Questa è la pagina dedicata a Marco Orsi.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Dire bravo non serve: Un nuovo approccio alla scuola e ai compiti”.
Uno zaino troppo pesante
“Non so come saranno le cose quando uscirà questo libro. Quello che posso dire è che tutto non potrà essere come prima. Il Terzo Millennio, ricordo, si è aperto con la tragedia delle Torri Gemelle dell’11 settembre del 2001, nel 2008 abbiamo avuto una crisi economico-finanziaria paragonabile solo alla Grande Depressione del 1928. Ora, nel 2020, la pandemia globale e tutte le questioni ancora sul tappeto poste dalla Carta della Terra e dalla Agenda 2030 dell’ONU. Siamo nel bel mezzo di una transizione, lo si voglia o meno. Un momento di incertezza, di vuoto, di insicurezza. Mai come prima la società iper-tecnologica, la modernità liquida, sta facendo i conti con l’incapacità di rispondere ai bisogni essenziali del cittadino globale, mai come oggi ci siamo sentiti tanto esposti come esseri umani. Non ci eravamo più abituati, almeno noi della civiltà del benessere. Ma nell’incertezza, nella insicurezza c’è però la possibilità di capire quali sono le cose che contano davvero, quelle essenziali. Le cose più semplici che ci rendono gioiosi. È necessario tornare lì, senza nostalgie. Utilizzando le ricchezze di scienza, conoscenza e tecnologia, ma stavolta orientate in modo diverso. Ecco: il confluire di tanti approcci verso questo tema della leggerezza mi dice qualcosa di positivo. Forse è un paradigma che vale la pena di esplorare. Proviamo allora a scommettere su una leadership educativa leggera.”
A scuola senza zaino. Il metodo del curricolo globale per una didattica innovativa
La sorprendente diffusione del movimento “Senza Zaino” ha condotto a questa nuova edizione della guida, rivista e aggiornata, il cui punto di partenza è la riflessione sull’oggetto zaino, emblema di luoghi inospitali che rimanda a un modello pedagogico improntato all’individualismo e alla standardizzazione. Ad esso si contrappongono i valori promossi da “Senza Zaino”, la comunità, l’ospitalità e la responsabilità. Il libro si propone di individuare pratiche e fornire strumenti didattici capaci di orientare il processo di insegnamento e l’azione stessa del docente, affrontando i 5 passi che portano, ispirandosi alla struttura della bottega artigiana, alla realizzazione delle scuole “Senza Zaino”: 1. organizzare gli spazi (strumenti e tecnologie didattiche); 2. organizzare la classe (differenziare l’insegnamento); 3. progettare e valutare le attività; 4. gestire la scuola-comunità; 5. coinvolgere i genitori, aprirsi al territorio. Un itinerario di cambiamento che viene percorso oggi da più di 100 istituti sparsi su tutto il territorio nazionale, una rete che testimonia una spinta all’innovazione quanto mai vitale e attuale.
L’ora di lezione non basta. La visione e le pratiche dell’ideatore delle scuole Senza Zaino
Galileo aveva vestito il suo occhio con il cannocchiale: ciò gli permise di scoprire la configurazione delle cose celesti. In questo libro l’autore propone di vestire a nuovo le classi delle nostre scuole. Se la formazione è così fondamentale come si dice, allora gli spazi ad essa riservati – nelle scuole di ogni ordine grado – dovrebbero essere curati, dotati di giochi per imparare le varie competenze, di materiali per la matematica, di strumenti per i vari aspetti della lingua, di attrezzi per gli esperimenti scientifici, di libri, enciclopedie, carte geografiche, di computer, tablet collegati a internet e così via. Dovrebbero essere attrezzati anche con materiali d’archivio per raccogliere disegni, articoli, saggi, foto, lettere, video, musica, reperti, interviste e testimonianze, trovando il giusto mix tra cartaceo e digitale. Insomma i bambini e i ragazzi dovrebbero poter vestire i propri sensi, come poté fare Galileo, per fare le loro scoperte. E poi ci sono alcune cose come attaccapanni, zaini, sedie, banchi, cattedra, la stanza dei docenti, “mani alzate”, che sono oggetti con un impatto tutt’altro che lieve sui modi di conoscere e di apprendere. In queste pagine si getta sulla scuola uno sguardo del tutto nuovo, originale, guardando alle cose della conoscenza (le discipline di studio e i campi di esperienza), ma anche alle cose in quanto strumenti della conoscenza.
Dire bravo non serve: Un nuovo approccio alla scuola e ai compiti
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