Per comprendere a pieni i testi all’interno dei libri di Ungaretti sia necessario fare il punto sul suo vissuto e sulla sua esperienza di vita.
Ungaretti è uno dei migliori e più influenti scrittori e letterati del Novecento, insieme a Saba e Montale.
Nasce a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, in un periodo storico quindi ricco di stravolgimenti ed eventi significativi, sia storici che politici che culturali.
Ungaretti infatti combatte nella Prima Guerra Mondiale, inizialmente parte come interventista, poi però prende coscenza che la guerra è un tormento.
Questo periodo della sua vita sarà fondamentale per il primo dei libri di Ungaretti, L’allegria, una raccolta di poesie scritte al fronte.
L’allegria
L’allegria (Mondadori) (Mondadori poesia)
Lo stile di queste poesie è inconfondibile: dirette ed esplicite. Il simbolismo c’è ma è poco accentuato. In questo libro Ungaretti riporta data e indicazioni del luogo in cui la poesia stessa è stata scritta. Questa scelta è data dal fatto che Ungaretti vuole ancorare i suoi scritti al vissuto concreto, attribuendo alle sue liriche una valenza esistenziale.
Questa scelta acquista un senso ancora maggiore se pensiamo che Ungaretti, mentre sta scrivendo, si trova appunto in trincea e quindi in un luogo e in un momento tragico, di morte e smarrimento.
Un altro carattere si cui è bene riflettere dei primi libri di Ungaretti è la mancanza di punteggiatura, i testi sono una sorta di fiume in piena di pensieri che poi vengo riportati su carta. Poche parole, ma dirette e ricche di significato.
Basti pensare alle due poesie più famose che è possibile trovare all’interno di questo libro:
Mattina
Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917
M’illumino
d’immenso
Soldati
Bosco di Courton luglio 1918
Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie
Sono sincera nel dirvi che ho comprato la versione cartacea solo per poter dire di avere queste due poesie nero su bianco sulla mia personale libreria!
Negli libri successivi Ungaretti torna ad uno stile più classico di scrittura, con simbolismi più accentuati, una ricercatezza nello scrivere petrarchesca, orientata ad una poesia preziosa e sublime. Torna quindi la punteggiatura e lo stile di scrittura è molto meno diretto e ricco di simbolismo di “corrispondenze”.
Quali libri di Ungaretti è necessario avere?
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Vita d’un uomo
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Vita d’un uomo. 106 poesie (1914-1960)
“Il solo innovatore, o liberatore, nella catena dei poeti moderni è stato proprio Ungaretti. In questo senso si può dire che tutti sono, o siamo, usciti dal pastrano di Ungaretti” ha scritto Gianfranco Contini. Uscita nel 1966, con l’autorizzazione dell’autore, questa antologia, che porta lo stesso titolo scelto da Ungaretti per la pubblicazione della propria opera complessiva, rappresenta una preziosa sintesi del suo intero percorso poetico attraverso tutte le raccolte: “L’allegria”, “Sentimento del tempo”, “Il dolore”, “La terra promessa”, “Un grido e paesaggi”, “Il taccuino del vecchio”.
Il porto sepolto
«La nuova pubblicazione della raccolta “Il porto sepolto” nell’edizione di Udine del dicembre 1916, allora stampata presso lo Stabilimento Tipografico Friulano, a cento anni dalla sua comparsa, oggi con la traduzione in lingua friulana ad opera di Luca De Clara, è innanzitutto un omaggio a Giuseppe Ungaretti, alla rilevanza del suo libro, all’importanza delle 32 poesie, per lo più brevi, scritte su piccoli foglietti di carta durante i momenti di pausa dai combattimenti ed edite con la guerra ancora in corso, destinate a dare nuovo indirizzo alla poesia italiana contemporanea. Pubblicate grazie all’interessamento di Ettore Serra che confesserà: “… Per leggere taluni dei sui versi lassù dimenticati, facevamo insieme la strada dalla filanda di Sdraussina a San Martino, oltrepassando il cavalcavia della strada ferrata e seguendo l’erta sassosa e nuda. Fu allora ch’io decisi di essere l’editore di Ungaretti”.» (Enrico Folisi)
Lettere a Bruna
Estate 1966. Il quasi ottantene Ungaretti è in Brasile per una serie di conferenze. Una giovane di origine italiana, Bruna Bianco, gli consegna alcune poesie. Ha inizio così una relazione che sarà punteggiata da un fittissimo scambio epistolare. Le quasi 400 lettere di Ungaretti, che la destinataria ha gelosamente custodito per cinquant’anni insieme ai regali, vengono oggi rese pubbliche. L’amore impetuoso e travolgente, riaccende nel poeta la voglia di cantare e dà avvio a una nuova stagione creativa.
Pianto di pietra. La Grande Guerra di Giuseppe Ungaretti
Il volume ricostruisce, con dettaglio quasi quotidiano, l’esperienza di Giuseppe Ungaretti, soldato nella Prima Guerra Mondiale. Nessuna biografia del poeta si era mai addentrata tanto nel grumo oscuro e fitto della sua esperienza bellica. Qui,finalmente, un attentissimo e inedito lavoro di ricerca permette di offrire una pressoché completa narrazione della vita del poeta, nel periodo fondamentale per la sua formazione umana e letteraria. Scopriamo allora che Ungaretti per più di tre anni ha fatto la guerra di trincea, sempre in prima linea, sempre da soldato semplice, prendendo parte a numerosi assalti, vivendo e subendo le cose atroci della prima guerra moderna. Conosciamo quindi la fragilità dell’uomo il desiderio di annullarsi per recuperare le forze, ormai esaurite nei combattimenti. Ripercorriamo la genesi delle singole poesie di Ungaretti, che prendono forma da un vissuto reale, dal dato puramente biografico. Il volume offre infine la guida per un itinerario storico letterario, tra i luoghi di Ungaretti, proprio su quello che era il fronte del Carso.
L’allegria (Mondadori) (Mondadori poesia)
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