In questo articolo andremo ad analizzare insieme i migliori libri di Lovecraft.
I libri di Lovecraft – insieme a quelli di Edgar Allan Poe – sono tra le più importanti opere della letteratura Horror del 900.
Romanzi e racconti nati dall’ unione tra horror, fantasy e un pizzico di fantascienza.
Lo stesso Lovecraft ha identificato le proprie opere come appartenenti al filone della weird fiction, il moderno genere letterario del new weird.
Per capire a pieno i libri di H. P. Lovecraft è necessario tenere a mente il concetto per il quale ogni essere vivente ha come istinto primordiale quello della paura.
La paura è l’istinto di sopravvivenza. E quale è la paura associata alla morte più grande che il genere umano è riuscito a determinare? La paura per l’ignoto.
Per comprendere i libri di H.P Lovecraft è necessario tenere a mente questo concetto.
Prima di Lovecraft il genere “horror” era basato su cose visibili, tangibili, su mostri come vampiri, lupi mannari o streghe, cioè qualcosa che possiamo vedere ed immaginare davanti a noi.
Con Lovecraft si ha uno stravolgimento in questo senso e la paura è qualcosa che viene dall’ignoto, da qualcosa che i nostri sensi non riescono a riconoscere, perché troppo primordiali.
Un precursore e un’ispirazione per tantissimi scrittori contemporanei, come il grande RE dell’horror, Stephen King.
Perchè leggere i Libri di H. P. Lovecraft?
I libri e gli scritti di Lovecraft sono incentrati su una paura “invisibile” agli occhi.
Credo fortemente che questa sia la grande forza dei libri di Lovecraft. Lo consiglio a tutti gli appassionati di horror che stanno cercando la paura in qualcosa che è fuori dall’immaginario comune, anticonvenzionale, nuova.
È uno dei miei scrittori preferiti, fatemi sapere se vi interessa un video sul nostro canale youtube “Migliori Libri” dedicato a H.P. Lovecraft.
I temi affrontati nei libri e negli scritti di H. P. Lovecraft
Qui sotto vedremo in una lista di punti, i temi chiave affrontati da Lovecraft nei suoi romanzi Horror.
La conoscenza come male sociale
Come abbiamo già detto precendentemente l’orrore sul quale si basano i libri di H. P. Lovecraft viene dalla paura dell’ignoto.
L’autore visse in un epoca nella quale tutte le conoscenze fin’ora acquisite, vennero smantellate e distrutte, la scienza aveva distrutto il sistema di credenze precedenti, e il sistema “feudale” era stato sostituito dal capitalismo.
Ma Lovecraft non fece parte del gruppo di positivisti dell’epoca, che ritenevano che la conoscenza illuminasse l’oscurità dell’ignoranza nella quale l’uomo vive, al contrario la conoscenza ci dimostra quanto in realtà non sappiamo niente del mondo che ci circonda.
E sebbene le scienze stiano avanzando ognuna per il proprio campo, ancora non è stato possibile unire tutti i pezzi del puzzle per avere una visione completa del mondo.
E quando questo accadrà e l’uomo verrà a conoscenza di questa visione d’insieme, avremo una percezione così terrificante della realtà e del posto che noi occupiamo in essa che o impazziremo per la rivelazione, o ci rifugeremo nella consapevolezza di una nuova età oscura.
In molti suoi libri i protagonisti che raggiungono questa consapevolezza hanno ripercussioni sulla loro sanità mentale.
Uno dei libri più rappresentativi della “conoscenza proibita” è il Necronomicon o “libro dei morti”.
Secondo la leggenda, e secondo Lovecraft stesso che se lo inventò, si tratta di un ritrovamento archeologico che rivela alla civiltà acculturata oscure verità e porta al caos.
La presunta esistenza del libro è circondata ancora da un alone di mistero, che rende ancora più affascinante questo scritto.
In una lettera, lo stesso Lovecraft sosteneva che il titolo gli era apparso in sogno e che le parole greche che lo componevano (nekros-cadavere, nomos-legge e eikon-descrizione) significassero “La descrizione delle leggi dei morti”.
Scritto dal pazzo Abdul Alhazred (gioco di parole che sta per all has read – ha letto tutto) come testo di magia nera prima di morire fatto a pezzi per mano di una entità invisibile, nasceva per invocare i Grandi Antichi, creature mitologiche dalle quali Lovecraft fa spesso riferimento nei suoi scritti.
Il libro sarebbe la chiave per rievocare non solo Chtullhu (di cui parleremo dopo) ma anche e soprattutto il regno dei morti, aprendo un varco che lo metterebbe in diretto contatto con il nostro mondo causando terribili conseguenze.
Puoi approfondire il tema leggendo la pagina dedicata ai libri sulla morte.
La distruzione delle scienze matematiche e fisiche
Lovecraft sostiene che la matematica non poggi su principi reali ed assoluti, ma su assiomi assunti per veri, nessuno più vero degli altri.
Cita geometrie non euclidee nei sui scritti, che dimostrano che il mondo come noi lo immaginiamo non è l’unico possibile, come il tempo che nei suoi scritti si distorce.
Il tutto conduce alla relatività, lo spazio e il tempo sono relativi.
L’uomo non può conoscere fondamentalmente la realtà e che questa è indeterminata e non esiste il concetto di causa ed effetto, ma solo il caos.
Puoi approfondire il tema leggendo la pagina relativa ai libri sul caos.
Conscio e inconscio
Lovecraft riprende quindi un secondo concetto da Freud: solo una piccola parte della nostra psiche è conscia.
Per scrivere i suoi libri Lovecraft spesso si ispira ai suoi incubi, ci mostra scenari assurdi, raccapriccianti, distorti, creando una vero e proprio Mondo dove le fantasie diventano reali.
Puoi approfondire il tema leggendo la pagina dedicata ai libri sull’inconscio.
La percezione sensoriale
Lovecraft spesso nei suoi libri per descrivere situazioni fa riferimento alle percezione sensoriale, come odori nauseabondi che preannunciano situazioni terrificanti.
In uno dei suoi racconti in particolare “From Beyond” uno scienziato inventa una macchina in grado di aumentare la sua percezione sensoriale e grazie a questo scopre un altro universo affollato da entità indefinibili e percorso da fenomeni ottici e sonori del tutto ignoti alla fisica terrestre, quindi non percepibili prima.
La percezione umana è insufficiente per poter percepire, comprendere e descrivere ciò che ci circonda, e qui torna la paura dell’ignoto e del non conosciuto.
Per chi intenderà leggere i libri di Lovecraft voglio farvi notare che non trovere molti dialoghi.
Stephen King sostiene che questo sia normale all’interno di questi racconti in quanto l’uomo appunto non sà descrivere queste entità perchè sono fuori dalla percezione umana e non posso essere descritte con parole che noi conosciamo.
L’uomo può trasmettere solo la paura.
Leggi anche i libri sui 5 sensi.
Il rifiuto di Dio come entità buona e giusta
Secondo Lovecraft non solo Dio non esiste ma anche che nella possibilità in cui esistesse i suoi figli prediletti non siamo noi.
L’universo è pieno di elementi e creature ostili all’uomo, che noi non riusciamo neanche a percepire, ma che se riuscissimo anche solo a vederli sarebbe terribile.
Le creature di cui parla Lovecraft nei suoi racconti sono alieni incredibilmente avanzati e potenti che sono quasi degli Dei malvagi, presi dal desiderio di potere che conducono terribili esperimenti sugli uomini.
Quindi c’è uno stravolgimento dei ruoli in cui non è l’uomo che si crede Dio ma è Dio che crea l’uomo e lo distrugge.
Le divinità di Lovecraft hanno addirittura degli dei che li hanno creati.
Lovecraft crea quindi una sorta di piramide di potere che arriva ad abbracciare più universi compreso il nostro e noi siamo mossi da questa immensa divinità potentissima che noi non possiamo percepire ne vedere.
Qui ci spostiamo nella fantascienza e per questo consiglio di leggere i libri di H. P. Lovecraft anche agli amanti del genere.
Per approfondire il tema del rifiuto di Dio, ti consiglio di leggere i libri di Richard Dawkins.
Razzismo
Lui vedeva nella mescolanza delle “razze” un male.
Dobbiamo pensare che Lovecraft ha vissuto per un periodo a New York, una città estremamente poliedrica nella quale convivono persone di ogni tipo e appartenenti ad ogni cultura.
Lovecraft questo lo ha portato ad accettare l’esistenza di più “razze”, sostenendo l’idea di Hitler della conservazione della pura razza ariana, ma ampliando il concetto a tutte le “razze” che avrebbero dovuto e dovrebbero fare lo stesso, proteggendo la propria dalle contaminazioni con le altre e ritenendola superiore alle altre.
È necessario quindi difendersi dal colonialismo e dalla mescolanza inneggiando allo “State a casa vostra”.
Nel corso del tempo il suo pensiero muta, ma non troppo, sostenendo che se un uomo facente parte di un altra cultura si fosse integrato a tutti gli effetti in nella cultura della città nella quale si trova, quindi nato lì, cresciuto secondo i principi della società in cui è cresciuto, che si comporta come le persone del luogo e si veste come loro e pensa come loro allora può essere definito come “uno di loro” e non più appartenente alla proprio cultura di provenienza.
Ma il pensiero muta lo stesso e adesso non esistono solo le “razze” ma anche le persone ignoranti, e quelle acculturate.
Nelle sue opere compaiono famiglie di “razza bianca” che, chiuse nella loro mentalità retrograda, vivono come animali, in balia di incesti e condizioni degradanti.
Quindi nei suoi libri possiamo quasi dire che potremmo trovare un pensiero quasi progressista per l’epoca: non esistono bianchi e neri ma solo persone acculturate che devono difendersi dai barbari retrogradi.
Puoi approfondire tramite la sezione relativa ai libri sul razzismo.
Quali libri di Lovecraft leggere assolutamente?
Purtroppo non tutti i libri di Lovecraft sono disponibili in italiano, ma tra i più famosi troviamo:
? Tutti i racconti
Questo è uno dei libri di Lovecraft da avere nella propria libreria personale.
Non è un libricino, anzi è un vero e proprio tomo che raccoglie tutti i racconti (alcuni dei quali vi ho parlato in precedenza) di H. P. Lovecraft.
Avrete praticamente la raccolta completa dei racconti di Lovecraft tra le vostre mani.
Stra consigliato.
Tutti i racconti. Nuova ediz.
Tutta la potenza creativa di Howard Phillips Lovecraft, un “Edgar Poe cosmico” che ben prima della Beat Generation ha offerto un radicale esempio di insofferenza per la visione conformista del reale espressa dalla società del suo tempo, si sprigiona da questo volume che ne raccoglie l’intera produzione. Oltre a tutti i capolavori, infatti, sono qui presenti i racconti giovanili e quelli scritti in collaborazione. Le traduzioni sono state capillarmente controllate sui testi dei manoscritti originali o delle prime edizioni americane, oppure su quelli confluiti nell’edizione definitiva preparata da S.T. Joshi per Arkham House. Fiorito negli anni a cavallo tra le due guerre, tra la ruggente età del jazz e la Depressione, Lovecraft ha esercitato un’influenza duratura su scrittori come Cocteau e Borges e tuttora affascina i lettori grazie a quella che il suo primo antologista italiano, Carlo Fruttero, ha definito una “prosa densa e aristocratica”. Narratore di sogni e dell’inconscio, uomo posseduto dai suoi stessi incubi, più che a Poe Lovecraft è assimilabile a Kafka per il modo in cui ha saputo dare corpo con le parole alle angosce del suo tempo. Viaggiando con la pura forza del pensiero attraverso le galassie, egli scopre – e svela ai lettori – quanto l’universo sia luogo di meraviglie e nello stesso tempo di totale mancanza di senso. Le forze cosmiche non sono maligne, sono, leopardianamente, indifferenti. Con i contributi di Kenneth Faig e di Peter Cannon.
? Cthulhu. I racconti del mito
All’interno di questo libro è possibile trovare molti racconti riferiti alla figura di Cthulhu, il principale, nonché sacerdote, dei Grandi Antichi facenti parte della complessa mitologia partorita dalla mente di Lovecraft di cui vi parlavo prima, abominevoli creature aliene che si insediarono sulla Terra quando ancora la vita terrestre era agli inizi.
Secondo Lovecraft era possibile evocare Chtulhu attraverso il Necronomicon, la pseudobibbia dei Grandi Antichi.
Cthulhu. I racconti del mito
Horror? Fantasmi? Fantascienza? A ottant’anni dalla morte di Lovecraft, le sue famose storie dell’orrore, in particolare quelle del raccapricciante “mito di Cthulhu”, continuano a far discutere gli appassionati, incerti se collocarle nella categoria del fantastico più originale o delle cronache di un possibile domani, di un oggi “laterale” in cui antichi misteri si aprono come crepe nel tessuto della realtà. Questo volume costituisce una vetrina italiana dei mostri di Lovecraft, con i racconti e i romanzi che ne hanno decretato il successo in ogni parte del mondo. Dal “Richiamo di Cthulhu al “Caso di Charles Dexter Ward”, dalla “Casa delle streghe” alle “Montagne della follia”, tutti i testi di un mito che è entrato a far parte dell’immaginario moderno, ispirando il cinema e persino un famoso gioco di ruolo. Appendice di Peter Cannon.
? Le montagne della follia
Raccolta di quattro volumi che racchiudono una delle storie più belle dell’autore.
L’edizione illustrata ti permette di vedere su carta ciò che l’autore descrive nel racconto.
Le montagne della follia da H. P. Lovecraft. Collection box: 1-4 [Quattro volumi indivisibili]: Vol. 1-4
Cofanetto con i volumi 1-4. Continente antartico, ai confini del mondo conosciuto. Un gruppo di audaci esploratori fa una scoperta sensazionale lungo il cammino verso l’ignoto: una catena montuosa dalle vette nere, che si cela nel punto più remoto della vasta distesa gelata. Nelle sue oscure profondità viene rinvenuta una creatura antichissima e misteriosa, preludio di un’immane tragedia che incombe sull’umanità, e dinanzi alla quale anche gli animi più impavidi vacillano.
? Il dominatore delle tenebre. Il meglio dei racconti
Il miglior libro per avvicinarsi al mondo di Lovecraft.
Oltre a scoprire alcuni racconti-caposaldo della letteratura horror, macabra e fantastica (tipo Il colore dallo spazio, o I ratti nei muri, o L’ombra su Innsmuth) potrete fare un assaggio delle principali tematiche affrontate da Lovecraft.
Ogni racconto ha una piccola prefazione che vi preparerà alla lettura della storia.
Il dominatore delle tenebre. Il meglio d
Profeta e precursore, iniziatore e ispiratore, Howard Phillips Lovecraft, HPL nell’acronimo, è l’erede primario di Edgar Allan Poe nella letteratura del gotico e dell’horror, del grottesco e del soprannaturale. Ma HPL è anche molto, molto di più. Trascorso quasi un secolo dal suo concepimento e dalla sua stesura, l’opera di HPL si conferma a tutt’oggi come una delle più approfondite e innovative esplorazioni del lato oscuro, non solamente della dimensione umana, ma di un’intera prospettiva cosmica. Dominando sia la tematica dell’horror tout-court sia la creazione di un’articolata mitologia fondata su una incombente, mostruosa apocalisse, HPL definisce parametri narrativi, traccia linee di confine, stabilisce modelli primari. Sulla base delle sue storie del macabro, da “Dagon” ad “Aria fredda”, da “Il colore dallo spazio” a “Il dominatore delle tenebre”, o dei suoi agghiaccianti “Miti di Cthulhu”, da “Nyarlathotep” a “L’entità sulla soglia”, da “L’orrore di Dunwich” a “L’ombra su Innsmouth”, si potrebbe affermare senza troppi timori che la letteratura dell’incubo possa essere suddivisa in prima e dopo HPL. E in questa chiave di analisi che si colloca la presente antologia, che raccoglie tutto il meglio della sua vasta produzione: un omaggio alla personalità e all’opera di un autore destinato a essere, e a rimanere, una leggenda.
Se siete appassionati del genere vi consiglio di leggere il nostro articolo sui migliori romanzi horror da leggere assolutamente.
Se avete suggerimenti su altri libri di Lovecraft da leggere o da avere nella propria libreria ti invito.a lasciare un commento.
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