I migliori libri di Herman Hesse, tra i più grandi autori di inizio 900, e premio nobel per la letteratura del 1946.
Herman Hesse propone letture non facili, profonde, e intellettuali come potrebbero essero i libri di Proust o i romanzi di Umberto Eco.
Inizieremo questo articolo vedendo insieme i motivi per cui questo autore sia indubbiamente degno di essere considerato uno dei migliori di sempre, e chiuderemo mostrano di migliori libri di Herman Hesse.
Perché leggere Herman Hesse?
Tutte le opere di Hermann Hesse sono permeate di domande, dubbi e costante ricerca dell’autore sulla natura umana.
La realtà che Hesse propone, mette in luce dilemmi sociali, filosofici e sociolocici.
Tutti i romanzi di Herman Hesse fanno leva sulla vita dell’autore, tant’è che l’autore ha ammesso di averli utilizzati come strumento di autoanalisi.
Seppur non possano definirsi libri di psicologia, i libri di Hesse sono specchio della natura dell’essere umano, che è mostrata sia a livello emotivo che intellettuale.
Le sue opere sono condotte in prosa e versi, e affrontano temi spesso in conflitto, come ragione e sentimento, sensualità e spiritualità, cultura occidentale e orientale.
Proprio la cultura orientale ha lasciato un grande segno nei romanzi di Hesse, specialmente Indù e Buddhista.
I suoi lavori mostrano interesse per l’esistenzialismo (nello specifico libri di Nietzsche), spiritualismo, e misticismo
L’aspetto che più mi piace nei libri di Hesse, questo come in altri, è che tutto ciò che ha scritto, dai suoi romanzi e racconti fino ad arrivare ai più impegnati saggi politici, vuole essere costruttivo.
I libri di Hesse, a metà tra romanzi e libri di filosofia, sono un tassello fondamentale della cultura letteraria del mondo, e a mio parare dovrebbe essere uno degli autori immancabili nelle librerie di qualunque book lover.
Migliori Libri Herman Hesse
Vediamo adesso insieme quali sono i migliori libri di Herman Hesse da leggere assolutamente. La classifica è aggiornata in tempo reale a novembre 2024.
Sull’amore
“Felice è chi sa amare”: nella concezione di Hesse l’amore è del tutto slegato dal possesso, è un’incessante ricerca esistenziale, uno stato di grazia dello spirito e dei sensi che trova appagamento in se stesso e abbraccia il mondo intero. Questa antologia di “letture hessiane” dedicate all’amore raccoglie e mescola materiali diversi: poesie, episodi narrativi, passi di scritti saggistici e di lettere, aforismi, disposti in un crescendo di intensità e profondità a illustrare tre grandi variazioni sul tema: l’amore adolescenziale, l’esperienza amorosa matura, l’amore per l’umanità.
Siddharta: Traduzione di Massimo Mila
Chi è Siddharta? È uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita. Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti. E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di Siddharta, che ripete il “costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l’aveva visto centinaia di volte con venerazione”. Siddharta è senz’altro l’opera di Hesse più universalmente nota. Questo breve romanzo di ambiente indiano, pubblicato per la prima volta nel 1922, ha avuto infatti in questi ultimi anni una strepitosa fortuna. Prima in America, poi in ogni parte del mondo, i giovani lo hanno riscoperto come un loro testo, dove non trovavano solo un grande scrittore moderno ma un sottile e delicato saggio, capace di dare, attraverso questa parabola romanzesca, un insegnamento sulla vita che evidentemente i suoi lettori non incontravano altrove.
La cura
Una pausa di due settimane nella vita di un intellettuale che aspira alla saggezza lo spinge – attraverso piccoli fatti in apparenza irrilevanti – a dubitare con buone ragioni di sé: e quell’intellettuale è Hesse stesso, che ironizza stupendamente sulla propria persona. Questo conflitto silenzioso, involontariamente comico ma non perciò meno duro, si svolge entro la cornice antiquata di una stazione termale: su tale pretesto, Hesse ha costruito una delle sue più perfette parabole, La cura (1925), che segue di poco a Siddharta (1922) e in certo modo ne è «l’altra parte» Come lì si assisteva a un itinerario verso l’illuminazione, qui si ‘smonta’ un illuminato occidentale troppo sicuro di sé, che viene messo in crisi da piccoli incidenti quotidiani – e da ciò è condotto a rivedere certe sue convinzioni troppo tranquille. Ma il punto di arrivo è lo stesso: in quella «psicologia dell’occhio cosmico» che è il grande dono di Hesse e davanti alla quale «non c’è più nulla di piccolo, di sciocco, di brutto, di malvagio, ma tutto è santo e venerabile»
Siddhartha
Chi è Siddharta? È uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita. Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti. E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di Siddharta, che ripete il “costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l’aveva visto centinaia di volte con venerazione”. Siddharta è senz’altro l’opera di Hesse più universalmente nota. Questo breve romanzo di ambiente indiano, pubblicato per la prima volta nel 1922, ha avuto infatti in questi ultimi anni una strepitosa fortuna. Prima in America, poi in ogni parte del mondo, i giovani lo hanno riscoperto come un loro testo, dove non trovavano solo un grande scrittore moderno ma un sottile e delicato saggio, capace di dare, attraverso questa parabola romanzesca, un insegnamento sulla vita che evidentemente i suoi lettori non incontravano altrove.
Il lupo della steppa
Harry Haller vive in una condizione di impotente infelicità generata dal dissidio interiore tra l'”uomo” (quello che ha in sé di spirituale, di sublimato o per lo meno di culturale) e il “lupo” (il lato istintivo, selvatico e caotico). Chiuso in un isolamento quasi totale, arriva a un passo dal suicidio. Verrà “rieducato” alla vita comune da una donna incolta ma intelligente che lo aiuterà a trovare la via per meglio comprendere le “non regole” dell’assurdo gioco della vita. Pubblicato nel 1927, in un’Europa in cui i regimi totalitari si vanno imponendo, Il lupo della steppa è uno dei romanzi più “radicali” e più affascinanti di Hesse.
Opinioni:
«Nell’eternità, vedi, il tempo non esiste; l’eternità è solo un attimo, quanto basta per uno scherzo.» – LaFeltrinelli
Libro di Herman Hesse da leggere
Abbiamo visto insieme i migliori romanzi di Herman Hesse, ma adesso è il tuo momento.
Ti passiamo la palla, e ti invitiamo a commentare questo articolo con il tuo libro di Herman Hesse consigliato!
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