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Caligola
Considerata a pieno titolo opera integrante della trilogia dell’assurdo insieme con “Lo straniero” e “Il mito di Sisifo”, “Caligola” rappresenta, attraverso le crudeltà di questo folle imperatore, dietro a cui tutti gli intellettuali dell’epoca riconobbero Hitler, la lotta tra la presa di coscienza da parte dell’individuo e l’incapacità di ribellarsi al tiranno di una classe politica e intellettuale che ha perso la propria identità culturale. Camus dedicò alla stesura di quest’opera teatrale quasi vent’anni, rielaborandola diverse volte, tanto che le tre stesure definitive presentano differenze significative l’una dall’altra. Quella qui presentata, l’ultima, del 1958, mette in scena la follia di Caligola e la tirannia feroce che ne consegue, alimentate dal dolore per la morte di Drusilla, sua sorella e amante. L’imperatore, incapace di accettare la dolorosa realtà, decide di sfogare il proprio patimento in una violenza disumana, ma il suo delirio di onnipotenza e la sua forza distruttiva lo porteranno ad annientare anche sé stesso.
Caligola. Impero e follia
Ha appena cinque anni, Gaio Giulio Cesare, quando il padre decide di portarlo con sé per una campagna militare nelle terre da cui ha preso il suo nome: la Germania. Perché suo padre è Germanico, il più potente e acclamato generale di Roma. L’uomo che molti vorrebbero incoronare imperatore, al posto dell’odiato e temuto Tiberio. Il comandante che non ha paura di nulla, tranne che di un essere umano: la moglie, Agrippina, nipote di Augusto, la madre dei suoi figli. Tra loro c’è Gaio, che non ama il suo nome e preferisce il soprannome che gli hanno dato i suoi amici legionari, cui procura schiave e divertimenti, ottenendo in cambio di essere accolto nel loro gruppo e ricevere i loro duri insegnamenti. Quel soprannome che prende origine dalle calzature militari troppo larghe che ha sempre ai piedi, le “caligae”. Quel soprannome che porterà con sé per tutta la vita: Caligola. E quando suo padre Germanico viene avvelenato ad Antiochia, la terza città più grande del mondo, il piccolo Caligola giura che avrà la sua vendetta. È in quel momento che capisce che essere amato non basta, che essere un grande guerriero non è sufficiente, che il vero potere risiede nelle informazioni. Per questo impara ad attraversare non visto i corridoi dei palazzi imperiali, dove viene a conoscenza di trame, intrighi e congiure, ordite da uomini assetati di potere e da donne crudeli e disinibite. Sotto il sorriso maligno del vecchio Tiberio, che pare avere stretto un patto con gli dèi, tanto si mantiene lucido, energico e spietato…
Caligola. La trasgressione al potere. Ediz. illustrata
Il volume chiude un biennale percorso di tutela, di valorizzazione e di ricerca che la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio ha compiuto intorno alla figura di Caligola. Come spesso accade, la fatalità si coniuga con eventi previsti e si sviluppa con metodo. L’avvio è del 2011, quando la Guardia di Finanza recupera un’imponente figura maschile in trono, riconducibile alla villa di Caligola sulle sponde del lago di Nemi; il ritrovamento ha risonanza immediata grazie ai mezzi di comunicazione, indubbiamente attratti dall’importanza dell’opera, ma anche dall’aura sinistra che da sempre aleggia intorno al personaggio dubitativamente in essa identificato, Caligola. Di questi nel 2012 ricorreva il bimillenario della nascita, circostanza che è parsa particolarmente consona per dare vita a una serie di iniziative svoltesi durante l’estate dell’anno scorso presso il Museo delle Navi Romane di Nemi, sotto la direzione di Giuseppina Ghini di questa Soprintendenza, che ha curato l’intera operazione, e presso i Musei appartenenti al Sistema Museale dei Colli Albani e Prenestini. Il volume rende ragione di un segmento importante del percorso, in quanto costituisce la pubblicazione, in forma più ampia e approfondita e aprendosi a un numero di contributi maggiore, sia del numero monograficamente dedicato all’argomento da “Forma Urbis” nel dicembre 2012, sia del convegno tenutosi in quegli stessi giorni al Museo Nazionale Romano, Palazzo Massimo.
Caligola. Una breve vita nella competizione politica (anni 12-41 d.C.)
Il volume intende essere una biografia prevalentemente politica di Caligola, del quale esamina vicende e linee d’azione nell’intento di ristabilirne i corretti nessi cronologico-causali, spesso alterati dalle fonti letterarie, ideologicamente vicine ad un’aristocrazia senatoria ostile. La memoria di quest’imperatore ha infatti sofferto molto per la deformazione cui venne sottoposto quanto diceva o faceva, come nel caso del celebre cavallo, la cui annunciata nomina a console corrisponde non già all’improbabile follia di Caligola, ma alla sua volontà di irridere l’aristocrazia. L’infanzia di Caligola in Germania e in Oriente, l’adolescenza nella Roma cupa dello scontro tra Tiberio e Seiano da un lato e sua madre Agrippina Maggiore dall’altro, il trasferimento a Capri presso Tiberio, l’ascesa al regno nel 37, l’improvvisa malattia, gli anni di impero vissuti quasi tutti fra le insidie sono ripercorsi attentamente, fino alla morte in una congiura complessa.
Caligola. L’Imperatore folle (ebook + audiolibro) (Imperatori di Roma)
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