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Res gestae. Testo latino a fronte
Composte dallo stesso imperatore Augusto, le Res gestae divi Augustii vennero scoperte nel 1861 su un’iscrizione bilingue, latina e greca, ad Ancira, capitale dell’antica Galazia, nel locale tempio di Roma e Augusto. Vi si raccontano vita e imprese di Augusto, dall’atrocità delle guerre civili alla creazione di un impero solido e duraturo. Testamento politico, elogio funebre e autobiografia trionfale, le Res gestae sono la giustificazione per l’apoteosi e la venerazione dell’imperatore, fondamento propagandistico dell’auctoritas augustea. Ma soprattutto costituiscono un documento di straordinaria portata per conoscere uno dei periodi più fulgidi della storia antica.
Opinioni:
«Restituii a libertà la repubblica oppressa.» – LaFeltrinelli
Res gestae. Il manifesto del princeps nel nome della res publica. Ediz. italiana, latina e greca
A 2000 anni dalla sua morte (14 d.C.), la figura di Augusto fa ancora discutere. Il primo vero imperatore di Roma ebbe in genere il favore dei contemporanei e dei posteri, soprattutto dopo aver consolidato il suo potere. La pubblicazione delle Res gestae, un testo epigrafico, in latino e in greco, collocato in varie città dell’impero, fu il mezzo attraverso cui Augusto esaltò la sua opera politica, prima ancora che militare. Ma al di sopra delle trionfali espressioni, occorre scoprire i silenzi voluti, le mezze verità, le falsità. È ciò che si propone questo studio in cui viene presentato – con traduzione – il testo nelle due lingue antiche, mostrando anche le poche ma significative differenze tra le due narrazioni. Alla fine l’esperienza di Augusto risulta l’emblema di ogni vicenda in cui è protagonista chi conquista e mantiene il potere.
Julia. Figlia di Cesare Ottaviano Augusto
Augusto
Verso la metà del IV secolo l’imperatore Giuliano nei “Cesari”, una singolare opera satirica, ma dalle forti connotazioni personali, in cui sono passati in rassegna, con Alessandro Magno, i suoi principali predecessori, dà di Augusto una definizione peculiare: era un “camaleonte”. Non è da sottovalutare questo giudizio da parte di una personalità come Giuliano che, arrivato inaspettatamente all’età di trent’anni al potere supremo, aveva concepito un disegno profondamente innovatore dello Stato romano, in primo luogo in senso religioso, e che dimostrò particolare sensibilità per le strategie comunicative. In verità Augusto risulta una personalità difficile da valutare già per gli antichi e non stupisce che tanto articolate siano state le presentazioni che la sua figura ha conosciuto anche negli studi più recenti. Appartiene senza dubbio a quel genere di personaggi poliedrici dei quali non è facile delineare un ritratto fedele e di cui è lecito privilegiare un aspetto rispetto a un altro. Giuliano è sicuramente in difficoltà a dare un giudizio netto su una figura tanto multiforme come quella di Augusto, il cui carattere autentico risulta alla fine sfuggente, soprattutto se si vuole uscire da schemi precostituiti.
Ottaviano Augusto. Il primo imperatore romano
Nel 44 a.C. il giovane Ottaviano riceve una terribile notizia: il suo amato zio Giulio Cesare è stato assassinato. Da quel momento la sua vita subisce una svolta fondamentale e il ragazzo, malaticcio ma dotato di forte volontà, intraprende un viaggio avventuroso per mare e decide di sfidare i maggiori uomini politici del tempo. Prenderà quindi un nuovo nome, Augusto, e diventerà l’uomo più importante di Roma assumendo il titolo di Imperatore. Un racconto avvincente per conoscere l’uomo che ha trasformato una fragile repubblica in un vastissimo impero. Età di lettura: da 6 anni.
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