Questa è la pagina dedicata a Simona Quadarella.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Favole da incubo. Dieci (più una) storie di femminicidi da raccontare per impedire che accadano ancora”.
Il mio spazio blu
Generosa e implacabile, dolce e determinata, attenta ai social e concentratissima sugli obiettivi, Gnappets in famiglia e Veleno in vasca. Simona Quadarella racchiude due anime che convivono e dialogano a meraviglia: da un lato c’è una ragazza di vent’anni che sa vivere il suo tempo con la giusta leggerezza e con voglia di divertirsi; dall’altro c’è la nuotatrice più promettente dello sport italiano, capace di portare a casa – tra gli altri titoli – già tre ori europei e un argento ai Mondiali in vasca corta nel 2018, una medaglia di bronzo ai Mondiali di Budapest del 2017. Nelle pagine di questo libro Simona dà voce a entrambe le anime per ripercorrere la sua storia, da quando era solo una ragazzina “che ha dovuto convogliare la sua energia in un’attività sana, per non rischiare di rompersi l’osso del collo ogni volta che si esibiva in verticali casalinghe contro il muro” a oggi, portandoci alla scoperta del suo spazio blu, la vasca di una piscina, la sua dimensione naturale. E ci accompagna dietro le quinte delle sue imprese e tra i segreti della sua quotidianità, fatta non solo dei sacrifici che il nuoto le impone praticamente da sempre ma anche di un gruppo compatto di familiari, di amici, di tecnici, di compagni. In altre parole, di un “villaggio” di persone speciali che per lei ci sono e che ci saranno sempre.
Opinioni:
Nelle pagine di questo libro, Simona Quadarella ripercorre la sua storia, portandoci alla scoperta del suo spazio blu, la vasca di una piscina, la sua dimensione naturale. – LaFeltrinelli
Io mi butto e nuoto, senza pensare troppo. Mi sento già una privilegiata a poter fare quello che amo fare. Nuotare. Io sono il mio nuoto – Anonimo
Favole da incubo. Dieci (più una) storie di femminicidi da raccontare per impedire che accadano ancora
I maschi sono intelligenti, le femmine sono utili. I maschi sono “progettati” per comandare, le femmine per accudire. Gli uomini devono provvedere economicamente alla famiglia e realizzarsi nel lavoro, le donne devono stare a casa. Questi sono solo alcuni degli stereotipi di genere più comuni che ancora permeano la nostra cultura. Pensate che siano in gran parte retaggi di un passato ormai superato? Questo libro ci dice che non è affatto così. Gli stereotipi di genere sono tra noi, ogni giorno. E no, non sono affatto “innocui”, come molti sembrano considerarli. Attraverso la ricostruzione di dieci casi di femminicidio tra i più sconvolgenti degli ultimi anni, Roberta Bruzzone ed Emanuela Valente analizzano i principali preconcetti culturali e sociali che hanno operato in queste vicende inconcepibili, eppure reali. Stereotipi, pregiudizi e tabù a cui hanno obbedito un po’ tutti: le vittime, gli assassini, l’opinione pubblica e perfino i media che ne hanno parlato. Il quadro che ne emerge non è consolatorio: le idee sessiste sono ancora molto radicate, in ognuno di noi, senza distinzioni di condizione economica e culturale. Lungi dal voler giudicare, ma con lucidità e senza fare sconti a nessuno, Favole da incubo intende aiutarci a prendere coscienza di quelle voci che parlano dentro di noi, spingendoci ancora, nostro malgrado, a fare distinzioni di genere nella vita di ogni giorno. Perché la presa di coscienza è il primo, necessario passo per cominciare a scardinare questi schemi mentali e fare in modo che crimini tanto orribili non trovino più un terreno in cui mettere radici, crescere e riprodursi. Intervenire in tempo per fermare l’escalation è possibile, e soprattutto è possibile innescare quel profondo cambiamento culturale che può mettere fine una volta per tutte alla violenza sulle donne.
Opinioni:
Dieci casi di cronaca nera tra i più sconvolgenti degli ultimi anni. Una criminologa e una giornalista da sempre in prima linea contro la violenza sulle donne. Un’analisi lucida e necessaria degli stereotipi di genere che hanno provocato queste tragedie annunciate, per sconfiggerli una volta per tutte. – LaFeltrinelli
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Storia di un figlio. Andata e ritorno
“Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari ” – bestseller amato e letto in tutto il mondo – termina nel 2008, quando Enaiat parla al telefono con la madre per la prima volta dopo il lungo e avventuroso viaggio che dall’Afghanistan l’ha condotto in Italia, a Torino. Ma cosa è successo alla sua famiglia prima di quella telefonata? In quali modi è rimasta coinvolta dalla “guerra al terrore” iniziata nel 2001? E com’è cambiata la loro vita e quella di Enaiat da quando si sono ritrovati fino a oggi, al 2020?
«Lo sguardo di Enaiat conquista per la sua semplicità, per una luce e una purezza che si sono conservate intatte in mezzo alle difficoltà» – Robinson «Dieci anni dopo la danza continua: Akbari e Geda hanno incrociato di nuovo le loro penne, ancora una volta si sono messi uno di fronte all’altro, a raccontare e a raccontarsi, a farsi domande e a cercare risposte, per mettere ordine tra i pezzi e i fili di un’esistenza rivoluzionata – stravolta – a cavallo tra due culture, ritmata da ricordi e distanze, silenzi e fatiche, desiderio di cambiamento e desiderio di prendersi cura delle proprie radici. Desiderio di restare e desiderio di tornare. Storia di un figlio è la storia di un prima e di un dopo.» – Ferdinando Albertazzi, Tuttolibri Ora che non è più un bambino, ma con la stessa voce calda che abbiamo imparato ad amare, Enaiat ci accompagna attraverso la vita sua e non solo, lungo un pezzo di storia che riguarda tutti. Il rapporto a distanza con la madre; la violenza del fondamentalismo; l’amore e le amicizie italiane; il ritorno in Pakistan; un secondo ritorno in Italia; una nuova casa; un dolore lancinante, e la gioia enorme, inattesa dell’incontro con Fazila. Con leggerezza Fabio Geda torna a raccontare una storia pura, delicata e più che mai necessaria, in cui il dolore della perdita si mescola all’ingenua commozione di chi sopravvive. Una storia vera, che ci ricorda come su tutto vinca la solidità degli affetti, la persistenza della nostalgia e del desiderio, capace di superare le distanze.Il vento contro. Quando guardi oltre, tutto è possibile
Ho imparato che quando tocchi il fondo ti conosci meglio, dopo. Soprattutto, ho capito una cosa: vincere non è solo raggiungere un traguardo, è anche liberarsi di un ostacolo che ti blocca la rotta. Vincere può voler dire ritrovare te stesso e volerti bene così come sei Questa è la storia di un ragazzo molto speciale. Ma è anche la storia di un ragazzo come tutti gli altri, che deve crescere e imparare ad accettarsi così com’è, ad aprirsi e a farsi voler bene, a superare i momenti difficili e ad apprezzare la meraviglia di ogni giorno. E scoprire che, a volte, avere il vento contro è proprio quella condizione ideale che ti fa venire voglia di volare. Questo ragazzo si chiama Daniele, ed è cieco dalla nascita. La sua eccezionale vitalità, però, lo spinge da sempre ad affrontare ogni situazione con slancio e curiosità, e in particolare a dedicarsi allo sport con tutto se stesso. Grazie allo sci nautico, Daniele non ha solo trovato una dimensione di completa ed esaltante libertà, ma ha scoperto di avere la stoffa dell’autentico campione, diventando il più forte sciatore paralimpico di tutti i tempi. Ma la sua storia non è fatta solo di allenamenti, sudore, cadute e trionfi: ci sono l’amicizia, lo studio, l’amore, la musica… Con disarmante leggerezza e candore, Daniele ci porta oltre: oltre la vista, perché c’è molto altro da scoprire, anche se chi vede è portato ‘a credere che ogni esperienza passi attraverso gli occhi; oltre la paura, perché per migliorarsi non bisogna allenare solo i propri punti di forza, ma anche i propri punti deboli, ciò in cui ci si sente insicuri e fragili. E, naturalmente, oltre la paura del diverso, perché solo grazie alle differenze possiamo arricchirci ogni giorno di più.
Opinioni:
La forza necessaria per superare i nostri limiti è già dentro di noi. L’importante è non perdere di vista l’obiettivo finale – LaFeltrinelli
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