Questa è la pagina dedicata a Italo Svevo.
In questa pagina troverai 10 prodotti, tra cui “Una vita”.
Il tema centrale dei libri di Italo Svevo, in tutt’e tre i suoi romanzi, sta nell’investigazione degli autoinganni e delle “razionalizzazioni” che nascondono la spinta delle pulsioni inconsce.
Il termine “razionalizzazione” nella critica letteraria è usato con accezione psicoanalitica. Nelle scienze psicologiche il termine indica il “procedimento con cui il soggetto cerca di dare una spiegazione coerente dal punto di vista logico, o accettabile dal punto di vista morale, di un atteggiamento, un’azione, un’idea, un sentimento, di cui non sono percepiti i veri motivi”.
Esso è perciò una “coazione difensiva“; cioè un atteggiamento di difesa obbligato, non scelto coscientemente: nasce nel soggetto per spiegare e rendere accettabile a se stesso un comportamento o una sensazione che nascono da motivi inconsci e magari inconfessabili.
Così i personaggi dei libri di Italo Svevo mascherano la ricerca egoistica del piacere con varie argomentazioni d’ordine morale e apparentemente altruistico.
Questo caratterizza tutta la narrazione e i personaggi dei libri, una critica costante, moralista ma senza morale, della società e dell’uomo.
Credo che per leggere uno di questi libri sia necessario avere delle basi di sociologia e di psicologia, per questo ti consiglio di leggere anche i nostri articoli sui Migliori libri di Psicologia e di Sociologia.
Italo Svevo: Opere Complete – Romanzi, Racconti e Frammenti
La coscienza di Zeno-Continuazioni
La storia di Zeno Cosini, inetto a vivere: una specie di marionetta tirata da fili che quanto più egli indaga, gli sfuggono. Una coscienza inutile a mutare un destino che sembra ineluttabile. È il capolavoro di Svevo, la prima storia italiana dove entra prepotentemente in scena la psicanalisi come coprotagonista; forse il più grande romanzo del Novecento italiano e uno dei maggiori della letteratura europea di questo secolo.
Opinioni:
L’esplorazione dell’inconscio nel primo romanzo «moderno» del Novecento italiano. – LaFeltrinelli
È vero che la Coscienza è tutt’altra cosa dei romanzi precedenti. Ma pensi ch’è un’autobiografia e non la mia… Ci misi tre anni a scriverlo nei ritagli di tempo. E procedetti così: quand’ero lasciato solo cercavo di convincermi d’essere io stesso Zeno. Camminavo come lui, come lui fumavo e cacciavo nel mio passato tutte le sue avventure che possono somigliare alle mie… – Italo Svevo a Eugenio Montale
La coscienza di Zeno. Ediz. integrale
Inizialmente la storia è narrata dal dottor S., psicoanalista di Zeno Cosini, cinquantenne triestino che decide di volersi liberare dal vizio del fumo e dai suoi tanti complessi affidandosi alle cure del dottore. Il paziente, smettendo la terapia dopo aver capito che non potrà avvenire nessuna guarigione, suscita la vendetta di S. che pubblica in un libro tutte le confidenze e i ricordi di Zeno. Egli è un uomo che non riesce mai a sentirsi a proprio agio e quando agisce per raggiungere un obiettivo ottiene sempre il risultato contrario; durante il romanzo appare infatti evidente l’enorme contraddizione tra le intenzioni analizzate concretamente e i suoi comportamenti effettivi. Esplicativo in merito è il ricordo del matrimonio: Zeno si innamora della bellissima Ada Malfenti, ma rifiutato, alla fine sposa Augusta, la sorella di questa, per la quale non nutre alcun sentimento. Strettamente legato all’inettitudine è il rapporto di Zeno con il fumo: resosi conto di non riuscire a smettere, mente continuamente a se stesso provando piacere nel pensare che ogni sigaretta potrà essere l’ultima.
La coscienza di Zeno (annotato)
Una vita
Una vita avrebbe dovuto intitolarsi, significativamente, Un inetto: abulico, inadatto alla vita e incapace di sollevarsi al di fuori di una sterile quanto vaga ambizione è infatti il protagonista, Alfonso Nitti, piccolo impiegato della banca Maller, giunto a Trieste da un paesino della campagna. Qui conduce un’esistenza meschina, tra le piccole rivalità d’ufficio e la quotidianità banale della casa presso cui è pensionante, quella dei Lanucci. L’incontro con Annetta, la figlia del suo principale, sembra segnare una svolta… Primo romanzo di Svevo, Una vita riecheggia la condizione dell’autore, impiegato di banca dalle velleità letterarie, ma con la sua straordinaria capacità di introspezione e analisi psicologica esce dai confini del biografismo per delineare un magistrale ritratto della condizione umana.
Opinioni:
«Centro dei suoi sogni era lui stesso, padrone di sé, ricco, felice.» – LaFeltrinelli
Senilità
Pubblicato nel 1898, Senilità passò inosservato nella prima edizione e venne riscoperto soltanto nel 1927, dopo il successo di La coscienza di Zeno. Prediletto da Joyce, da Montale e da Valery Larbaud, è forse il più lacerante e misterioso dei tre romanzi di Svevo, e basterebbe da solo a collocare lo scrittore triestino ai vertici della narrativa europea novecentesca. «Doppiando il fantasma che è al cuore di qualsiasi fare artistico, nella lotta amorosa, al cui cuore c’è pure fantasma – come scrive Del Giudice nell’Introduzione – Svevo riuscì a comporre l’unico romanzo d’amore “moderno” che abbiamo in Italia a cavallo del secolo, quello in cui per la prima volta viene dolorosamente in chiaro come la forma dei rapporti amorosi non possa più sostenere la vitalità del fantasma, la dirompenza del sogno e del desiderio.»
Opinioni:
«Quando una ragazza permette ad un giovine di dirle d’amarla, ella è già sua e non più libera.» – LaFeltrinelli
Senilità: (con antologia della critica e biografia dettagliata)
Una vita
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