Oggi vediamo insieme i migliori libri Haruki Murakami, uno degli scrittori giapponesi contemporanei più celebri al mondo.
I libri più belli di Murakami Haruki sono stati tradotti in oltre 50 lingue e hanno venduto milioni di copie, numeri che pochi scrittori contemporanei possono vantare.
Sebbene sia un autore così affermato, i suoi romanzi dividono da sempre l’opinione pubblica.
Murakami o lo ami, o lo odi, e la scelta avviene proprio in seguito all’impatto del lettore col particolare stile dell’autore.
In questo video trovi il nostro “Focus Autore” su Murakami, contenente consigli di lettura e qualche paragrafo letto direttamente dalla nostra Silvia.
Nello stesso, vedremo anche insieme leggendo Murakami con quale libro iniziare, e il miglior libro di Haruki Murakami.
Se non sei già iscritto iscriviti al canale Youtube del progetto per gustarti tutti i nostri “Focus Autore” e restare ispirato 24/7.
Quali sono i migliori libri di Murakami? Partiamo dal principio.
Stile di scrittura di Murakami
Stile narrativo che non potrei classificare se non con il termine “stile Murakami”.
Non è possibile associare un genere letterario specifico ai romanzi di Murakami. Il suo stile si riconosce dall’atmosfera onirica, che unisce sogno e ricordi con la realtà del momento.
Le vicende risultano ovattate come ci si trovasse davvero in un sogno, ma le dettagliate descrizioni dell’autore riescono a rendere quelli che sono ricordi e fantasia, concreti e tangibili, seppur lasciando un senso di dubbio costante.
Mi ricorda in un certo senso la tecnica narrativa del “flusso di coscienza”.
Forse potremmo trovare anche qualcosa in comune col monologo interiore di Svevo, tanto per restare in italia.
Nel nostro blog puoi trovare un articolo dedica ai libri che usano il flusso di coscienza, sia sui migliori libri di Italo Svevo.
I temi trattati da Murakami
I romanzi di Murakami trattano temi intimi, che facendo leva sulla nostalgia sembrano parlare direttamente al lettore, che non potrà che sentirsi coinvolto emotivamente.
Sebbene le situazioni descritte apparentemente siano semplici e ispirate alla vita quotidiana, in realtà ogni pagina dei suoi libri ha un significato estremamente più profondo rispetto alla prima apparenza.
Un senso metaforico, che lascia al lettore libera interpretazione.
Ora forse come me prima di leggerlo vi starete chiedendo perché dovreste leggere romanzi tanto astratti
Perché leggere Murakami?
Un motivo per leggerlo è che una volta addentrati nella sua cultura e nel suo stile, si scoprono prospettive diverse da quelle alle quali siamo abituati.
Murakami fa riflettere in ogni pagina.
Le sue descrizioni metaforiche possono portarti a distanza di tempo a vedere nelle stesse righe qualcosa di completamente diverso.
Murakami non è paragonabile a nessun altro autore, ma lo apprezzerete se avete apprezzato i libri di Virginia Woolf o i romanzi di Kafka.
I personaggi di Murakami
Ciò che troverete raccontato non saranno semplici storie, ma piuttosto la vita e i pensieri di tutti noi umani, raccontati attraverso quelli dei suoi personaggi.
Personaggi che nei suoi romanzi fanno parte della società giapponese più moderna, ovvero sono ragazzi che ascoltano musica jazz e che frequentano pub.
Persone che vestono abiti occidentali, come sneakers o jeans, e quindi lontane dall’antica tradizione giapponese.
Anche per questo l’autore è stato un po’ criticato dal mondo orientale, in quanto definito troppo occidentale, quasi volesse rifiutare la cultura giapponese.
Migliori Libri di Murakami

Dopo aver selezionato nel video i nostri libri di Murakami consigliati, qui sotto ti lascio la classifica dei libri di Murakami più venduti di marzo 2025 su Amazon.
Kafka sulla spiaggia

dalla recensione di Wuz.it Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l’ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti allo stesso luogo, Takamatsu, nel Sud del Giappone. Il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre, uno scultore geniale e satanico, e dalla sua profezia, che riecheggia quella di Edipo. Il vecchio, Nakata, fugge invece dalla scena di un delitto sconvolgente nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà. Abbandonata la sua vita tranquilla e fantastica, fatta di piccole abitudini quotidiane e rallegrata da animate conversazioni con i gatti, dei quali parla e capisce la lingua, parte per il Sud. Nel corso del viaggio, Nakata scopre di essere chiamato a svolgere un compito, anche a prezzo della propria vita. Seguendo percorsi paralleli, che non tarderanno a sovrapporsi, il vecchio e il ragazzo avanzano nella nebbia dell’incomprensibile schivando numerosi ostacoli, ognuno proteso verso un obiettivo che ignora ma che rappresenterà il compimento del proprio destino. Diversi personaggi affiancano i due protagonisti: Hoshino, un giovane camionista di irresistibile simpatia; l’affascinante signora Saeki, ferma nel ricordo di un passato lontano; Òshima, l’androgino custode di una biblioteca; una splendida prostituta che fa sesso citando Hegel; e poi i gatti, che sovente rubano la scena agli umani. E infine Kafka. “Uno spirito solitario che vaga lungo la riva dell’assurdo”.
Opinioni:
Ci sono scrittori che restano giovani tutta la vita. Murakami ha quasi raggiunto i sessant’anni e su di lui si può tagliare perfettamente questo abito mentale: la gioventù. Straordinariamente giovane è il suo sguardo, giovani le sue parole (che noi leggiamo nella bella traduzione di Giorgio Amitrano), infantili certe sensazioni irreali, adolescenziali i suoi sogni. Il contenitore di tutto è una mente adulta che mescola la capacità di immaginare con quella di vedere la realtà e che racconta le sue storie con una limpidezza rarissima. – Anonimo
«Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso. Per evitarlo cambi l’andatura. E il vento cambia andatura, per seguirti meglio. Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo. Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra con il dio della morte prima dell’alba. Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te. È qualcosa che hai dentro. Quel vento sei tu. Perciò l’unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia.» – LaFeltrinelli
Norwegian wood. Tokyo blues

Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande romanzo sull’adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli «altri» per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un’istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui. Murakami Haruki in uniform edition Super ET, con le copertine di Noma Bar e nota dell’autore.
Opinioni:
Un grande romanzo sull’adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli «altri» per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. – LaFeltrinelli
La costruzione della scrittura di Murakami è così impalpabile e squisita che ogni cosa egli scelga di descrivere vibra di potenzialità simbolica: una camicia stesa ad asciugare, dei ritagli di carta, un fermafoglio a forma di farfalla – The Guardian
1Q84. Libri 1 2 e 3 [Due volumi indivisibili]
![1Q84. Libri 1 2 e 3 [Due volumi indivisibili]](https://m.media-amazon.com/images/I/51ZR3Ev0GYL._SL500_.jpg)
Tokyo, 1984. Aomame è un’assassina spietata e fragile. In minigonna e tacchi a spillo, vendica tutte le donne che subiscono violenza, con una tecnica micidiale e invisibile. Tengo è un ghost writer che deve riscrivere un libro inquietante, pericoloso come una profezia. Entrambi si giocano la vita in una storia che sembra destinata a farli incontrare. Ma quando Aomame vede sorgere in cielo una seconda luna, capisce che, forse, non potranno condividere neppure la stessa realtà…
Prima persona singolare

Murakami Haruki è da solo in viaggio nel nord del Giappone quando decide di fermarsi per la notte in un ryōkan, le tipiche locande di montagna giapponesi. Ad accoglierlo un locandiere vecchissimo e di poche parole e un gatto che appare altrettanto decrepito. Ma che importa, il posto è accogliente e poi non c’è altro disponibile nei dintorni: anzi, Murakami decide di approfittare del bagno termale per rilassarsi. Ed è lí, tra i vapori dell’acqua calda, che entra una scimmia: «Buonasera», dice la scimmia, «vuole che le lavi la schiena?» La scimmia ha imparato a parlare dal suo antico padrone, un professore di Shinagawa, un quartiere di Tōkyō, ama ascoltare Bruckner (apprezza in particolare il terzo movimento della Settima sinfonia) e ha una vita molto interessante alle spalle. La racconterà al nostro narratore poco dopo, in camera, mentre si bevono una Sapporo come due vecchi amici che, complice la notte, aprono il loro cuore intorno al tema dei temi: l’amore, l’amore romantico e quello erotico, la solitudine e il suo opposto, il desiderio e ciò che significa nella vita degli esseri viventi. Pare proprio che, con la raggiunta maturità anagrafica e artistica, Murakami Haruki abbia deciso di puntare il telescopio della sua arte verso l’interno, verso quella «prima persona singolare» che nelle opere precedenti restava nell’ombra. E per farlo ci regala otto racconti in cui dice «io», otto gemme che anche quando sconfinano nei mari del fantastico non rinunciano alla sincerità, al calore della confessione, all’emozione di un cuore per la prima volta messo a nudo.
Opinioni:
Se questo libro fosse un disco, magari uno della leggendaria collezione di Murakami, sarebbe un concept album. Otto racconti molto diversi ma uniti dallo stesso «strumento» suonato: la prima persona singolare. Un Murakami davvero inedito, non solo perché sono nuove le storie che racconta. È nuovo il modo in cui si mette in gioco: otto diversi modi di dire «io», per parlare a tutti. – LaFeltrinelli
La “prima persona singolare” di Murakami osserva la vita da un punto preciso, lì dove la realtà deraglia e il particolare si fa universale. Questo libro ci svela che davvero esiste un mondo, un altro mondo, dentro al nostro – Laura Imai Messina
L’arte di correre

«Mi viene spesso chiesto a che cosa penso quando corro. Di solito la gente che mi chiede questo non ha mai corso lunghe distanze. Indugio sempre su questa domanda. A che cosa penso esattamente quando corro? Non ne ho idea. Nei giorni freddi credo di pensare un po’ a quanto freddo faccia e nei giorni molto caldi al calore. Quando sono triste penso un po’ alla tristezza. Quando sono felice penso un po’ alla felicità. Come ho accennato prima, ho anche ricordi casuali. Occasionalmente, quasi mai a dire il vero, mi viene un’idea da usare per un romanzo. Ma davvero, mentre corro non penso a niente che sia degno di essere menzionato. Semplicemente corro. Corro in un vuoto. O forse dovrei metterla in un altro modo: corro in modo da acquisire un vuoto. Ma come potreste aspettarvi, ogni tanto un pensiero scivola dentro questo vuoto. La mente non può essere completamente assente. Le emozioni degli esseri umani non sono abbastanza forti e costanti da sostenere il vuoto. Ciò che intendo dire è, che i tipi di pensieri e idee che pervadono le mie emozioni mentre corro rimangono subordinati a quel vuoto. Privi di contenuto, essi sono dei pensieri casuali che si radunano intorno al quel vuoto centrale. I pensieri che mi raggiungono mentre sto correndo sono come nuvole nel cielo. Nuvole di tutte le dimensioni. Vanno e vengono, mentre il cielo rimane il solito cielo di sempre. Le nuvole sono semplici ospiti nel cielo, che passano e svaniscono, lasciandosi dietro il cielo. Il cielo esiste e non esiste, esso ha sostanza e al tempo stesso non ne ha e noi mestamente accettiamo quella vastità e ne siamo affascinati.» dalla recensione di Wuz.it Quando, nel 1981, Murakami chiuse Peter Cat, il jazz bar che aveva gestito nei precedenti sette anni, per dedicarsi solo alla scrittura, ritenne che fosse anche giunto il momento di cambiare radicalmente abitudini di vita: decise di smettere di fumare sessanta sigarette al giorno, e – poiché scrivere è notoriamente un lavoro sedentario e Murakami per natura tenderebbe verso una certa pinguedine – di mettersi a correre. Da allora, di solito scrive quattro ore al mattino, poi il pomeriggio corre dieci o più chilometri. Qualche anno più tardi si recò in Grecia dove per la prima volta percorse tutto il tragitto classico della maratona. L’esperienza lo convinse: da allora ha partecipato a ventiquattro di queste competizioni, ma anche a una ultramaratona e a diverse gare di triathlon. Scritto nell’arco di tre anni, “L’arte di correre” è una riflessione sulle motivazioni che ancora oggi spingono l’ormai sessantenne Murakami a sottoporsi a questa intensa attività fisica che assume il valore di una vera e propria strategia di sopravvivenza. Perché scrivere – sostiene Murakami – è un’attività pericolosa, una perenne lotta con i lati oscuri del proprio essere ed è indispensabile eliminare le tossine che, nell’atto creativo, si determinano nell’animo di uno scrittore. Al tempo stesso, questo insolito libro propone però anche illuminanti squarci sulla corsa in sé, sulle fatiche che essa comporta, sui momenti di debolezza e di esaltazione che chiunque abbia partecipato a una maratona avrà indubbiamente provato.
Opinioni:
Una curiosità: la musica è una componente costante negli allenamenti di Murakami, così come lo è nei suoi romanzi. Tra gli altri, nel suo lettore di MiniDisc troviamo Lovin’ Spoonful, Red Hot Chili Peppers, Gorillaz, Beck, Creedence Clearwater Revival, Beach Boys, Carla Thomas, Otis Redding. – Anonimo
L’uccello che girava le viti del mondo

In un sobborgo di Tokyo il giovane Okada Toru ha appena lasciato volontariamente il suo lavoro e si dedica alle faccende di casa. Due episodi apparentemente insignificanti riescono tuttavia a rovesciare la sua vita tranquilla: la scomparsa del suo gatto e la telefonata anonima di una donna dalla voce sensuale. Toru si accorgerà presto che oltre al gatto, a cui la moglie Kumiko è molto affezionata, dovrà cercare Kumiko stessa. Lo spazio limitato del suo quotidiano diventerà il teatro di una ricerca in cui sogni, ricordi e realtà si confondono e che lo porterà a incontrare personaggi sempre più strani: dalla prostituta psicotica alla sedicenne morbosa, dal politico diabolico al vecchio e misterioso veterano di guerra. A poco a poco Toru dovrà risolvere i conflitti della sua vita passata di cui nemmeno sospettava l’esistenza. Un intrigante romanzo che illumina quelle zone d’ombra in cui ognuno nasconde segreti e fragilità.
Opinioni:
«”Vorrei dieci minuti del tuo tempo”, disse senza preamboli una voce di donna. Io sono piuttosto bravo a riconoscere le persone dalla voce, quella lí però non l’avevo mai sentita.» – LaFeltrinelli
L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio

A Nagoya abitano cinque ragazzi, tre maschi e due femmine, che tra i sedici e i vent’anni vivono la più perfetta e pura delle amicizie. Almeno fino al secondo anno di università, quando uno di loro, Tazaki Tsukuru, riceve una telefonata dagli altri: non deve più cercarli. Da quel giorno, senza nessuna spiegazione, non li vedrà mai più: non ci saranno mai più ore e ore passate a parlare di tutto e a confidarsi ogni cosa, mai più pomeriggi ad ascoltare la splendida Shiro suonare Liszt, mai più Tsukuru avrà qualcuno di cui potersi fidare. Il dolore è cosi lacerante che nel cuore del ragazzo si spalanca un abisso che solo il desiderio di morire è in grado di colmare. Dopo sei mesi trascorsi praticamente senza mangiare né uscire di casa, nelle tenebre di un’infelicità senza desideri, Tzukuru torna faticosamente alla vita ma scopre di essere cambiato. Non solo nel fisico – più magro, dai lineamenti più duri e taglienti – ma anche, soprattutto, nell’animo. Ancora oggi, quando ormai ha trentasei anni, continua a vivere con l’ombra di quel rifiuto che lo accompagna sempre, come una musica che resta sospesa nell’aria anche quando non c’è più nessuno a suonarla. L’incontro con Sara, che intuisce l’inquietudine nascosta dietro l’apparente ordinarietà di Tsukuru, sarà l’occasione per rispondere a quelle domande che per sedici anni l’hanno ossessionato ma che non ha mai avuto il coraggio di affrontare.
Dance dance dance

È un giorno di marzo, al Dolphin Hotel di Sapporo, A. D. 1983. Alla radio suonano gli Human League. E poi Fleetwood Mac, Abba, Bee Gees, Eagles… Uno strano mondo, dove tutto – o quasi – si può comprare. Cosi, per chi non ha voluto, o saputo, cogliere l’attimo e tuffarsi nell’ingranaggio, le strade che rimangono sono tutte un po’ tortuose. Il protagonista, un giornalista freelance costretto dalle circostanze a improvvisarsi detective, si muove tra cadaveri veri e presunti attraverso una Tokyo iperrealistica e notturna, una Sapporo resa ovattata da una nevicata perenne e la tranquillità illusoria dell’antica cittadina di Hakone. Una giovane ragazza dotata di poteri paranormali lo accompagna nella sua ricerca. Ma troviamo anche una receptionist troppo nervosa, un attore dal fascino irresistibile, un poeta con un braccio solo; e un salotto, a Honolulu, dove sei scheletri guardano la televisione. Esiste un collegamento fra tutte queste cose, un senso anche per chi ha perso l’orientamento. L’unico modo per trovarlo è non avere troppa paura, e un passo dopo l’altro continuare a danzare.
Kafka on the Shore: The enchanting classic of Japanese fiction in a new hardback gift edition

A beautifully packaged hardback edition of Haruki Murakami’s mesmerizingly surreal classic, now with a new introduction by the author Kafka Tamura runs away from home at fifteen, under the shadow of his father’s dark prophesy. The aging Nakata, tracker of lost cats, who never recovered from a bizarre childhood affliction, finds his pleasantly simplified life suddenly turned upside down. As their parallel odysseys unravel, cats converse with people; fish tumble from the sky; a ghost-like pimp deploys a Hegel-spouting girl of the night; a forest harbours soldiers apparently un-aged since World War II. There is a savage killing, but the identity of both victim and killer is a riddle – one of many which combine to create an elegant and dreamlike masterpiece. ‘Wonderful… Magical and outlandish’ Daily Mail ‘Hypnotic, spellbinding’ The Times ‘Cool, fluent and addictive’ Daily Telegraph
A chi consiglio di leggere Murakami?
Consiglio di leggere Murakami a coloro che stanno cercando una lettura “all’avanguardia”, che possa stupirli e mettere a dura prova il loro punto di vista personale.
Se state cercando un romanzo che siano l’anello mancante tra realtà e fantasia, pieno di simbolismo (non per forza legato alla cultura giapponese) e che fa riflettere in modo indiretto su temi importanti della vita di tutti i giorni, allora questi libri non potranno che lasciare un segno e accrescere la vostra visione del mondo uno scalino più in alto di prima.
Murakami con quale libro iniziare
Con quale libro iniziare a leggere Murakami?
Una risposta che spesso fa la differenza tra chi diventa Fan, e chi chi chiude per sempre con l’autore.
Personalmente vi consiglio di iniziare con “Norwegian wood”, libro tanto acclamato quanto criticato dai suoi fan perché non rispecchia al 100% lo stile narrativo dell’autore.
Credo però che proprio per questo il passaggio dal “non Murakami” al “Murakami” potrebbe essere meno ostico.
Il racconto è una sorta di viaggio introspettivo che l’autore percorre di tutta la sua vita.
Capirai cosa intendo con “viaggio introspettivo” ascoltando silvia leggere il libro nel video in cima alla pagina.
Se invece state cercando un romanzo iconico dello stile di scrittura di Murakami, quindi surreale e onirico allora vi consiglio di leggere “Kafka sulla spiaggia” o “L’uccello che girava le viti del mondo”.
Kafka sulla spiaggia

dalla recensione di Wuz.it Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l’ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti allo stesso luogo, Takamatsu, nel Sud del Giappone. Il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre, uno scultore geniale e satanico, e dalla sua profezia, che riecheggia quella di Edipo. Il vecchio, Nakata, fugge invece dalla scena di un delitto sconvolgente nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà. Abbandonata la sua vita tranquilla e fantastica, fatta di piccole abitudini quotidiane e rallegrata da animate conversazioni con i gatti, dei quali parla e capisce la lingua, parte per il Sud. Nel corso del viaggio, Nakata scopre di essere chiamato a svolgere un compito, anche a prezzo della propria vita. Seguendo percorsi paralleli, che non tarderanno a sovrapporsi, il vecchio e il ragazzo avanzano nella nebbia dell’incomprensibile schivando numerosi ostacoli, ognuno proteso verso un obiettivo che ignora ma che rappresenterà il compimento del proprio destino. Diversi personaggi affiancano i due protagonisti: Hoshino, un giovane camionista di irresistibile simpatia; l’affascinante signora Saeki, ferma nel ricordo di un passato lontano; Òshima, l’androgino custode di una biblioteca; una splendida prostituta che fa sesso citando Hegel; e poi i gatti, che sovente rubano la scena agli umani. E infine Kafka. “Uno spirito solitario che vaga lungo la riva dell’assurdo”.
Opinioni:
Ci sono scrittori che restano giovani tutta la vita. Murakami ha quasi raggiunto i sessant’anni e su di lui si può tagliare perfettamente questo abito mentale: la gioventù. Straordinariamente giovane è il suo sguardo, giovani le sue parole (che noi leggiamo nella bella traduzione di Giorgio Amitrano), infantili certe sensazioni irreali, adolescenziali i suoi sogni. Il contenitore di tutto è una mente adulta che mescola la capacità di immaginare con quella di vedere la realtà e che racconta le sue storie con una limpidezza rarissima. – Anonimo
«Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso. Per evitarlo cambi l’andatura. E il vento cambia andatura, per seguirti meglio. Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo. Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra con il dio della morte prima dell’alba. Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te. È qualcosa che hai dentro. Quel vento sei tu. Perciò l’unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia.» – LaFeltrinelli
L’uccello che girava le viti del mondo

In un sobborgo di Tokyo il giovane Okada Toru ha appena lasciato volontariamente il suo lavoro e si dedica alle faccende di casa. Due episodi apparentemente insignificanti riescono tuttavia a rovesciare la sua vita tranquilla: la scomparsa del suo gatto e la telefonata anonima di una donna dalla voce sensuale. Toru si accorgerà presto che oltre al gatto, a cui la moglie Kumiko è molto affezionata, dovrà cercare Kumiko stessa. Lo spazio limitato del suo quotidiano diventerà il teatro di una ricerca in cui sogni, ricordi e realtà si confondono e che lo porterà a incontrare personaggi sempre più strani: dalla prostituta psicotica alla sedicenne morbosa, dal politico diabolico al vecchio e misterioso veterano di guerra. A poco a poco Toru dovrà risolvere i conflitti della sua vita passata di cui nemmeno sospettava l’esistenza. Un intrigante romanzo che illumina quelle zone d’ombra in cui ognuno nasconde segreti e fragilità.
Opinioni:
«”Vorrei dieci minuti del tuo tempo”, disse senza preamboli una voce di donna. Io sono piuttosto bravo a riconoscere le persone dalla voce, quella lí però non l’avevo mai sentita.» – LaFeltrinelli
Sono romanzi senza una fine precisa, estremamente coinvolgenti, dai quali ognuno trarrà un significato più profondo di quello apparente.
Qual è il miglior libro di Murakami?
Siamo giunti alla fine, spero di essere stata abbastanza esaustiva e di avervi tolto qualche dubbio sulla possibilità o meno di leggere uno o più libri di Murakami.
Se volete recensioni specifiche di qualche autore, genere o libri che vi piacerebbe leggere, lasciatemi un commento qui sotto.
Se sei un lettore o una lettrice sempre in cerca di ispirazione, iscriviti al canale e attiva la campanella per rimanere sempre aggiornato sulle ultime pubblicazioni.
Acquistando dai nostri link contribuirai a sostenere questo progetto, perché amazon ci darà una piccola percentuale.
È tempo di passare a te la palla.
Hai già avuto il piacere di leggere i libri di Murakami?
Il tuo contributo è sempre importante.
Facci sapere qual è il tuo libro di Murakami consigliato e candidati per entrare nella nostra redazione, abbiamo sempre bisogno di nuovi lettori appassionati!
Tu come hai risposto alla domanda “con quale libro iniziare con Murakami”?
Lascia un commento con il tuo parere sui libri di Murakami e se non l’hai già fatto iscriviti al canale youtube del Progetto Migliori Libri.
Buona Lettura!
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.