Questa è la pagina dedicata a Piero Messina.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Esplorazioni urbane. Urban art, patrimoni culturali e beni comuni. Rimozioni, implicazioni e prospettive della prima ricostruzione italiana (Messina 1908-2018)”.
Il cuore nero dei servizi
Che ne è stato dei servizi segreti italiani, di quell’apparato d’intelligence che ha attraversato come un’oscura filigrana la recente storia d’Italia, proiettando la propria ombra sopra gli episodi irrisolti del nostro passato, dal rapimento Moro alla bomba di piazza Fontana, dalla stagione dello stragismo a quella della trattativa tra Stato e mafia? Sono scomparsi o hanno semplicemente cambiato pelle? Piero Messina, giornalista d’inchiesta, è riuscito a raggiungere alcuni agenti e funzionari italiani per anni impegnati nelle attività del nostro sistema di sicurezza. Quello che ha raccolto è un sorprendente coro di voci che va ben oltre il semplice registro della cronaca. Questa, infatti, non è la storia dei servizi segreti in Italia, ma il racconto dietro le quinte dei meccanismi che hanno confezionato false verità, delle inconfessabili dinamiche di gestione del potere e di una contabilità statale al di sopra di ogni sospetto e al di sotto di ogni tracciabilità. E che hanno condannato il nostro Paese a uno stato di insicurezza permanente.
Onorate società. Mafia e massoneria, dallo sbarco alleato al crimine globale, cento anni di trame oscure
I membri insospettabili, i patti con lo Stato, le vendette a colpi di bombe: in un’inchiesta che attinge a documenti riservati e testimonianze di ex massoni e membri dei clan rimasti nell’ombra per decenni, Piero Messina fa luce sulla trama criminale nascosta dietro i grandi misteri della storia italiana dal dopoguerra a oggi e racconta i meccanismi che regolano la potente alleanza tra criminalità organizzata, apparati dello Stato e lobby massoniche nel nostro Paese. In un inquietante percorso che va dalle prime stragi mafiose agli scandali più recenti, passando per quella zona grigia fatta di tentati golpe, governi destituiti e politici corrotti, l’autore ricostruisce i legami inconfessabili che hanno permesso la ramificazione della “massomafia” in Italia. E nello svelare gli elementi chiave di questa struttura di potere occulta, ci costringe a guardare in faccia le perverse dinamiche criminali che da decenni minano la democrazia italiana, condannando il nostro Paese all’instabilità permanente.
La Contessa di Messina
Protezione incivile. Un dipartimento nato per fronteggiare le catastrofi, trasformato in una macchina mangiafondi, fatta di illeciti, sprechi e nepotismo
La Protezione civile, nata per proteggere gli italiani in situazioni di emergenza, è stata svuotata di ogni reale funzione, diventando un calderone di interessi finanziari che costa agli italiani due miliardi di euro all’anno. È il cosiddetto “modello Bertolaso”: la gestione dei grandi eventi assimilata a quella delle crisi, il disprezzo totale per leggi e norme comunitarie, il budget illimitato e incontrollabile, il rapporto esclusivo con Berlusconi e Letta e prima ancora Prodi e Rutelli, la tentata trasformazione in Spa. Il risultato di un simile scempio è sotto gli occhi di tutti: un “sistema gelatinoso”, come è stato definito dai magistrati, fatto di imprenditori disonesti, appalti truccati e tangenti sessuali, che non solo non riesce a far fronte alle catastrofi, ma lucra su di esse arrivando perfino a festeggiare la notizia del terremoto abruzzese. Grazie all’acquisizione di documenti riservati e ai colloqui con funzionari e operatori, Piero Messina racconta dalle origini fino alle ultime inchieste la storia scandalosa di una macchina mai all’altezza degli eventi, ma sempre puntuale alla spartizione dei soldi.
Esplorazioni urbane. Urban art, patrimoni culturali e beni comuni. Rimozioni, implicazioni e prospettive della prima ricostruzione italiana (Messina 1908-2018)
Quali sono gli effetti sul tessuto sociale di una ricostruzione urbana post catastrofe? Per rispondere a questa domanda il volume analizza le durevoli implicazioni urbane, sociali e culturali della prima paradigmatica ricostruzione dell’Italia contemporanea: quella avvenuta a Messina dopo il terremoto del 1908. Dopo aver ricostruito il contesto storico-culturale del nuovo assetto urbanistico, si procede all’analisi spaziale di quattro storie che hanno rappresentato una sfida avanguardista a quel modello di «modernità istantanea» entrato rapidamente in crisi: un matto, un cavaliere, un pupo e un teatro occupato itinerante. Storie minime, rimozioni culturali e rimozioni spaziali, archiviate troppo frettolosamente dentro i parametri dell’illegalità, dell’analfabetismo artistico o del folklore locale. Rilette assieme ai contesti che le hanno generate (baracche, manicomi, teatri abbandonati, quartieri marginali) le vicende restituiscono categorie di stringente contemporaneità come l’outsider art, i beni comuni, i patrimoni culturali, l’urban art e più in generale un diritto alla città negato a un’intera fascia sociale. Se la crisi della città moderna è anche la crisi dei saperi che l’hanno prodotta e interpretata, le esplorazioni urbane proposte si inseriscono nel paradigma esperienziale dell’Urban sociology col suo approccio attivo, postcoloniale e spesso sorprendente.
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