Oggi ci rechiamo nel paese della Tour Eiffel per elencare insieme i ? migliori scrittori francesi contemporanei da leggere.
Continua il tour degli scrittori contemporanei e dopo aver visto scrittori e scrittrici italiane, e scrittori inglesi contemporanei, è finalmente giunto il momento di partire per la Francia!
Migliori Scrittori Francesi Contemporanei
Vediamo un elenco dei migliori scrittori francesi contemporanei.
Michel Houellebecq
Michel Houellebecq è un autore francese, noto per i suoi romanzi, poesie e saggi, nonché attore, regista e cantante occasionale. Il suo primo libro è stato un saggio biografico sullo scrittore horror H. P. Lovecraft. Houellebecq ha pubblicato il suo primo romanzo, Whatever, nel 1994.
Interventi
“Anche se non voglio essere un ‘artista impegnato’, ho cercato in questi testi di persuadere i miei lettori della validità dei miei punti di vista, qualche volta sul piano politico, ma più spesso su diversi ‘temi sociali’ e sul dibattito letterario. Con questo libro non prometto assolutamente di smettere di pensare, ma almeno di smetterla di comunicare i miei pensieri e le mie opinioni, tranne in eventuali casi di grave emergenza morale. Ho cercato di classificare questi ‘interventi’ in ordine cronologico, per quanto ricordassi delle date. L’esistenza almeno apparente del tempo è sempre stata una grande fonte di fastidio per me; ma ci siamo abituati a vedere le cose in questi termini. Per questa volta, quindi, mi adatto.”
Opinioni:
Michel Houellebecq torna a riflettere – in modo dissacrante, corrosivo, controcorrente – sul mondo. – LaFeltrinelli
Lo scopo della festa è di farci dimenticare che siamo solitari, miserabili e destinati a morire. In altre parole, di trasformarci in animali. – Anonimo
Annientare
«Avremmo avuto bisogno di meravigliose menzogne.» Bruno Juge è un politico di lungo corso, ministro dell’Economia e uno degli uomini più potenti della scena politica francese che si avvia alle prossime elezioni presidenziali. Ma è anche un uomo solo. Sua moglie lo ha tradito ed esposto a uno scandalo pubblico. Paul Raison è uno dei più stretti consiglieri di Bruno, solo come lui, separato in casa nell’indifferenza della moglie Prudence, fervente ecologista e vegana. Quando un attacco informatico diffonde in rete una serie di violenti video che colpiscono il governo e la stessa persona di Bruno Juge, Paul viene chiamato a collaborare alle indagini della Direzione generale per la sicurezza interna, che suo padre aveva diretto. Mentre difende il paese da pericolosi terroristi digitali, Paul deve affrontare anche i nodi irrisolti della sua famiglia: la fragilità dell’anziano padre, che è disposto a proteggere fino in fondo, il rapporto intenso con la sorella Cécile, contraria a ogni forma di edonismo, la distanza dal fratello minore Aurélien, un artistoide un po’ spiantato. In questa ricerca, a sorpresa, ritrova in Prudence, oltre l’apparente freddezza e distanza, un mondo segreto che ha resistito a tutto.
Opinioni:
Michel Houellebecq torna a raccontare il nostro tempo con un romanzo impetuoso e fluviale, ancorandoci alla storia di un uomo, Paul Raison, che, di fronte a una minaccia più grande di lui, tenta di ricomporre i pezzi disallineati della propria vita, e si trova a guardare a Prudence, un amore perduto eppure in qualche modo presente, come all’unica isola protetta di una civiltà in pericolo. Dando vita a una storia d’amore fra le più belle e tormentate della sua letteratura. – LaFeltrinelli
Una lettura che spinge a indagare il nostro tempo e l’animo umano, e che proprio sul finire infonde un inatteso senso di pace: confortante da trovare in un romanzo che, in fin dei conti, mette davanti ad alcune delle situazioni più dure della vita. – Carla De Rosa per Maremosso
Anéantir: Roman
Le particelle elementari
Le particelle elementari sono i costituenti più semplici della materia: ed è in esse che Michel Djerzinski, biologo molecolare vicino al premio Nobel, cerca il significato di una vita che gli sfugge. Ha quarant’anni, è figlio di una hippie che lo ha abbandonato per fuggire in California, e la sua esistenza dedicata agli studi scientifici lo ha portato all’isolamento e all’impermeabilità a qualunque emozione. Il suo sogno è clonare gli esseri umani per assicurare loro un futuro di immortalità e perfezione. Michel ha un fratellastro, Bruno, il cui destino non potrebbe essere più diverso: insegnante di lettere, razzista, ossessionato dal sesso e per questo costretto a entrare e uscire dalle cliniche psichiatriche. Sia la morbosità patologica di Bruno sia l’asettica razionalità di Michel sono il risultato dell’ambiente che li circonda: un mondo fatto di solitudini e dominato dal caso, in cui i desideri sembrano scaturire dagli spot pubblicitari. Due vite parallele destinate a incontrarsi attraverso relazioni familiari e sentimentali sfuggenti, un romanzo che racconta in modo esemplare la società contemporanea nella sua ricerca, affatto scontata, di un vero amore.
Bussola
Parlami di battaglie, di re e di elefanti
13 maggio 1506: Michelangelo sbarca a Costantinopoli, da cinquant’anni capitale dell’impero turco. Ha lasciato Roma, irritato con papa Giulio II che gli preferisce altri artisti, per accettare l’invito del sultano Bayazid il Giusto, che gli offre un compito e una sfida: disegnare un ponte che unisca le rive del Bosforo. Lo stesso progetto era stato affidato vent’anni prima a Leonardo da Vinci, e Michelangelo trova irresistibile la prospettiva di riuscire là dove il rivale ha fallito. Il fascino della città d’oro e di spezie lo avvolge e lo ammalia fin da subito: e tra paggi, schiavi, soldati, elefanti, scimmie, taverne oscure e freschi cortili si fanno avanti due figure ambigue e incantevoli che avvincono l’artista con il potere della danza, del canto, della poesia. Sempre in bilico tra invenzione e ricostruzione storica, questo romanzo è il racconto di un sogno: quello dell’incontro – possibile e mancato – fra il genio del Rinascimento e la magia dell’Oriente.
Opinioni:
Il racconto di un sogno: quello dell’incontro – possibile e mancato – fra il genio del Rinascimento e la magia dell’Oriente. – LaFeltrinelli
Il Banchetto annuale della Confraternita dei becchini
Signori bambini
Recuperando la verve deliziosa e stralunata delle sue storie per l’infanzia, senza rinunciare al senso dell’intreccio narrativo, Pennac riemerge dal turbinante mondo della tribù Malaussène trasferendone tutta la vivacità e la tenerezza in questo romanzo. Durante una delle sue lezioni Monsieur Craistang, professore di francese, dà ai suoi allievi per punizione un tema per il giorno seguente: “una mattina ti svegli e ti accorgi di essere diventato adulto. Vai in camera dei tuoi genitori e scopri che sono tornati bambini. Racconta il seguito”. Da questo spunto decolla un’avventura quasi disneyana in piena Belleville, intrappolata in tutte le contraddizioni della nostra difficile contemporaneità.
Ernest e Celestine
La tenerissima storia dell’improbabile amicizia tra un grande e possente orso e un’impertinente topina pittrice. Due personaggi bizzarri e dolcissimi, le situazioni comiche, il generale sovvertimento delle regole e la forza di un sentimento che sconfigge ogni pregiudizio… Età di lettura: da 7 anni.
Diario di scuola
L’autore affronta il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni. In verità dicendo “alunni” si dice qualcosa di troppo vago: qui è in gioco il punto di vista degli “sfaticati”, dei “fannulloni”, degli “scavezzacollo”, dei “marioli”, dei “cattivi soggetti”, insomma di quelli che vanno male a scuola. Pennac, ex scaldabanco lui stesso, studia questa figura popolare e ampiamente diffusa dandogli nobiltà, restituendogli anche il peso d’angoscia e di dolore che gli appartiene. Il libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, sulle universali disfunzioni dell’istituto scolastico, sul ruolo dei genitori e della famiglia, sulla devastazione introdotta dal giovanilismo, sul ruolo della televisione e di tutte le declinazioni dei media contemporanei. E da questo rovistare nel “mal di scuola” che attraversa con vitalissima continuità i vagabondaggi narrativi di Pennac vediamo anche spuntare una non mai sedata sete di sapere e d’imparare che contrariamente ai più triti luoghi comuni, anima i giovani di oggi come quelli di ieri. Con la solita verve, l’autore della saga dei Malaussène movimenta riflessioni e affondi teorici con episodi buffi o toccanti, e colloca la nozione di amore, così ferocemente avversata, al centro della relazione pedagogica.
Opinioni:
Scelto da IBS per la Libreria ideale scoprire che anche Pennac è stato uno “scaldabanco” con scarso rendimento scolastico, è un sollievo. E ci fa vedere le difficoltà dei figli o dei nipoti in modo del tutto diverso. – LaFeltrinelli
Come un romanzo
È proprio attraverso l’analisi del comportamento, di come giorno dopo giorno interagiamo con l’oggetto libro e i suoi contenuti, che Pennac riesce a dimostrare alcune storture dell’educazione non solo scolastica, ma anche familiare. Laddove, normalmente, la lettura viene presentata come dovere, Pennac la pone invece come diritto e di tali diritti arriva a offrire il decalogo. Piena libertà dunque nell’approccio individuale alla lettura perché «le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere»
Opinioni:
«Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.» – LaFeltrinelli
Tous les hommes n’habitent pas le monde de la même façon: Roman
Une vie francaise
Non stiamo tutti al mondo nello stesso modo
Parfois je ris tout seul
HHhH
Praga, 27 maggio 1942. Il Protettore nazista di Boemia e Moravia Reinhard Heydrich – la bestia bionda, braccio destro di Himmler, e ideatore della soluzione finale – viene colpito da un attentato che portera, alcuni giorni dopo, alla sua morte. I responsabili sono Jozef Gabcˇik e Jan Kubiš, soldati dell’esercito cecoslovacco in esilio a Londra, addestrati per paracadutarsi nel Protettorato e assassinare proprio il “macellaio di Praga” in quella che in codice e conosciuta come Operazione Antropoide. Gabcˇik e Kubiš, il primo slovacco e il secondo ceco, sono stati scelti per una missione disperata che potrebbe infliggere un duro colpo al potere nazista eliminando quello che le stesse SS chiamavano HHhH (Himmlers Hirn heisst Heydrich) che in tedesco significa “il cervello di Himmler si chiama Heydrich”, riconoscendo cosi la sua grande intelligenza, ferocia e influenza: dopo mesi di preparazione, per il gruppo di patrioti guidati in pari misura da coraggio e incoscienza, e giunto il momento di entrare in azione.
Opinioni:
Laurent Binet racconta uno degli episodi decisivi della seconda guerra mondiale in un appassionante romanzo storico che riflette sul potere della letteratura nel dare forma alla storia. – LaFeltrinelli
“HHhH” è un libro incredibile… uno dei migliori romanzi storici che abbia mai letto. – Bret Easton Ellis
Laurent Binet è uno scrittore prodigio. – Antonio D’Orrico, Sette – Corriere della Sera
La settima funzione del linguaggio
Il grande studioso Roland Barthes giace riverso per la strada, investito da un furgone della lavanderia, il 25 febbraio 1980, appena dopo un pranzo con François Mitterrand. L’ipotesi è che si tratti di un omicidio: negli ambienti intellettuali e politici, nessuno è al di sopra di ogni sospetto. È così che ha inizio la spericolata e avvincente ricerca della verità da parte del commissario Bayard, incaricato del caso, e di Simon, un giovane studente “reclutato” da Bayard per sfruttare le sue conoscenze nel mondo universitario. Insieme, incontreranno il presidente Giscard all’Eliseo, Foucault tra lezioni in aula e saune per omosessuali, Bernard-Henri Lévy alle prese con donne da sedurre e anziani colleghi da onorare, e si imbatteranno nei nuovi membri di una società segreta in cui, alla fine di ogni sfida, al perdente viene tagliato un dito. Seguendo la pista di un intrigo internazionale che vede affrontarsi spie bulgare, russe e giapponesi, Bayard e Simon arriveranno a Bologna, dove incroceranno Umberto Eco, Michelangelo Antonioni e Monica Vitti. Sfioreranno persino la bomba alla stazione, prima di partire di nuovo e attraversare l’Atlantico alla ricerca di un documento misterioso che potrebbe risolvere il caso. In pochi mesi, Simon viene trascinato in più avventure di quelle che avrebbe mai immaginato di affrontare in tutta la vita: come in un romanzo, più che in un romanzo.
Opinioni:
La settima funzione del linguaggio ci trascina in un vortice investigativo e letterario: un libro palpitante che gioca con la filosofia, la storia e i suoi protagonisti per regalarci un thriller mozzafiato. – LaFeltrinelli
Laurent Binet è un chiaro erede di Umberto Eco. Una delle letture più brillanti e divertenti dell’anno. – The Observer
Vivace, spericolato, intelligente. – The Times
Un colpo di genio. – The Financial Times
Un romanzo da non perdere. – L’Express
Il fil rouge del libro è l’ironia, più spesso lo sberleffo, perché qui tutto è sopra le righe, le scene gialle sono pulp e la realtà è “aumentata”. – Sara Ricotta Voza, Tuttolibri – La Stampa
Binet […] costruisce un documentato, complesso divertissement, strizzando l’occhio agli amanti di Eco e del suo Nome della rosa – Lara Crinò, il Venerdì – la Repubblica
Civilizzazioni
1492: Cristoforo Colombo non scopre l’America ma viene fatto prigioniero a Cuba, e il futuro non gli promette nulla di buono. 1531: gli Inca invadono l’Europa. In un romanzo di amori, conquiste, battaglie, tradimenti, tesori, Laurent Binet capovolge la storia delle scoperte: il re degli Inca Atahualpa sbarca nell’Europa di Carlo V, della riforma luterana e dell’Inquisizione, della nascita del capitalismo e della rivoluzione della stampa. Da Cuzco a Firenze, Atahualpa si allea con Lorenzo de’ Medici e si mostra molto abile nel conquistare il favore dei popoli oppressi, garantendo libertà di culto, un’equa redistribuzione delle ricchezze, un mondo con meno tasse. Il nuovo conquistatore guarda però con sospetto alle stranezze e alle contraddizioni degli europei, uomini vestiti in modo sorprendentemente misero, che combattono tra loro per un uomo crocifisso e vietano la poligamia, ma non rinunciano alle amanti. Laurent Binet sfida i generi letterari con una trama che ribalta la storia che conosciamo: cosa sarebbe successo se fossimo stati noi, gli europei, il nuovo mondo da scoprire e conquistare? Un romanzo su un passato immaginario che somiglia, in modo inequivocabile e inquietante, al nostro presente.
Opinioni:
Vincitore Gran Prix du Roman de la Academie francaise. – LaFeltrinelli
Cosa sarebbe successo se fossimo stati noi, gli europei, il nuovo mondo da scoprire e conquistare? Dopo La settima funzione del linguaggio, Laurent Binet cambia completamente ambientazione, genere e stile, e ci consegna un’irresistibile epopea storica che ironizza sull’insensatezza delle guerre di religione, sui giochi di potere a scapito delle esigenze dei più poveri, sul perbenismo di chi si scandalizza di fronte alla nudità ma coltiva un complesso sistema di amanti. – LaFeltrinelli
Hhhh: roman
Il gran mondo
Beirut, 1948. Louis Pelletier e sua moglie Angèle sono emigrati da molti anni in Libano e hanno avuto quattro figli. Negli anni Venti Louis ha acquistato un modesto saponificio trasformandolo nel “fiore all’occhiello dell’industria libanese” e ne va enormemente fiero. Il figlio primogenito Jean, detto Bouboule, ventisette anni, è un uomo senza ambizioni, succube della terribile moglie Geneviève, con la quale si è trasferito a Parigi deludendo le aspettative del padre che l’avrebbe voluto alla direzione del suo impero. Il secondogenito, l’intraprendente François, sogna di fare il giornalista. Partito per Parigi, riesce a farsi assumere nella redazione di cronaca del giornale più popolare del momento. Nella capitale francese arriverà anche la figlia più giovane, Hélène, fragile e ribelle che entrerà in un giro di persone poco raccomandabili. Diversamente, il terzogenito Étienne, un sensibile “idealista senza ideali”, decide di seguire il suo amante, un militare in missione in Indocina, e si stabilisce a Saigon dove si scontrerà con una durissima realtà. Mentre i genitori rimangono soli e ignari a Beirut, in un’epoca in cui tutto sembra possibile e non lo è affatto, i figli devono fare i conti con amare delusioni e le conseguenze delle loro azioni, finché il passato irrompe nelle loro vite con il suo pesante bagaglio di inconfessati segreti. Drammatico e vitale, ironico e feroce, Il gran mondo è un’appassionante saga familiare e uno straordinario romanzo d’avventura dal ritmo inarrestabile. L’autore mescola sapientemente storie d’amore, una serie di omicidi, il profumo dell’esotismo, scandali politici e finanziari, malefatte dell’impero coloniale con colpi di scena fino all’ultima pagina. Con Il gran mondo Pierre Lemaitre prosegue la sua opera letteraria dedicata al Ventesimo secolo, inaugurando una nuova trilogia dedicata agli “anni gloriosi” del secondo dopoguerra.
Opinioni:
Con Il gran mondo Pierre Lemaitre prosegue la sua opera letteraria dedicata al Ventesimo secolo, inaugurando una nuova trilogia dedicata agli “anni gloriosi” del secondo dopoguerra. – LaFeltrinelli
Le grand monde: roman
Quattro indagini per il Commissario Camille Verhoeven: Irène-Alex-Camille-Rosy & John
Una serie di crimini spaventosi. Un commissario fuori dal comune, indisciplinato ma dall’infallibile intuito. Una Parigi spenta d’ogni luce romantica, cupo teatro di mostruosi assassinii. Quattro romanzi ad altissima tensione.
Lo specchio delle nostre miserie
Aprile 1940. Louise ha trent’anni. Fa l’insegnante di scuola elementare a Parigi e il sabato dà una mano come cameriera al ristorante del signor Jules a Montmartre, dove non si parla d’altro che di quella ” drôle de guerre “, quella “strana guerra” scoppiata da pochi mesi con l’invasione tedesca in Polonia e che non si pensa possa realmente coinvolgere la Francia. Nessuno dunque ha previsto la catastrofe, men che meno Louise che finirà per ritrovarsi in mezzo alla strada, costretta alla fuga come milioni di altre persone in preda al panico in un paese sprofondato nel caos. Ed è proprio nel corso del drammatico esodo dalla capitale che lei potrà ricostruire la storia della sua vita e delle sue origini e scoprirà che questa guerra, proprio come tutte le altre, porta con sé un corteo grandioso e squallido di eroi e di mascalzoni. Segreti di famiglia, grandi personaggi, amori appassionati, colpi di scena, farsa e tragedia, avventure e sventure si avvicendano con rara potenza narrativa grazie a una scrittura magnifica e a una perfetta padronanza della trama.
Opinioni:
Lo specchio delle nostre miserie chiude la straordinaria trilogia inaugurata con Ci rivediamo lassù, Premio Goncourt nel 2013, e proseguita con I colori dell’incendio, confermando Pierre Lemaitre come uno dei grandi maestri della narrativa mondiale. – LaFeltrinelli
Et l’imagination prend feu
A Winter’s Promise: Christelle Dabos: 1
Dabos, C: Missing of Clairdelune, Lingua Inglese
The Storm of Echoes: The Mirror Visitor Book 4
Approfondisci leggendo i libri di Michel Houellebecq.
Mathias Énard
Mathias Énard è un romanziere francese. Ha studiato persiano e arabo e ha trascorso lunghi periodi in Medio Oriente. Vive a Barcellona da circa quindici anni, interrotto nel 2013 da una residenza di scrittura a Berlino.
Parlami di battaglie, di re e di elefanti
13 maggio 1506: Michelangelo sbarca a Costantinopoli, da cinquant’anni capitale dell’impero turco. Ha lasciato Roma, irritato con papa Giulio II che gli preferisce altri artisti, per accettare l’invito del sultano Bayazid il Giusto, che gli offre un compito e una sfida: disegnare un ponte che unisca le rive del Bosforo. Lo stesso progetto era stato affidato vent’anni prima a Leonardo da Vinci, e Michelangelo trova irresistibile la prospettiva di riuscire là dove il rivale ha fallito. Il fascino della città d’oro e di spezie lo avvolge e lo ammalia fin da subito: e tra paggi, schiavi, soldati, elefanti, scimmie, taverne oscure e freschi cortili si fanno avanti due figure ambigue e incantevoli che avvincono l’artista con il potere della danza, del canto, della poesia. Sempre in bilico tra invenzione e ricostruzione storica, questo romanzo è il racconto di un sogno: quello dell’incontro – possibile e mancato – fra il genio del Rinascimento e la magia dell’Oriente.
Opinioni:
Il racconto di un sogno: quello dell’incontro – possibile e mancato – fra il genio del Rinascimento e la magia dell’Oriente. – LaFeltrinelli
Approfondisci leggendo i libri di Mathias Énard.
Daniel Pennac
Daniel Pennac è uno scrittore francese. Ha ricevuto il Prix Renaudot nel 2007 per il suo saggio Chagrin d’école. Daniel Pennacchioni è il quarto e ultimo figlio di una famiglia corsa e provenzale.
Signori bambini
Recuperando la verve deliziosa e stralunata delle sue storie per l’infanzia, senza rinunciare al senso dell’intreccio narrativo, Pennac riemerge dal turbinante mondo della tribù Malaussène trasferendone tutta la vivacità e la tenerezza in questo romanzo. Durante una delle sue lezioni Monsieur Craistang, professore di francese, dà ai suoi allievi per punizione un tema per il giorno seguente: “una mattina ti svegli e ti accorgi di essere diventato adulto. Vai in camera dei tuoi genitori e scopri che sono tornati bambini. Racconta il seguito”. Da questo spunto decolla un’avventura quasi disneyana in piena Belleville, intrappolata in tutte le contraddizioni della nostra difficile contemporaneità.
Ernest e Celestine
La tenerissima storia dell’improbabile amicizia tra un grande e possente orso e un’impertinente topina pittrice. Due personaggi bizzarri e dolcissimi, le situazioni comiche, il generale sovvertimento delle regole e la forza di un sentimento che sconfigge ogni pregiudizio… Età di lettura: da 7 anni.
Diario di scuola
L’autore affronta il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni. In verità dicendo “alunni” si dice qualcosa di troppo vago: qui è in gioco il punto di vista degli “sfaticati”, dei “fannulloni”, degli “scavezzacollo”, dei “marioli”, dei “cattivi soggetti”, insomma di quelli che vanno male a scuola. Pennac, ex scaldabanco lui stesso, studia questa figura popolare e ampiamente diffusa dandogli nobiltà, restituendogli anche il peso d’angoscia e di dolore che gli appartiene. Il libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, sulle universali disfunzioni dell’istituto scolastico, sul ruolo dei genitori e della famiglia, sulla devastazione introdotta dal giovanilismo, sul ruolo della televisione e di tutte le declinazioni dei media contemporanei. E da questo rovistare nel “mal di scuola” che attraversa con vitalissima continuità i vagabondaggi narrativi di Pennac vediamo anche spuntare una non mai sedata sete di sapere e d’imparare che contrariamente ai più triti luoghi comuni, anima i giovani di oggi come quelli di ieri. Con la solita verve, l’autore della saga dei Malaussène movimenta riflessioni e affondi teorici con episodi buffi o toccanti, e colloca la nozione di amore, così ferocemente avversata, al centro della relazione pedagogica.
Opinioni:
Scelto da IBS per la Libreria ideale scoprire che anche Pennac è stato uno “scaldabanco” con scarso rendimento scolastico, è un sollievo. E ci fa vedere le difficoltà dei figli o dei nipoti in modo del tutto diverso. – LaFeltrinelli
Come un romanzo
È proprio attraverso l’analisi del comportamento, di come giorno dopo giorno interagiamo con l’oggetto libro e i suoi contenuti, che Pennac riesce a dimostrare alcune storture dell’educazione non solo scolastica, ma anche familiare. Laddove, normalmente, la lettura viene presentata come dovere, Pennac la pone invece come diritto e di tali diritti arriva a offrire il decalogo. Piena libertà dunque nell’approccio individuale alla lettura perché «le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere»
Opinioni:
«Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.» – LaFeltrinelli
Approfondisci leggendo i libri di Daniel Pennac.
Jean-Paul Dubois
Jean-Paul Dubois è un giornalista e autore francese. Ha vinto il Prix Goncourt nel 2019 per Tous les hommes n’habitent pas le monde de la même façon, un romanzo raccontato dalla prospettiva di un prigioniero che guarda indietro alla vita.
Tous les hommes n’habitent pas le monde de la même façon: Roman
Une vie francaise
Non stiamo tutti al mondo nello stesso modo
Approfondisci leggendo i libri di Jean-Paul Dubois.
Laurent Binet
Laurent Binet è uno scrittore francese e docente universitario. Il suo lavoro si concentra sulla scena politica moderna in Francia.
HHhH
Praga, 27 maggio 1942. Il Protettore nazista di Boemia e Moravia Reinhard Heydrich – la bestia bionda, braccio destro di Himmler, e ideatore della soluzione finale – viene colpito da un attentato che portera, alcuni giorni dopo, alla sua morte. I responsabili sono Jozef Gabcˇik e Jan Kubiš, soldati dell’esercito cecoslovacco in esilio a Londra, addestrati per paracadutarsi nel Protettorato e assassinare proprio il “macellaio di Praga” in quella che in codice e conosciuta come Operazione Antropoide. Gabcˇik e Kubiš, il primo slovacco e il secondo ceco, sono stati scelti per una missione disperata che potrebbe infliggere un duro colpo al potere nazista eliminando quello che le stesse SS chiamavano HHhH (Himmlers Hirn heisst Heydrich) che in tedesco significa “il cervello di Himmler si chiama Heydrich”, riconoscendo cosi la sua grande intelligenza, ferocia e influenza: dopo mesi di preparazione, per il gruppo di patrioti guidati in pari misura da coraggio e incoscienza, e giunto il momento di entrare in azione.
Opinioni:
Laurent Binet racconta uno degli episodi decisivi della seconda guerra mondiale in un appassionante romanzo storico che riflette sul potere della letteratura nel dare forma alla storia. – LaFeltrinelli
“HHhH” è un libro incredibile… uno dei migliori romanzi storici che abbia mai letto. – Bret Easton Ellis
Laurent Binet è uno scrittore prodigio. – Antonio D’Orrico, Sette – Corriere della Sera
La settima funzione del linguaggio
Il grande studioso Roland Barthes giace riverso per la strada, investito da un furgone della lavanderia, il 25 febbraio 1980, appena dopo un pranzo con François Mitterrand. L’ipotesi è che si tratti di un omicidio: negli ambienti intellettuali e politici, nessuno è al di sopra di ogni sospetto. È così che ha inizio la spericolata e avvincente ricerca della verità da parte del commissario Bayard, incaricato del caso, e di Simon, un giovane studente “reclutato” da Bayard per sfruttare le sue conoscenze nel mondo universitario. Insieme, incontreranno il presidente Giscard all’Eliseo, Foucault tra lezioni in aula e saune per omosessuali, Bernard-Henri Lévy alle prese con donne da sedurre e anziani colleghi da onorare, e si imbatteranno nei nuovi membri di una società segreta in cui, alla fine di ogni sfida, al perdente viene tagliato un dito. Seguendo la pista di un intrigo internazionale che vede affrontarsi spie bulgare, russe e giapponesi, Bayard e Simon arriveranno a Bologna, dove incroceranno Umberto Eco, Michelangelo Antonioni e Monica Vitti. Sfioreranno persino la bomba alla stazione, prima di partire di nuovo e attraversare l’Atlantico alla ricerca di un documento misterioso che potrebbe risolvere il caso. In pochi mesi, Simon viene trascinato in più avventure di quelle che avrebbe mai immaginato di affrontare in tutta la vita: come in un romanzo, più che in un romanzo.
Opinioni:
La settima funzione del linguaggio ci trascina in un vortice investigativo e letterario: un libro palpitante che gioca con la filosofia, la storia e i suoi protagonisti per regalarci un thriller mozzafiato. – LaFeltrinelli
Laurent Binet è un chiaro erede di Umberto Eco. Una delle letture più brillanti e divertenti dell’anno. – The Observer
Vivace, spericolato, intelligente. – The Times
Un colpo di genio. – The Financial Times
Un romanzo da non perdere. – L’Express
Il fil rouge del libro è l’ironia, più spesso lo sberleffo, perché qui tutto è sopra le righe, le scene gialle sono pulp e la realtà è “aumentata”. – Sara Ricotta Voza, Tuttolibri – La Stampa
Binet […] costruisce un documentato, complesso divertissement, strizzando l’occhio agli amanti di Eco e del suo Nome della rosa – Lara Crinò, il Venerdì – la Repubblica
Civilizzazioni
1492: Cristoforo Colombo non scopre l’America ma viene fatto prigioniero a Cuba, e il futuro non gli promette nulla di buono. 1531: gli Inca invadono l’Europa. In un romanzo di amori, conquiste, battaglie, tradimenti, tesori, Laurent Binet capovolge la storia delle scoperte: il re degli Inca Atahualpa sbarca nell’Europa di Carlo V, della riforma luterana e dell’Inquisizione, della nascita del capitalismo e della rivoluzione della stampa. Da Cuzco a Firenze, Atahualpa si allea con Lorenzo de’ Medici e si mostra molto abile nel conquistare il favore dei popoli oppressi, garantendo libertà di culto, un’equa redistribuzione delle ricchezze, un mondo con meno tasse. Il nuovo conquistatore guarda però con sospetto alle stranezze e alle contraddizioni degli europei, uomini vestiti in modo sorprendentemente misero, che combattono tra loro per un uomo crocifisso e vietano la poligamia, ma non rinunciano alle amanti. Laurent Binet sfida i generi letterari con una trama che ribalta la storia che conosciamo: cosa sarebbe successo se fossimo stati noi, gli europei, il nuovo mondo da scoprire e conquistare? Un romanzo su un passato immaginario che somiglia, in modo inequivocabile e inquietante, al nostro presente.
Opinioni:
Vincitore Gran Prix du Roman de la Academie francaise. – LaFeltrinelli
Cosa sarebbe successo se fossimo stati noi, gli europei, il nuovo mondo da scoprire e conquistare? Dopo La settima funzione del linguaggio, Laurent Binet cambia completamente ambientazione, genere e stile, e ci consegna un’irresistibile epopea storica che ironizza sull’insensatezza delle guerre di religione, sui giochi di potere a scapito delle esigenze dei più poveri, sul perbenismo di chi si scandalizza di fronte alla nudità ma coltiva un complesso sistema di amanti. – LaFeltrinelli
Approfondisci leggendo i libri di Laurent Binet.
Pierre Lemaitre
Pierre Lemaitre è un autore francese vincitore del Prix Goncourt e uno sceneggiatore, noto a livello internazionale per i romanzi gialli con il personaggio immaginario del comandante Camille Verhœven.
Il gran mondo
Beirut, 1948. Louis Pelletier e sua moglie Angèle sono emigrati da molti anni in Libano e hanno avuto quattro figli. Negli anni Venti Louis ha acquistato un modesto saponificio trasformandolo nel “fiore all’occhiello dell’industria libanese” e ne va enormemente fiero. Il figlio primogenito Jean, detto Bouboule, ventisette anni, è un uomo senza ambizioni, succube della terribile moglie Geneviève, con la quale si è trasferito a Parigi deludendo le aspettative del padre che l’avrebbe voluto alla direzione del suo impero. Il secondogenito, l’intraprendente François, sogna di fare il giornalista. Partito per Parigi, riesce a farsi assumere nella redazione di cronaca del giornale più popolare del momento. Nella capitale francese arriverà anche la figlia più giovane, Hélène, fragile e ribelle che entrerà in un giro di persone poco raccomandabili. Diversamente, il terzogenito Étienne, un sensibile “idealista senza ideali”, decide di seguire il suo amante, un militare in missione in Indocina, e si stabilisce a Saigon dove si scontrerà con una durissima realtà. Mentre i genitori rimangono soli e ignari a Beirut, in un’epoca in cui tutto sembra possibile e non lo è affatto, i figli devono fare i conti con amare delusioni e le conseguenze delle loro azioni, finché il passato irrompe nelle loro vite con il suo pesante bagaglio di inconfessati segreti. Drammatico e vitale, ironico e feroce, Il gran mondo è un’appassionante saga familiare e uno straordinario romanzo d’avventura dal ritmo inarrestabile. L’autore mescola sapientemente storie d’amore, una serie di omicidi, il profumo dell’esotismo, scandali politici e finanziari, malefatte dell’impero coloniale con colpi di scena fino all’ultima pagina. Con Il gran mondo Pierre Lemaitre prosegue la sua opera letteraria dedicata al Ventesimo secolo, inaugurando una nuova trilogia dedicata agli “anni gloriosi” del secondo dopoguerra.
Opinioni:
Con Il gran mondo Pierre Lemaitre prosegue la sua opera letteraria dedicata al Ventesimo secolo, inaugurando una nuova trilogia dedicata agli “anni gloriosi” del secondo dopoguerra. – LaFeltrinelli
Le grand monde: roman
Quattro indagini per il Commissario Camille Verhoeven: Irène-Alex-Camille-Rosy & John
Una serie di crimini spaventosi. Un commissario fuori dal comune, indisciplinato ma dall’infallibile intuito. Una Parigi spenta d’ogni luce romantica, cupo teatro di mostruosi assassinii. Quattro romanzi ad altissima tensione.
Lo specchio delle nostre miserie
Aprile 1940. Louise ha trent’anni. Fa l’insegnante di scuola elementare a Parigi e il sabato dà una mano come cameriera al ristorante del signor Jules a Montmartre, dove non si parla d’altro che di quella ” drôle de guerre “, quella “strana guerra” scoppiata da pochi mesi con l’invasione tedesca in Polonia e che non si pensa possa realmente coinvolgere la Francia. Nessuno dunque ha previsto la catastrofe, men che meno Louise che finirà per ritrovarsi in mezzo alla strada, costretta alla fuga come milioni di altre persone in preda al panico in un paese sprofondato nel caos. Ed è proprio nel corso del drammatico esodo dalla capitale che lei potrà ricostruire la storia della sua vita e delle sue origini e scoprirà che questa guerra, proprio come tutte le altre, porta con sé un corteo grandioso e squallido di eroi e di mascalzoni. Segreti di famiglia, grandi personaggi, amori appassionati, colpi di scena, farsa e tragedia, avventure e sventure si avvicendano con rara potenza narrativa grazie a una scrittura magnifica e a una perfetta padronanza della trama.
Opinioni:
Lo specchio delle nostre miserie chiude la straordinaria trilogia inaugurata con Ci rivediamo lassù, Premio Goncourt nel 2013, e proseguita con I colori dell’incendio, confermando Pierre Lemaitre come uno dei grandi maestri della narrativa mondiale. – LaFeltrinelli
Approfondisci leggendo i libri di Pierre Lemaitre.
Christelle Dabos
Christelle Dabos (nata nel 1980) è un’autrice fantasy francese.
Originaria della Costa Azzurra, Christelle Dabos è cresciuta a Cannes in una famiglia di musicisti. Si è unita alla Silver Plume, una comunità di autori su Internet.[1] Si è formata come bibliotecaria prima di dedicarsi alla scrittura. Dal 2005, vive e lavora in Belgio.
Et l’imagination prend feu
A Winter’s Promise: Christelle Dabos: 1
Dabos, C: Missing of Clairdelune, Lingua Inglese
The Storm of Echoes: The Mirror Visitor Book 4
Approfondisci leggendo i libri di Christelle Dabos.
Qual è il tuo scrittore Francese contemporaneo preferito?
Qual è il tuo autore francese contemporaneo preferito?
Noi ti abbiamo detto la nostra, ora tocca a te!
Vieni con noi a commentare il tuo autore francese preferito nel gruppo Telegram del nostro progetto, oppure lascia un commento dicendo la tua contribuendo a rendere questa risorsa sempre più utile per tutti.
Buona lettura.
Correlato: Migliori Libri per imparare il francese.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.