Questa è la pagina dedicata a Alcide Pierantozzi.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Ivan il terribile”.
L’inconveniente di essere amati
Il respiro di un romanzo d’amore che si legge come un film, disarmante e doloroso, pure molto intimo, che ci racconta com’è complicato capire da cosa siamo attratti e fino a dove può spingersi la nostra lotta quotidiana per amare ed essere amati.
«La gente è convinta che l’amore riempia chissà quale vuoto ma secondo me lo spalanca. È un inconveniente spaventoso» Vivere in provincia è come vivere su un ottovolante emotivo: gesti, atteggiamenti, sguardi, soprattutto gli sguardi… ogni cosa oscilla inesorabile tra una dolcezza semplice, quasi struggente, e una violenza carica di rabbia e frustrazioni. Tutti sanno tutto di tutti, ma che cosa sanno? Quando Paride lascia Milano per tornare a Calanchi, sulla Riviera delle Palme, è in fuga da una relazione distruttiva con il suo produttore musicale: cerca un posto per rimettersi in sesto, per tornare a scrivere canzoni. Cerca casa. E risale sull’ottovolante.A casa infatti trova lo zio Beppe, un uomo insoddisfatto e violento che trascura la moglie ed è un pessimo padre. Ma soprattutto trova Sonia, la zia, una donna bellissima – e come sempre nei piccoli paesi la sua bellezza è la sua colpa – e se ne innamora contro ogni logica e previsione. Poi trova il cuginetto Gianmaria, ostile al mondo, e a ragione; trova l’amica d’infanzia con la nonna malata che crede di avere ancora ventun anni e fugge di casa; trova Margherita, ragazzina polemica e spiccia armata della sua sedia a rotelle; trova Manolo, che tra codino, Harley Davidson e palestra sembra incarnare un cliché ma invece rivela un’umanità onesta e profonda.Uno in diviso
Taiwo e Kehinde sono due fratelli, ma abitano assieme uno stesso corpo: sono gemelli siamesi. Nonostante siano molto diversi – come lo yin e lo yang, rappresentano due poli filosofici – la carne di cui sono fatti li lega, nel pensiero come nell’azione. Efferatezze e riflessioni lucidissime sulla società italiana, la Chiesa, l’omicidio, l’aborto, il terrore dello sfruttamento fisico e intellettuale si alternano e si avvitano in una spirale cruenta che porterà i protagonisti a perdere ogni moralità. Vera e propria stagione all’inferno, Uno in diviso è una storia cupa, permeata da una simbologia ossessiva che si ripete e che ci indica le zone più recondite di noi stessi, dove tutto è duplice ma unito.
Opinioni:
Uno in diviso è una storia cupa, permeata da una simbologia ossessiva che si ripete e che ci indica le zone più recondite di noi stessi, dove tutto è duplice ma unito. – LaFeltrinelli
Un esordio straordinario. Un’opera che ha una qualità pericolosamente definitiva – Marcello Fois
Uno in diviso
Taiwo e Kehinde sono gemelli siamesi. Il loro corpo dotato di due busti e di un solo paio di gambe ha la forma di una ipsilon, come la lingua di un serpente. È solo la prima di una serie di immagini fulminanti, di una successione di pagine fosche e splendenti. “Uno in diviso”: io, l’Italia, due gemelli con il corpo a forma di ipsilon, la Chiesa, l’aborto, i Pacs, l’omicidio, il terrore di uno sfruttamento fisico e intellettuale, il terrore di una spaccatura. Un romanzo che è un presagio, una fulminante premonizione. Una storia, firmata da un autore di vent’anni, che descrive il crollo delle dicotomie contemporanee e ricorda il Pasolini degli ultimi film.
Ivan il terribile
È la cattiveria di Ivan a essere così seducente? Oppure la sua tenerezza improvvisa, capace di annullare le barriere con cui gli altri ragazzi lo tengono a distanza? Di lui i coetanei sanno poco: solo che ha quindici anni ed è appena tornato in paese dopo sei mesi di carcere minorile. Ma tutti, maschi e femmine, osservando i suoi occhi di un verde magnetico, avvertono con timore l’attrazione che può innescare a suo piacimento. Soltanto in due a Roccafluvione hanno il coraggio di avvicinarlo, a poco a poco, al maneggio o a scuola: sono rivali, Sara e Federico, ed entrambi pensano di averlo conquistato, prima di scoprire la sua natura selvaggia. Sara è insicura, rabbiosa e sgraziata nonostante la passione per i cavalli; nasconde desideri feroci e una capacità di abnegazione fuori dal comune. Federico, appena arrivato dal Nord, ha un fascino irrequieto e parla come un adulto. Alle spalle hanno storie familiari dolorose e sogni tenaci, come quello comune di partire in viaggio con Ivan, anche a costo di allearsi a sua insaputa. Un van per cavalli, una notte umida, un sogno in lontananza, un’eccitazione e una violenza che non credevano di desiderare. Ivan scioglierà le loro asperità, facendoli sentire vivi e in pericolo. Alcide Pierantozzi ha scritto di un’adolescenza che spaventa perché è vera: scaltra ma capace di assoluto; spietata. Un libro che ci accompagna in un viaggio attraverso una provincia dimenticata, fino al cuore del disastro delle nostre famiglie.
Tutte le strade portano a noi. A piedi da Milano a Bari
Mi sono messo in testa di percorrere la via Francigena a piedi con un gruppo di amici: quarantacinque giorni tra boschi secolari, valli disabitate e borghi suggestivi. Nella repentina decisione di attraversare l’Italia lungo le strade che vanno dal Gran San Bernardo a Roma e da Roma alla Puglia non ho fatto che richiamarmi al principio secondo il quale “camminando ci penserò”. A cosa? A tutto più o meno: lavoro, costumi, pochissima politica e piaceri. Mentre mi chiedo se davvero camminare apra la mente e vivifichi lo spirito, non mancano appuntamenti pianificati e incontri “accidentali come in ogni on the road che si rispetti: contadini centenari e giovani che hanno scelto di vivere da eremiti, rockstar e artisti, ecclesiasti intransigenti e loschi malavitosi. Lungo la strada germogliano storie antichissime e struggenti che ci parlano da vicino, troppo conosciute da ognuno di noi per essere declinate al singolare.
Se volessi saperne di più, dai un’occhiata al nostro canale Youtube!
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.