Questa è la pagina dedicata a saggi sul Medioevo.
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Il medioevo e il fantastico
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J.R.R. Tolkien, il professore che amava i draghi, filologo insigne ed estroso, subcreatore della Terra di Mezzo e dei suoi miti cosmogonici, conservatore, cattolico tradizionalista, antimoderno al punto tale da preferire i fulmini ai lampioni, i cavalli alle automobili, ha insegnato ormai a diverse ad amare il Medioevo e il Fantastico e a non considerarli entrambi qualcosa di negativo, di cui vergognarsi o addirittura “pericoloso”. Tolkien, della Evasione del Prigioniero dal carcere della Modernità, ne ha fatto un atteggiamento positivo e costruttivo, indispensabile per uscire indenni mentre si superano tutti gli ostacoli che si frappongono alla libertà.” (G. De Turris)
Medioevo al femminile
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Egeria la pellegrina, Baudonivia la biografa, Dhuoda la madre, Rosvita la poetessa, Trotula il medico, Eloisa l’intellettuale, Ildegarda la profetessa, Caterina la mistica: otto ritratti biografici e letterari tanto più avvincenti perché rappresentativi ciascuno di un diverso itinerario umano e sociale. Mai come in questo volume è stato messo in luce così chiara il molteplice, enigmatico, affascinante volto della donna medievale. Il Medioevo, contrariamente a quanto si crede, fu la prima età storica in cui le donne raggiunsero un notevole grado di emancipazione sociale e culturale e cominciarono a porre le basi di quelle rivendicazioni di parità e uguaglianza che sono ancora oggi oggetto di battaglie dall’esito tutt’altro che scontato.
Tempo della Chiesa e tempo del mercante e altri saggi sul lavoro e la cultura nel Medioevo
Contadini, artigiani, chierici, prostitute, mercanti e universitari popolano questa raccolta di saggi. Sulla base di una rigorosa analisi delle fonti documentarie, Le Goff propone un’indagine che recupera erudizione e immaginazione, tradizione orale e testimonianza scritta, il mondo della fiaba e gli orizzonti onirici della cultura tra antichità ed età moderna. In questo Medioevo dalla «lunga durata» i conflitti tra città e campagna, tra Chiesa e pubblici poteri, tra coscienza e regola si stemperano in un quadro multiforme e insieme unitario scandito dai nuovi intervalli dell’orologio e orientato dal portolano. È un mondo che riemerge dalle costrizioni di un’interpretazione dozzinale e si riprende lo smalto originario dei suoi colori; è un Medioevo privo di fantasmi o di illusioni, forte di figure concrete, in cui si intrecciano una «cultura dei dotti» e una «cultura popolare».
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