Questa è la pagina dedicata a Andrea Gentile.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Filosofia del limite”.
Volevo nascere vento. Storia di Rita che sfidò la mafia con Paolo Borsellino. Oscar Junior
Rita ha diciassette anni quando si trasferisce a Roma e abbandona per sempre Partanna, il suo paese in provincia di Trapani. Il perché non è facile da raccontare: non è facile guardare in faccia il Mostro che le ha rubato l’infanzia e la famiglia. Ma poi, un giorno, l’incontro con il giudice Paolo Borsellino le cambia la vita: Rita si sente al sicuro e a lui decide di raccontare tutto quello che sa. Quell’uomo con i baffi, in giacca e cravatta, diventa da subito uno zio, “lo zio Paolo”, un cantastorie di verità. E nonostante la verità sia dolorosa da accettare, Rita non smette mai di circondarsi di musica e colori, di amore e sogni, come faceva da bambina. La storia di Rita Atria si lega tragicamente alle stragi di mafia del 1992 in cui morirono i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Oggi, un romanzo per ricordarla e continuare a credere che un’altra strada c’è: quella verso la giustizia. Età di lettura: da 11 anni.
Opinioni:
Ho cambiato nome, perché ho detto la verità. – LaFeltrinelli
L’intuizione creativa
Che cos’è la creatività? Perché nel corso della vita le nostre potenzialità creative rimangono spesso nell’ombra? Sullo sfondo di un’analisi comparativa tra le diverse interpretazioni e teorie sulla creatività, l’autore focalizza la sua ricerca sui processi mentali che sono all’origine delle intuizioni e “illuminazioni” creative. La creatività assume una funzione particolarmente significativa in rapporto ai nostri processi cognitivi, come l’intuizione, la percezione, il pensiero analogico, la simulazione, l’associazione di idee, la ricerca nel contesto di un problema strutturato, la rielaborazione personale, il pensiero critico. La creatività coinvolge non solo il profilo cognitivo e metacognitivo, ma anche l’orizzonte affettivo-motivazionale della nostra soggettività, costituito da sentimenti, intuizioni, emozioni, bisogni, pulsioni, passioni, desideri. Per dare un senso alla nostra vita è fondamentale riuscire ad esprimere le potenzialità creative connaturate nella nostra interiorità: esteriorizzare le motivazioni più profonde che segnano e scandiscono i “colori” della nostra anima. Il primo dovere di ognuno è nei confronti della propria coscienza, del proprio tempo interiore: “essere se stessi” nel rispetto della vita autentica.
Filosofia del limite
Il limite è connaturato in ogni singolo istante della nostra vita, nella dimensione più profonda della destinazione dell’uomo: l’essere dell’uomo si configura come “essere nel limite”. Il limite indica un’imperfezione, una mancanza, una negazione, un’assenza: essere limitati significa essere imperfetti o essere privi di qualcosa. Ma il limite non annuncia solo la negazione di qualcosa, ma anche un significato autenticamente e profondamente positivo e dinamico. In quanto limitato nel suo essere nel mondo, nella sua razionalità e nella sua conoscenza, l’uomo rivela un’incancellabile impronta di complessità, dovuta al fatto che alla radice stessa della sua natura, il limite vi si insedia come consistenza della sua insufficienza. In qualsiasi forma o grado di realtà, la finalità del limite è di produrre limitazioni: nel riconoscimento soggettivo e nella presa di coscienza immediata di ogni singola e autentica limitazione si radica l’origine, la positività e l’orizzonte di una filosofia del limite che assume un ruolo centrale nel fluire inesorabile del tempo, nell’esperienza, nella conoscenza e nell’esistenza umana.
La cocaina, il poliziotto, il farmacista, il professore
Bologna, fine Ottocento. Sullo sfondo delle lotte dei lavoratori nelle valli emiliane contrastate dalla pressione autoritaria del governo Crispi, il giovane chirurgo Benedetto Stiassi porta avanti le sue ricerche sull’utilizzo della cocaina come nuovo ed efficace anestetico. Presso lo Spedale di Budrio esegue la prima anestesia spinale in Italia, superando le indecisioni e l’indifferenza dell’ambiente accademico bolognese. La complessa preparazione del farmaco è effettuata nel moderno laboratorio del farmacista Francesco Panardi. Proprio da un furto all’interno del laboratorio prende avvio una complicata vicenda fatta di sotterfugi, indagini, pedinamenti e, perfino, un omicidio. Mentre il nuovo secolo, con i suoi cambiamenti, è alle porte, Benedetto e Francesco si trovano, loro malgrado, coinvolti in questa strana situazione soprattutto a causa dell’intransigenza dell’ispettore capo Serturi, che li accusa di avere simpatie per alcune ideologie sovversive. Ma, in verità, nulla è come sembra…
Contemporaneo occidentale
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