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Recensione Libro Maccio Capatonda | Pareri sul libro di Marcello Macchia

In questo articolo vedremo insieme la nostra recensione del libro di Maccio Capatonda: Libro.

Io sono Silvia del progetto migliori libri e questo è un episodio di “Libri in tendenza”, la rubrica che parla dei libri di cui parlano tutti… esattamente quando ne parlano tutti.

Mi sto riferendo a quei libri che all’improvviso rendono inutile lo zapping.

Fomentano lo spoiler.

E spingono i pompieri di Fahrenheit 451 a dimettersi.

Il libro dell’episodio di oggi, tratto dall’omologo romanzo di Phil Norimberga e scritto a 4 cani da Marcello Macchia e Maccio Capatonda, è lui… “Libro”.

Un titolo a prima vista azzeccato, ma che in seconda battuta non può che risultare riduttivo rispetto a titoli più lunghi.

Guarda il video dedicato alla recensione del libro di Maccio Capatonda, e seguici su Youtube!

Chi è Maccio Capatonda

Ma “che chi” è Maccio Capatonda?

Maccio Capatonda è lo pseudonimo di Marcello Macchia, un creativo poliedrico che ha raggiunto il successo “come ‘na catapulta” avvantaggiato dalla sua passione per il cinema e dal suo essere scemo. 

Scemo ovviamente nel senso scemo del termine. 

La sua creatività può assumere forme diverse, ma la forma che  per la prima volta raggiunse il grande pubblico – e nella quale ancora oggi resta il numero 1 indiscusso – è il cortometraggio comico surreale con protagonista pelato.

Chiunque avesse avuto un minimo di tempo da perdere davanti a Forest e alla Ggialappas quando ancora esisteva la televisione, non potrà non ricordare i suoi “speciale cinema”, trailer dalla comicità assurda tanto originali che – per quanto oggi maccio possa impegnarsi a impacchettare diversamente la sua arte satirica di costume – a me che cazzo me ne frega a me, lui resterà per sempre quello dei trailer… 

quindi… andiamo avanti

Per chi è Libro?

Libro è una lettura obbligatoria per tutti i fan datati di Maccio… 

Quei fan che hanno assistito all’evoluzione della sua carriera,che sanno di chi parlo quando dico “Riccardino Fuffolo”, e che in lui vedranno sempre “un genio” a prescindere dallo sketch o dalla lampada.

Libro – che nonostante le “bburle”… è un’autobiografia – permetterà a questi super fan di accorciare le distanze tra la loro sfigata normalità e l’ormai vippaggine del loro idolo Capatonda, consentendogli di conoscere tramite aneddoti reali il suo lato uMario.

Libro (che per confermarsi autobiografico descrive la scalata al successo del protagonista) è inoltre una lettura che consiglierei a chiunque sognasse di fare di una propria innata dote creativa, un lavoro vero…

Marcello è riuscito proprio in questo, e conoscere la sua storia paradossalmente potrebbe da un lato motivarvi, e dall’altro a convincervi a lasciar perdere..

Se pensate quindi di avere davvero un talento nascosto (ma non nascosto bene quanto quello di Geeno), dovete assolutamente leggere questo libro.

Per concludere – che ve lo dico a fare – lo consiglio anche a chiunque stesse semplicemente cercando un elegante copricapo, che in effetti è il minimo che ci si potrebbe aspettare da un libro che costa sedicenti euro. 

Ah Chiaramente Sconsiglio invece il libro a chi non apprezzasse la particolare comicità di Maccio, salvo preventivo acquisto di uno spremiacume.

Struttura

Per quanto riguarda la struttura invece, il libro è diviso in 2. 

La prima parte (scritta da Marcello) vi traghetterà dalla sua nascita alla nascita di Maccio, mentre la seconda parte (scritta invece da Maccio) vi mostrerà la sua vita dalla notorietà in poi.

Qua e là tra i paragrafi ci saranno riferimenti a fotografie che ritraggono l’autore a diversi livelli di crescenza, e che troverete stEmpiate al centro del libro.

Comunque… Nonostante questo libro possegga molti dei sintomi classici dell’autobiografia (primo tra tutti il raccontare la vita dell’autore in ordine cronologico) da questa opera “potrete aspettarvi Ben Affleck…” perché sai com’è – essendo figlia di quello dei trailer – non potrà che contenere assurdità come se piovesse.

Ma perché vi avviso di questo?

Beh In primis perché faticherete a capire quanto del contenuto sia tratto da una storia vera, e quanto sia invece frutto della malattia di Maccio… 

E in secondis, perché i capitoli dedicati alle varie tappe del percorso dell’autore – che già da soli sarebbero bastati a colmare la domanda di macciosità dell’acquirente – sono intervallati da demenziali esercizi di stile… come racconti e aforismi… inseriti come a voler costantemente confermare che Libro sia un libro.

Assaggini

Ora per capirci al volo, procediamo con giusto 2 assaggini che vi permetteranno di arrivare all’acquisto un minimo “giammangiati”.

Il primo assaggio che vi propongo è a pagina 45, ed è una storia commozionante che si colloca esattamente nel vuoto della sua infanzia.

Ricordatevi però che per arrivarci dovrete prima aprire il libro tramite la pratica linguetta con scritto “aprire qui” ubicata in basso a destra.

vediamo un po…

Il mio amico immaginario.

All’età di 4 anni decisi di trovarmi un amico immaginario. La mia scelta ricadde su Giannetto, un bambino più indietro di me in tutto. 

Giannetto non riusciva a parlare bene o a deambulare correttamente, ciò nonostante apprezzava la vita come invece io non riuscivo. 

Rideva anche alle battute peggiori, mi supportava a prescindere, e mi dava sempre ragione anche quando i miei mi davano contro. 

Io mi sentivo un Dio a suo confronto e lo feci notare ai miei, che però mi dissero che giannetto non era un buon termine di paragone, e che se non avessi puntato più in alto nella vita non sarei mai cresciuto cerebralmente. 

Io quelle parole le ignorai, ma invece Colpirono molto lui, che si chiuse nel mutismo, smise di giocare con me e iniziò a dedicarsi alla cura di sé.

Un mese dopo mentre io mi ingozzavo di merendine lo incontrai che faceva jogging in salotto e gli feci una scenata: 

Non ti riconosco più, non ti fai schifo?

E lui.. tu mi volevi come amico solo per accrescere la stima di te stesso, voglio essere un esempio da seguire non un caso umano da compatire.

Come vi ho accennato prima, a sezioni come questa – tratte da una storia di vita vissuta per finta – si alternano focus su temi specifici… Come ad esempio le sue fissazioni, tra le quali per fare qualche esempio troviamo quella per “il dado Star e la sua alta quantità di sapore nell’unità di spazio”, quella per Micheal Jackson (grazie al quale Marcello ebbe le mosche nei piedi), e – soprattutto – quella per Micheal J Fox, attore di ritorno al futuro, che contribuì a far nascere in lui la passione per il cinema, e che addirittura da Los Angeles rispose a una lettera di un Maccio undicenne con la cartolina riportata nelle foto centrali del libro.

Per il secondo assaggio invece vi propongo un esempio di un Maccio già sbocciato… E di una prosa meno contorta…

pagina 184… i personaggi.

I Personaggi

Uno dei processi più comuni di costruzione dei personaggi è quello imitativo. 

Non c’è un personaggio che non si rifaccia a qualcuno che ho visto, incontrato o conosciuto, anche solo per un particolare.

I personaggi mi permettono di essere quello che nella vita reale non sono e non potrei mai diventare, mi danno la possibilità di esprimere le sfaccettature del mio essere che una vita sola, con la sua caratterizzazione identitaria, non basta a tirare fuori.

Vi dirò di più, ritengo che la mia identità quotidiana sia una versione neutra, un manichino nudo, insensibile, una versione in stand by di me stesso. 

Penso di vivere in una sorta di spazio di Hilbert quantistico, in cui se non interpreto un personaggio non sono niente.

E il niente mi fa paura.

Ok… ora dato che mi dispiacerebbe rendere inutile il lavoro della vostra maestra di italiano alle elementari, direi che il resto ve lo leggete da soli.

Cosa ho apprezzato

Prima di avviarci alla chiusura però vi dico che una delle cose che ho più ho apprezzato di questa lettura, è l’avermi permesso di riconoscere già nel marcello bambino e adolescente i tratti caratteriali che avrebbero poi fatto il successo di Maccio Capatonda, personaggio che rappresenta solo l’ultima delle tante evasioni dell’autore da una realtà che gli è sempre stata stretta.

Tutto qui?

Detto questo Silvia… è tutto qui? 

Ma anche no… perché in “Libro” di Maccio Capatonda, troverete anche…

La sua esperienza nell’utero materno e la risposta al paradosso che da sempre attanaglia l’umana stirpe: è nato prima l’uomo o la vagina?

I progetti artistici da ragazzo, la sua prima cinepresa e la filmografia adolescenziale.

La sua tragica, lunga e inutile battaglia contro il gene perdicapelli trasmessogli dalla madre asintomatica.

L’uomo più in forma del mondo, l’occasione della vita a Mediaset, e il concepimento del primo trailer nel suo armadio.

Tutto questo, e tante altre banalità eclatanti che non ho tempo e voglia di dire…

nel Libro… “Libro”, di Maccio Capatonda…

Emmobbasta veramente però…

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