Stavi cercando una raccolta di racconti bellissima?
Quelle sottostanti sono le migliori raccolte di racconti secondo il nostro gruppo telegram.
Borges
Tutte le opere (Vol. 1)
Gogol’
Racconti di Pietroburgo
“Siamo tutti usciti da ‘Il cappotto’ di Gogol'” Fëdor Dostoevskij Pietroburgo non è una città: è un progetto, un sogno, un miraggio, un’allucinazione, o un incubo, se volete, ma non è una città. E non c’è un autore che meglio di Gogol’ abbia visto e reso tangibile la sua realtà. I suoi “Racconti di Pietroburgo” ci restituiscono l’essenza di questa città, che è la cultura che vi è germinata. Leggendo questi cinque smilzi racconti sarete in un attimo gogolianamente proiettati nel mondo di Puskin, di Dostoevskij, di Andrej Belyj, di Anna Achmatova e Andrej Bitov; grazie a queste cinque capriole gogoliane vi troverete in un istante imbevuti di cultura pietroburghese. E dunque: non mettete piede a Pietroburgo senza prima aver letto i racconti di Gogol’… non vedreste nulla, non capireste nulla… Restituiti al lettore italiano nella traduzione di Damiano Rebecchini, questi racconti iniziano oggi una nuova vita, vestiti di tutto punto, con un nuovo cappotto tagliato a meraviglia, pronti a popolare i sogni pietroburghesi dei loro futuri lettori.
John Cheever
I racconti
Maestro del racconto come misura ideale di investigazione e reinvenzione, John Cheever è stato il riconosciuto testimone di un’America suburbana soffice e torbida, e continua a essere l’implacabile voce-sonda che ha tratto dall’ombra la gestualità rituale e le emozioni malate di una media borghesia chiusa dentro il suo severo protettivo benessere. Piccole anime, piccoli accadimenti, piccole trame, e un grande disegno che li contiene. La “commedia umana” di John Cheever è contenuta in questi 61 racconti che costituiscono la dorsale più riconoscibile e più fascinosa della sua produzione. Appaiono in Italia per la prima volta in un solo volume, secondo le intenzioni dell’autore: solo così i racconti rivelano, in sequenza, una naturale continuità, una potente fluvialità. Fatto com’è di insistenze e ossessioni, il mondo di John Cheever si dispiega qui intero e avvolgente. Come dice Hanif Kureishi di questi racconti, “leggerli, e rileggerli, significa vivere meglio, e attribuire a Cheever l’ammirazione e il rispetto che merita”. Con una introduzione di Andrea Bajani e una postfazione di Adelaide Cioni.
Giulio Mozzi
Il male naturale
Pubblicato originariamente nel 1998, accolto da una ventata di polemiche, e velocemente sparito dagli scaffali delle librerie, “Il male naturale”, il più “sporco” e informe tra i libri di Giulio Mozzi, è diventato pian piano, negli anni, grazie all’affetto e alla tenacia di un manipolo di lettori, un autentico libro di culto. Ne “Il male naturale” Giulio Mozzi dispiega ancora una volta il suo sguardo attentissimo, quasi prensile, capace di farci apparire arcani e stupendi gli oggetti e le situazioni della vita più quotidiana. Solo che qui, in questo libro, lo sguardo penetra nei corpi, nella carne, nel sesso, e ci mostra come tutto ciò che è alla radice della gioia umana – la vitalità del corpo, la soddisfazione della carne, l’entusiasmo del sesso – a un’osservazione ravvicinata e meticolosa può apparire abitato dal male. Non un male morale, un male che sia colpa di qualcuno: ma un male naturale, costitutivo del nostro essere. Una nuova postfazione, scritta da Mozzi appositamente per questa edizione, racconta le disavventure nelle quali si può incorrere perché si è cercato di guardare ciò da cui tutti preferiscono distogliere lo sguardo. E un saggio di Demetrio Paolin mostra come la pratica di guardare l’inguardabile sia nient’altro che una pratica religiosa.
Rod Serling
Ai confini della realtà
Nel 1959 “Ai confini della realtà” rivelò la creatività di Rod Serling, che fu il produttore, il presentatore e la voce narrante della serie televisiva. Serling scrisse 92 dei 156 episodi della serie, che durò fino al 1964, vincendo due Emmy Awards. In questo volume è pubblicata una selezione dei racconti originali di Serling, in cui i desideri prendono vita, le illusioni si materializzano e la magia funziona davvero, i deboli hanno la forza dei titani e macchine miracolose sono in grado di salvare il genere umano, o di distruggerlo per sempre.
J.D. Salinger
Nove racconti
Se le avventure di Holden hanno avuto per l’America un valore emblematico, è in questi racconti che lo humor, la spietatezza, la grazia e la tragica amarezza di Salinger trovano la loro perfetta espressione. Il loro punto di partenza è il “parlato” più colloquiale e modulato sulle effimere cadenze della moda. Per Salinger solo i bambini e chi ha vissuto l’orrore della guerra è vicino alla verità. Il dialogo dei bambini è una finestra su una realtà diversa e vertiginosa. Ma anche una conversazione pomeridiana tra amiche o la telefonata di un uomo che è a letto con una donna non sua diventano occasioni di poesia, nutrita di grande pietà umana. Il giovanotto le lasciò andare le caviglie, ritirò le mani e appoggiò una guancia sull’avambraccio destro. – Be’, – disse, – lo sai come vanno queste cose, Sybil. Ero là seduto che stavo suonando. E tu chissà dov’eri, in quel momento. E Sharon Lipschutz è venuta lì e a un certo punto si è messa a sedere vicino a me. Non potevo mica spingerla via, ti pare? – Sì che potevi. – Oh no. No. Non potevo fare una cosa simile, – disse il giovanotto. – Ma sai cosa ho fatto, invece? – Cosa? – Ho fatto finta che fossi tu.
Flannery O’Connor
Tutti i racconti
Vonnegut
Tutti i racconti
Organizzati da Jerome Klinkowitz e Dan Wakefield per temi – “Guerra”, “Donne”, “Scienza”, “Amore”, “Etica del lavoro contro fama e fortuna”, “Comportamento umano”, “Il direttore della banda” e “Il futuro” – questi novantotto racconti sono stati scritti tra il 1941 e il 2007, e includono lavori pubblicati su giornali e riviste e poi raccolti in diversi volumi, cinque inediti e una manciata di testi apparsi finora solo in rete. Durante la sua vita Kurt Vonnegut ha pubblicato meno della metà dei racconti che ha scritto, ma seguì il consiglio il suo agente dopo un rifiuto nel 1958: tenerli da parte “per la raccolta delle tue opere che si pubblicheranno il giorno in cui sarai diventato famoso. Anche se per arrivare a quel giorno forse ci vorrà un po’ di tempo.”
Opinioni:
Una raccolta ragionata, frutto di una grande opera di recupero, che mostra tutta l’intelligenza, la maestria e l’umorismo dell’uomo e dello scrittore che con la sua prosa ha segnato la letteratura americana del XX secolo. – LaFeltrinelli
La prosa è limpida e il passo sempre celere, e la soddisfazione che si prova davanti a un po’ di chiarezza morale, a un po’ d’ordine lineare portato nella complessità di questo mondo, non potranno mai essere abbastanza lodati – Dave Eggers
Kafka
Tutti i racconti
«Quest’opera contiene tutti i racconti di Franz Kafka, sia quelli da lui editi, sia quelli che furono pubblicati dopo la sua morte. Altri saranno certamente andati perduti… Possiamo essere grati al destino che ha salvato questi. Dai racconti, e non solo da quelli che l’autore pubblicò in forma definitiva, il lettore può trarre la giusta impressione del valore artistico della prosa kafkiana. Certo è che non può dire di conoscere Kafka chi ha letto soltanto i suoi romanzi. I racconti stanno non solo a uguale livello, ma superano i romanzi: non esito a dire che un racconto come La metamorfosi vale certo Il Castello.» (Ervino Pocar)
Richard Matheson
Tutti i racconti. 1950-1953 (Vol. 1)
Per la prima volta al mondo, raccolti in quattro volumi tutti i racconti di Richard Matheson, definito dalla critica italiana e internazionale come il miglior scrittore al mondo di narrativa breve. Questo volume raccoglie i racconti scritti dal 1950 al 1953 e precisamente: “Nato d’uomo e di donna”, “Sogni a occhi aperti”, “Terzo dal sole”, “Figlio di sangue”, “L’abito fa il monaco”, “Il vestito di seta bianca”, “Occhi di sceriffo”, “Le montagne della mente”, “Ritorno”, “La cosa”, “Dai canali”, “Guerra di streghe”, “Prima che avvenga”, “Fratello della macchina”, “Sempre vicina a te”, “Appartamento a basso canone”, “Cuori solitari”, “I diseredati”, “La giusta punizione”, “L’astronave della morte”, “Eliminazione lenta”, “Una stanza per morire”, “Il cerchio si chiude”, “Lazzaro II”, “La legione dei cospiratori”, “Bambina smarrita”, “Una chiamata da lontano”, “La casa impazzita”, “Casa Slaughter”, “L’ultimo giorno”, “L’uomo che creò il mondo”, “Matrimonio”, “Gravidanza indesiderata”, “Paglia umida”.
Opinioni:
Il primo di quattro volumi che raccolgono tutti i racconti di Richard Matheson – LaFeltrinelli
State attenti: siete nelle mani di uno scrittore che non chiede pietà e non ne concede. Vi spremerà fino all’osso, e quando chiuderete questo libro vi lascerà con il più grande regalo che uno scrittore possa offrirvi: il desiderio di leggerlo ancora. Richard Matheson è l’autore che mi ha influenzato più di ogni altro – Stephen King
Forse la caratteristica che più spicca in Richard Matheson è che nessuna etichetta è sufficiente per lui. E questo è solo un bene. Sia che scriva storie grottesche, horror, di fantascienza o fantasy, dà sempre vita a qualcosa che valica i confini del genere. Richard Matheson merita il nostro tempo, la nostra attenzione, e un grande affetto – Ray Bradbury
Pirandello
Novelle
Dal 1890 al 1936, anno della sua morte, Luigi Pirandello non ha mai smesso di scrivere racconti. Le varie raccolte via via pubblicate (che nel 1922 confluiranno, dopo opportune scelte d’autore, nelle Novelle per un anno) ne comprendono oltre duecentocinquanta. Questa antologia ne propone al lettore trentadue. È una scelta rigorosa, che ambisce offrire una chiave di lettura molto precisa dell’«archivio dell’inventività» pirandelliana, all’insegna dei conflitti non risolubili, delle istanze non conciliabili, dei valori contrapposti, che simultaneamente guidano le azioni dei protagonisti di questi racconti. Prima fra tutte, la contraddizione, sommersa e profonda, tra la vita e la morte.
Opinioni:
«Quand’ero matto, non mi sentivo in me stesso; che è come dire: non stavo di casa in me» – LaFeltrinelli
Anton Cechov
Racconti [Due volumi indivisibili]
Richard Matheson
Tutti i racconti
Dal Barile magico, pubblicato nel 1958, un anno dopo Il commesso, e insignito del National Book Award, la produzione di racconti e la loro pubblicazione in raccolte ha accompagnato l’intera carriera di Bernard Malamud. E se il successo di pubblico e la fama di questo autentico faro della narrativa ebraico- americana restano profondamente legati a romanzi potenti e originali come L’uomo di Kiev e Le vite di Dubin, la critica e la storiografia letteraria non hanno mai avuto dubbi nel considerare Malamud un maestro del racconto, vicino per sensibilità, raffinatezza e penetrazione psicologica a Cechov, e al tempo stesso caposaldo di una grande tradizione americana che, da Poe a Hemingway, da Cheever a Carver, ha portato la narrazione breve a vertici insuperati. In questo volume sono raccolti tutti i 55 racconti che Malamud ha scritto tra il 1940 e il 1982, precedentemente assemblati, oltre che nel Barile magico, in raccolte magnifiche come Ritratti di Fiedelman e Il cappello di Rembrandt o pubblicati postumi nel Popolo. Un opus impressionante, un susseguirsi di piccoli gioielli che, letti assieme o gustati uno a uno, offrono il ritratto a tutto tondo di una delle più grandi voci del Novecento americano.
Opinioni:
I cinquantacinque racconti che Malamud ha scritto tra il 1940 e il 1982. – LaFeltrinelli
Con una materia fragile e intrinsecamente caotica, Malamud costruisce la sua commedia umana, frase dopo frase — ogni frase come la pietra perfettamente levigata di un edificio perfetto – La Lettura
Calvino
I racconti
“Il libro di racconti cui avrete la bontà di prestare la vostra attenzione non vuol essere altro che la testimonianza di come uno tra coloro che iniziavano nel 1945 i propri esperimenti di letteratura, abbia inseguito, da allora fino ad oggi, il miraggio di cogliere un sapore, un barbaglio, un cigolìo, una cadenza della vita. Questi sono tempi poco propizi alle grandi spiegazioni del mondo come ai grandi romanzi; il segreto dell’universo abbiamo cercato di coglierlo come nelle innumerevoli sfaccettature d’un occhio di formica, come nella vertebra fossile da cui si cerca di ricostruire l’intero scheletro dell’immensurabile dinosauro.” (Italo Calvino)
Opinioni:
Vincitore premio Bagutta 1959 – LaFeltrinelli
Etgar Keret
All’improvviso bussano alla porta
All’improvviso bussano alla porta e uno scrittore si ritrova ostaggio di un gruppo di persone che, con la minaccia delle armi, gli intima di raccontare una storia. In difficoltà, lo scrittore cerca di cavarsela in una situazione che “ad Amos Oz e David Grossman non capiterebbe mai”. In “Cheesus Christ” un uomo viene pugnalato a morte in un fast food dopo aver ordinato un hamburger senza formaggio. La vicenda ha conseguenze imprevedibili e apocalittiche che riflettono ironicamente il caos e la casualità dell’esistenza. Una delle trentotto storie brevi contenute in questo volume si dichiara esplicitamente e senza pudore come “il racconto migliore del libro”. Promette al lettore una Mazda Lantis grigia metallizzata in premio se lo legge in maniera corretta, e comunque un modello più economico se non lo legge in maniera corretta, perché è un racconto che vuol far sentire bene il lettore, che non vuole creargli complessi di inferiorità. Questi sono solo alcuni dei racconti che compongono la raccolta di Etgar Keret, un libro spassoso che ha conquistato i lettori.
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