre anime…» appunta d’impulso Reynaldo Hahn a margine dello spartito de l’ Île du rêve , l’opera che sta componendo. Sono i giorni dell’estate 1894, il tempo in cui esplode, ricambiato, il suo amore per Marcel Proust. Originario del Venezuela – che ha lasciato da piccolo con la famiglia – e cresciuto a Parigi, Reynaldo ha solo vent’anni, ma già conosce il successo. Allievo di Massenet, fin da bambino è stato considerato un prodigio musicale e si è esibito al piano nei più sofisticati salotti della capitale francese. Marcel, che di anni ne ha ventitré, è ancora indeciso sulla strada da scegliere, ma intanto frequenta con avida curiosità i migliori salons parigini. Entrambi di origine ebraica – Reynaldo per parte di padre, Marcel per parte di madre – sono colti, ambiziosi, brillanti. Spiritosi nel loro mondano snobismo, esibiscono una irrefrenata, giovanile vitalità, attraversata a tratti da improvvise malinconie. Dopo due anni di intensa passione la loro storia, che sembrerebbe destinata a spegnersi tristemente, si tramuta invece in un sentimento unico e particolarissimo, che durerà fino alla morte di Proust, nel 1922, anche se, nel corso degli anni, le loro avventure artistiche si divaricano: la musica di Reynaldo, mutati i gusti e le mode, apparterrà sempre più a un’epoca ormai passata, mentre la fama di Marcel, autore di un capolavoro letterario quale Alla ricerca del tempo perduto , crescerà di giorno in giorno, facendone presto una celebrità. Ne Il vento attraversa le nostre anime, Lorenza Foschini ha ricostruito la storia del loro rapporto attraverso le lettere riemerse dalla dispersione del carteggio, o salvate dalla distruzione degli scritti operata dalle rispettive famiglie che, in nome di un malinteso perbenismo, volevano cancellare ogni traccia di omosessualità dalla vita di Reynaldo e di Marcel. L’ha ricostruita su testimonianze, su documenti e su alcune lettere inedite appartenenti a collezioni private, oltre che sulle pagine della Recherche dove Proust, raccontando la passione, i tormenti, la gelosia, il desiderio di possesso di Swann per Odette, evoca i ricordi più intimi e struggenti del suo amore per Reynaldo Hahn.
Opinioni:
Lorenza Foschini ha ricostruito la storia di Hahn e Proust attraverso le lettere riemerse dalla dispersione del carteggio, o salvate dalla distruzione degli scritti operata dalle rispettive famiglie che, in nome di un malinteso perbenismo, volevano cancellare ogni traccia di omosessualità dalla vita di Reynaldo e di Marcel. – LaFeltrinelli
Vorrei essere il padrone di tutto quello che desiderate sulla terra per recarvelo in dono, l’autore di tutto quello che ammirate nell’arte per potervelo dedicare – Marcel Proust a Reynaldo Hahn
Le manteau de Proust: Histoire d’une obsession littéraire
Zoé, la principessa che incantò Bakunin. Passioni e anarchia all’ombra del Vesuvio
Vincitore Premio Internazionale Capalbio 2016 – Sezione Racconto storico Zoé Obolenskaja ha ispirato Anna Karenina di Tolstoj, Sotto gli occhi dell’Occidente di Conrad e La principessa Casamassima di James, poi su di lei è caduto l’oblio. Ma la sua vicenda ha suscitato l’interesse di Lorenza Foschini. Annoiata dalla vita di corte, la principessa Zoé Obolenskaja, moglie del governatore di Mosca, donna colta e di gran fascino, ricchissima ma di idee radicali, lascia San Pietroburgo alla volta dell’Italia. Viaggia con i cinque figli e un seguito regale di dame di compagnia, bambinaie, istitutori, valletti, segretario e medico personale. Nel 1866, arrivata a Napoli, conosce Michail Bakunin, il nobile ribelle, avventurosamente fuggito dall’esilio in Siberia e ricercato dalle polizie europee. Nell’ex capitale delle Due Sicilie, il rivoluzionario russo pensa di trovare l’humus adatto per far esplodere la rivolta tra garibaldini, mazziniani delusi dalle promesse risorgimentali e le masse contadine. Conquistata dalle idee di Bakunin, la principessa Zoé gli mette a disposizione il suo immenso patrimonio, e in cambio viene elevata al rango di autentica rivoluzionaria. Nel paio d’anni trascorsi tra Napoli e Ischia i due aristocratici russi alternano all’attività sovversiva gite, crociere nel golfo, recite teatrali e picnic. Ed è proprio nel paradiso ischitano che Bakunin, sollevato dai problemi economici, mette a punto il pensiero anarchico e Zoé incontra l’amore, diventando l’amante del più fedele seguace di Michail, il polacco Walerian Mroczkowski, di undici anni più giovane di lei. Ma la voce che la moglie del governatore di Mosca abbia un comportamento scandaloso e sia la più generosa finanziatrice del movimento anarchico arriva allo zar che, infuriato, ordina al principe Obolenskij di riportare in patria Zoé e i figli. A Ginevra, in un drammatico colloquio con il marito, la principessa si rifiuta di rientrare in Russia e da quel momento la sua vita, nel segno della lotta «anarchica», sarà scandita da incontri straordinari ed eventi drammatici che susciteranno biasimo o ammirazione tra i suoi contemporanei rendendola una delle figure femminili di spicco in quegli anni di grande mutamento politico e sociale. Zoé Obolenskaja ha ispirato Anna Karenina di Tolstoj, Sotto gli occhi dell’Occidente di Conrad e La principessa Casamassima di James, poi su di lei è caduto l’oblio. Ma la sua vicenda ha suscitato l’interesse di Lorenza Foschini, che ha ripercorso i luoghi dove Zoé ha vissuto, ha rintracciato negli Stati Uniti i suoi diretti discendenti, ha consultato i documenti inediti custoditi ad Harvard, ha svolto approfondite ricerche di archivio, riuscendo a ricostruirne la figura affascinante e complessa in una biografia avvincente e insieme drammatica, che riflette i contrasti e le passioni di un’epoca.
Plaisirs d’amour, Jours d’amitié: De Marcel Proust et Reynaldo Hahn
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